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Diritti successori: quali sono le differenze tra separazione e divorzio?
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Ma qual è la differenza fra separazione e divorzio? Quali sono gli effetti in caso di successione?
Te lo spiego in questo video!
Ciao, sono Simone dal 2011, affianco persone manager professionisti e imprenditori come te che desiderano essere accompagnati nell’ottenimento di obiettivi di ricchezza, benessere, stabilità economica personale e aziendale. Posso essere fisicamente con te o tramite video-call anche offrendoti dei percorsi di educazione finanziaria.
Se stai vedendo questo video è perché forse non conosci la differenza tra separazione e divorzio. Seppur in tanti li considerano la stessa cosa, ci sono in realtà sostanziali differenze che devono essere conosciute, soprattutto per quanto riguarda i diritti successori.
Con la separazione, il legame matrimoniale non si recide completamente e permangono ancora alcuni vincoli, mentre col divorzio cessa ogni rapporto, salvo alcune eccezioni (come, ad esempio, quello di mantenimento).
Sia la separazione che il successivo divorzio devono essere formalizzati davanti alla legge tramite giudice, un provvedimento dell’Ufficiale dello Stato Civile o in un accordo assistito dai rispettivi avvocati.
Con la separazione vengono meno gli obblighi di convivenza e di fedeltà. Pertanto, i coniugi possono vivere separatamente e iniziare nuove relazioni. Con la separazione, se tra i due coniugi vi è una netta disparità in termini di risorse economiche, il più benestante deve versare all’ex un assegno di mantenimento rivolto a garantire a quest’ultimo lo «stesso tenore di vita» che questi aveva durante il matrimonio. Il mantenimento non è dovuto se il coniuge beneficiario subisce l’addebito ossia viene ritenuto responsabile per la fine del matrimonio (ad esempio, per violazione dell’obbligo di fedeltà, convivenza, rispetto, ecc.). Il giudice poi scioglie la comunione dei beni tra i coniugi, ma il fondo patrimoniale resta in vita fino al divorzio o all’annullamento del matrimonio.
Con il divorzio viene meno l’obbligo di garantire all’ex coniuge lo stesso tenore di vita che aveva durante il matrimonio; per cui l’assegno di mantenimento viene sostituito dall’assegno divorzile, di entità inferiore perché rivolto a garantire solo l’autosufficienza.
Alla luce di quanto abbiamo appena detto, ecco le principali differenze tra separazione e divorzio:
1. con la separazione, il coniuge superstite è erede dell’altro (ma non ha il diritto di abitazione nella casa coniugale, salvo vi siano figli minori o non ancora autosufficienti). Il diritto all’eredità invece cessa definitivamente dopo il divorzio; quindi se separato rientro fra gli eredi legittimi e fra i legittimari in caso di testamento, se invece divorzio cessano tutti i diritti;
2. con la separazione resta in piedi il fondo patrimoniale (parleremo delle caratteristiche del fondo patrimoniale in uno dei prossimi video) eventualmente stipulato dai coniugi. Invece, il fondo cessa definitivamente con il divorzio a meno che non vi siano ancora figli minorenni;
3. con la separazione, il coniuge superstite vanta il diritto alla pensione di reversibilità dell’ex in caso di decesso di quest’ultimo (gli è dovuta anche se rinuncia all’eredità). Di recente, la Cassazione ha detto che la pensione di reversibilità spetta anche al coniuge separato con addebito. Con il divorzio solo in alcune situazioni si ha diritto alla pensione di reversibilità dell’ex coniuge ma solo per una quota ed a condizione che questi sia beneficiario dell’assegno di divorzio e non si sia risposato;
4. con la separazione, il coniuge non ha diritto alla quota del Tfr dell’ex che, eventualmente, cessa il rapporto di lavoro in questo periodo. Invece, in caso di divorzio, una quota del Tfr (di solito, pari al 40%) deve sempre finire all’ex coniuge a condizione che questi sia titolare dell’assegno di divorzio, non si sia risposato e il Tfr sia stato liquidato dopo la sentenza di divorzio ma sia il frutto del lavoro svolto in precedenza.
