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Rosso Malpelo: Riassunto dettagliato
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Il riassunto dettagliato di Rosso Malpelo riguarda tutte le sequenze della novella di Giovanni Verga.
Nell'incipit di Rosso Malpelo apprendiamo che il soprannome del protagonista è dovuto ai suoi capelli rossi, a causa dei quali è vittima di un pregiudizio popolare, secondo cui chi ha i capelli rossi è malvagio.
Per questo motivo Rosso Malpelo è maltrattato da tutti, sia in famiglia, dove la madre e la sorella non lo sopportano, che al lavoro, dove gli operai lo prendono a calci e lo deridono.
L'unico a trattarlo come un essere umano è suo padre, mastro Misciu detto Bestia, per la sua instancabile propensione al lavoro. Malpelo, insieme al padre, lavora in una cava di rena rossa della Sicilia di fine Ottocento. Purtroppo un giorno il padre muore durante l'abbattimento di un pilastro, sepolto vivo dalla rena rossa. Malpelo assiste all'incidente e prova disperatamente a salvare suo padre scavando a mani nude.
L'incidente rende Malpelo una persona più torva e scontrosa di prima. Malpelo sfoga la sua cattiveria picchiando spietatamente il proprio asino grigio e cova un rancore vendicativo nei confronti del padrone e di zio Mommu, ritenuti responsabili della morte del padre.
Malpelo continua a lavorare forsennatamente nella galleria dove è avvenuto l'incidente, convinto che prima o poi il corpo del padre sarà ritrovato. Ma, quando viene ritrovata una scarpa di mastro Misciu, Malpelo ha paura di imbattersi nel corpo del genitore e va a lavorare in un'altra galleria.
Poco dopo il cadavere del padre viene ritrovato e zio Mommu nota che l'uomo ha avuto una morte orribile: sepolto vivo dalla rena ha tentato disperatamente di salvarsi scavando, fino a soffocare.
Malpelo non viene informato della morte brutale del genitore, di cui eredita gli oggetti: i pantaloni di fustagno nuovi e la camicia, che vengono rimpiccioliti; le scarpe, che però gli stanno grandi e dunque appese ad un chiodo; la zappa e il piccone.
Un giorno arriva alla cava un ragazzo dal femore lussato, ex manovale, che per il suo modo di camminare è soprannominato Ranocchio.
Malpelo e Ranocchio hanno un rapporto ambiguo. Malpelo maltratta Ranocchio, lo picchia e lo sgrida ma, allo stesso tempo, lo aiuta nei lavori più duri e si prende cura di lui.
Ranocchio e Malpelo parlano di varie cose e, durante questi dialoghi, emerge la visione pessimistica del mondo di Malpelo.
Rosso Malpelo infatti crede che per farsi rispettare occorra picchiare gli altri ed essere i più forti. A Ranocchio spiega ad esempio che l'asino grigio va picchiato ferocemente perché, se l'asino avesse le mani, sarebbe lui a picchiare loro.
Un giorno l'asino grigio muore e il carrettiere lo butta in fondo ad un burrone nella sciara. Rosso Malpelo e Ranocchio vanno spesso a guardare la carcassa dell'asino che viene spolpata dai cani. Malpelo sostiene che l'asino finalmente non soffre più e che sarebbe stato meglio se non fosse mai nato.
Ranocchio in seguito si ammala di tisi e Malpelo si prende cura di lui. Purtroppo Ranocchio non riesce più a lavorare nella cava e smette di venire. Malpelo così un sabato gli fa visita e pensa che la madre di Ranocchio sia disperata perché ha avuto un figlio debole e malato, al contrario di lui.
Quando Ranocchio muore Malpelo è solo al mondo. La madre infatti si è risposata ed è andata a vivere in un'altra città; e anche la sorella si è maritata e ha lasciato la casa, che viene chiusa. Malpelo così non ha nemmeno una casa in cui tornare.
Un giorno viene alla cava un fuggitivo che vuole nascondersi ma, dopo poche settimane, reputa la prigione un paradiso in confronto alla cava e abbandona il lavoro.
Non avendo nessuno che si preoccupi di lui, a Malpelo sono assegnati spesso i lavori più pericolosi.
Un giorno Malpelo è mandato ad esplorare una galleria sotterranea che potrebbe costituire un ottimo collegamento ad un pozzo della cava ma, se così non fosse, c'è il rischio di perdersi per sempre. Si tratta dunque di un lavoro pericolosissimo che nessuno vuole fare.
Malpelo accetta e scende nella galleria, da dove non farà mai più ritorno. Dal giorno della sua scomparsa i ragazzi pronunciano il suo nome a bassa voce, temendo di vederselo comparire all'improvviso, con i suoi capelli rossi e gli occhiacci grigi.
(Letteratura Italiana - Patrick Cherif ©)
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