GLI ATEI CREDONO? Rispondo a Roberto Mercadini

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Roberto Mercadini è una Star di YouTube, nel senso di luce fissa nelle tenebre, capace di guidare e indicare una rotta. Io lo stimo molto!
Questo video vuole essere un commento, una risposta al suo.
Espongo la mia visione sul tema, ispirato dalle sue parole, seppur di diversa opinione. Infatti lui sostiene sia nullo il credo di un ateo e l'unico sostegno è il proprio intelletto. Il credente ha invece il dono della fede in Dio e questa fiducia riposta nell'essere supremo gli conferisce una forza d'animo davvero utile per affrontare e superare quelli che sono i momenti brutti dell'esistenza umana.

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Комментарии
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Tutti hanno fede in qualcosa: panteismo, scientismo, positivismo, nichilismo, edonismo, esibizionismo eugenetica, autolatria, marxismo, teoria della palestronautica, filosofia orientale, paganesimo, avidità, ossessione per il fitness, dipendenze da vario tipo idolatrie ...

vingema
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A mio parere questa non è una risposta al video di Mercadini, la tua (mi permetto di darti del tu) definizione di ateo non è uguale per cui tutti il discorso crolla. Roberto parla di ateismo, tu parli di non credere (forse) in dio ma di credere in un disegno superiore il che ovviamente fa di te un fedele, ma proprio perché non sei ateo (nella definizione pura). Un ateo non crede in quello che hai detto tu, non crede nello spiritualismo come "attività metafisica". Semplicemente non ha fede e come dice Roberto, aldilà di giochi di parole chi non ha fede non ha un forma di fede. È come se dicessimo che chi ha zero polli ha comunque del pollo, io credo che quest'ultimo invece muoia di fame! Ti auguro una buona serata.

mattiamazzei
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L'ateo è un diversamente credente.

esterbortone
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Buonasera Caro,

non so se ti ricordi di me, abbiamo affrontato un bel dialogo tempo fa da cui è scaturito anche un tuo video (sonno come esercizio della morte) :) .

Ho trovato molto arguta la tua riflessione e voglio darti il mio parere sulla stessa.

Premetto che rischio di prenderla molto alla larga, al limite dell'off topic però è l'unico modo che mi viene in mente per introdurmi nell'argomento.

Se escludiamo le parentesi scientifiche o religiose e ci basiamo sulla mera realtà, l'unica spiegazione possibile è la visione atea.

Infatti guardando il corpo di un defunto mentre si decompone e non emette alcuno stimolo che noi possiamo associare alla vita "partecipata" (mentre probabilmente il suo corpo degrada trasformandosi in materia da cui possono anche trarne beneficio altre forma di vita eg. vermi, batteri) ne possiamo trarre che effettivamente la funzione vitale dell'individuo è cessata.

Da questo punto in poi, si aprono due filoni : chi crede che la coscienza (o anima) continua a vivere in un'altra dimensione o chi crede che il ciclo biologico termini come una pianta o un animale (curioso il fatto che solo gli uomini dovrebbero continuare a vivere nell'aldilà ma non tutto ciò che li circonda in natura).

Dunque l'ateo non può credere ; ma non può credere nemmeno il credente ! La domanda stessa ( la divinità esiste?) è errata in principio. Parmenide diceva " non si può pensare o dire ciò che non è" e dio non è, non esiste. Attenzione, non voglio dire con questo che non esiste sul piano teologico o spirituale dico che la parola "esistere" o "essere" non è una caratteristica attribuibile ad una divinità che effettivamente (e lo vediamo tutti i giorni) non esiste e non sussiste perlomeno nella nostra dimensione, infatti nessuno (mistici a parte) può percepire la divinità nella vita quotidiana.

Quindi la parola più adatta è "credere" ma c'è una differenza sostanziale : è il credente che deve portare qualcosa di più della mera parola, poiché l'ateo al massimo, anche sbagliando, può solo limitarsi ad osservare la realtà fattuale e quotidiana, misurabile da chiunque.

Sgarbi una volta disse ad una rappresentante dell'Associazione Atei " Tu credi nel tuo non-dio, perché si può essere atei solo di una divinità" questo lo trovai interessante perché anche nella negazione permane una associazione.

Un saluto

ddp
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È un video molto interessante, l’ho apprezzato.
Purtroppo il commento non è un tipo di dialogo che lascia spazio a lunghe conversazioni. Facci solo una premessa.
Sono d’accordissimo su quanto dici, soprattutto quando parli del comportamento dei genitori. Con me è successo lo stesso: genitori di famiglia credente ma non praticante, che mi hanno fatto fare catechismo ma non in maniera troppo convinta. Come hai detto tu, è una cosa che andava fatta, ma più che un momento di istruzione religiosa era, almeno per me, un luogo per incontrare gli amici la domenica. Non che gli istruttori non ci insegnassero niente, anzi, poveracci, ci hanno anche provato.
Insomma, io non lo sapevo ancora, ma quando ero un bambino ero praticamente ateo, o forse è più corretto dire agnostico, come dici tu, ma un agnostico che non ammirava di certo la religione. Anche se devo dire il vero, anch’io non sono mai riuscito a bestemmiare.
In effetti ci sono tre casi: se bestemmi e sei ateo ti contraddici, perché se offendi qualcuno è come se ne ammettessi l’esistenza (chi parla con chi non esiste?); se sei Cristiano non bestemmi se ami il Signore.
Comunque, oggi sono una persona completamente diversa, sono diventato molto credente. Anche se non frequento le chiese come luogo fisico, non spesso almeno, il mio atteggiamento religioso è metodista, cioè basato molto sullo studio del Testo.
Credo che studiare sia la cosa più importante, perché mi sono reso conto di quanto siamo ignoranti noi Cristiani (mi ci metto anch’io) sul nostro stesso culto.
Questo a causa di quello che si è detto prima, l’atteggiamento nei confronti del catechismo.
Quello che dici sulla bellezza nel creato è molto interessante, ma purtroppo ho già scritto troppo :)
Ci sarebbero molte cose da dire visto la vastità dell’argomento, ma mi fermo qui.
Buona serata

pierfrancescograsso
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Sono ateo, non credo nell'esistenza di dio, non sono sconfortato e non temo la morte perché credo che dopo la morte si provi ciò che si provava prima di nascere, cioè NIENTE. Credo che i credenti al contrario abbiano molta ansia perché pieni di aspettative e vincoli architettati nelle religioni. L'errore che i credenti fanno però è che gli atei siano "contro" dio, comportandosi male con gli altri . Non è così, io rispetto tutti non certo per timore di dio, ma per mia convinzione morale ed etica, faccio volontariato e amo la vita. Sono un frammento di carbonio nel Caos totale.

diegoimperadore
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Ciao! Per quanto abbia compreso l'intento del tuo discorso, ovvero sostenere che nessuno di noi può stabilire che cosa ci sia di superiore e quindi escludere qualunque possibilità con certezza, la tua argomentazione è decisamente fallace.
Tu dici "Non si può negare la natura naturante". Invece si può. Fine del discorso. Tutto crolla proprio qui, nel punto in cui tu definisci innegabile una cosa negabilissima e, anzi, probabilmente di concezione umana.
Gli atei non escludono ciò che eventualmente potrebbe essere ma NON CREDONO in concetti di fantasia, speculativi, campati per aria, e quindi non dimostrabili. Tutto qui.

simonecalveri
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