Non ci sono differenze tra separazione e divorzio invece per quanto riguarda i rapporti con i figli che resteranno immutati sia per quanto attiene al diritto di visita che all’assegno di mantenimento, il quale dovrà garantire alla prole lo stesso tenore di vita che aveva quando i genitori erano uniti.
Se vuoi essere condotto in un'adeguata pianificazione finanziaria contattami, trovi tutti i miei riferimenti di seguito.
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Ciao!
#SimoneStevani #ConsulenteFinanziario #DirittiSuccessori
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Con la separazione, il legame matrimoniale non si recide completamente e permangono ancora alcuni vincoli, mentre col divorzio cessa ogni rapporto, salvo alcune eccezioni (come, ad esempio, quello di mantenimento).
Sia la separazione che il successivo divorzio devono essere formalizzati davanti alla legge tramite giudice, un provvedimento dell’Ufficiale dello Stato Civile o in un accordo assistito dai rispettivi avvocati.
Con la separazione vengono meno gli obblighi di convivenza e di fedeltà. Pertanto, i coniugi possono vivere separatamente e iniziare nuove relazioni. Con la separazione, se tra i due coniugi vi è una netta disparità in termini di risorse economiche, il più benestante deve versare all’ex un assegno di mantenimento rivolto a garantire a quest’ultimo lo «stesso tenore di vita» che questi aveva durante il matrimonio. Il mantenimento non è dovuto se il coniuge beneficiario subisce l’addebito ossia viene ritenuto responsabile per la fine del matrimonio (ad esempio, per violazione dell’obbligo di fedeltà, convivenza, rispetto, ecc.). Il giudice poi scioglie la comunione dei beni tra i coniugi, ma il fondo patrimoniale resta in vita fino al divorzio o all’annullamento del matrimonio.
Con il divorzio viene meno l’obbligo di garantire all’ex coniuge lo stesso tenore di vita che aveva durante il matrimonio; per cui l’assegno di mantenimento viene sostituito dall’assegno divorzile, di entità inferiore perché rivolto a garantire solo l’autosufficienza.
Alla luce di quanto abbiamo appena detto, ecco le principali differenze tra separazione e divorzio:
1. con la separazione, il coniuge superstite è erede dell’altro (ma non ha il diritto di abitazione nella casa coniugale, salvo vi siano figli minori o non ancora autosufficienti). Il diritto all’eredità invece cessa definitivamente dopo il divorzio; quindi se separato rientro fra gli eredi legittimi e fra i legittimari in caso di testamento, se invece divorzio cessano tutti i diritti;
2. con la separazione resta in piedi il fondo patrimoniale (parleremo delle caratteristiche del fondo patrimoniale in uno dei prossimi video) eventualmente stipulato dai coniugi. Invece, il fondo cessa definitivamente con il divorzio a meno che non vi siano ancora figli minorenni;
3. con la separazione, il coniuge superstite vanta il diritto alla pensione di reversibilità dell’ex in caso di decesso di quest’ultimo (gli è dovuta anche se rinuncia all’eredità). Di recente, la Cassazione ha detto che la pensione di reversibilità spetta anche al coniuge separato con addebito. Con il divorzio solo in alcune situazioni si ha diritto alla pensione di reversibilità dell’ex coniuge ma solo per una quota ed a condizione che questi sia beneficiario dell’assegno di divorzio e non si sia risposato;
4. con la separazione, il coniuge non ha diritto alla quota del Tfr dell’ex che, eventualmente, cessa il rapporto di lavoro in questo periodo. Invece, in caso di divorzio, una quota del Tfr (di solito, pari al 40%) deve sempre finire all’ex coniuge a condizione che questi sia titolare dell’assegno di divorzio, non si sia risposato e il Tfr sia stato liquidato dopo la sentenza di divorzio ma sia il frutto del lavoro svolto in precedenza.
Non ci sono differenze tra separazione e divorzio invece per quanto riguarda i rapporti con i figli che resteranno immutati sia per quanto attiene al diritto di visita che all’assegno di mantenimento, il quale dovrà garantire alla prole lo stesso tenore di vita che aveva quando i genitori erano uniti.
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