Tappo a vite: vantaggi e altre curiosità. Intervista con Gianluca Morino

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Il tappo a vite: 3 domande a Gianluca Morino di Cascina Garitina (Castel Boglione - Asti) a cura di Laura Norese

L'intervista è stata girata a marzo 2020, in piena quarantena da Covid-19.

Ecco le domande.

1. Gianluca parlaci della nuova linea di bottiglie che hai appena chiuso con il tappo a vite.

Uso il tappo a vite da 10 anni e trovo che sia la miglior chiusura disponibile in questo momento sul mercato. Ho messo un collarino alla nuova linea di bottiglie per spiegarne il valore aggiunto (Korked).

2. Se dovessi convincere un produttore ad usare il tappo a vite cosa gli diresti?

Il tappo a vite mi permette di imbottigliare senza i vari problemi del sughero, di mantenere maggior uniformità di prodotto tra una bottiglia e l'altra e inoltre non dimentichiamoci che la bottiglia si apre con un gesto semplicissimo.

3. Con il tappo a vite si risparmia?
Prima lasciami dire che l'ultima cosa che guarda un produttore è il prezzo quando va a chiudere una bottiglia. Però, sì! Si risparmia perché un tappo a vite costa un decimo di un normale tappo di sughero.

4. come la vedono all'estero questa cosa? è più usato o meno usato?

All'estero il tappo a vite è molto più accettato in quanto la quercia da sughero viene coltivata nei paesi del bacino del Mediterraneo per cui noi siamo più ancorati alla tradizione dell'utilizzo del sughero per chiudere le bottiglie.

Grazie Gianluca per questa breve intervista sull'argomento tappo a vite che non è stato completamente sviscerato.

Perché ci sarebbe veramente molto da dire in più, come per esempio che è possibile regolare in modo molto preciso la microssigenazione di una bottiglia utilizzando questa chiusura o che il tappo vite ha un impatto ambientale decisamente inferiore rispetto al tappo in sughero.
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