Emergenza sanitaria in CARCERE: le indicazioni della Procura Generale di CASSAZIONE

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La Procura Generale della Corte di Cassazione, in una nota trasmessa a tutte le Procure della Repubblica ed alle Procure Generali d'Appello ha operato delle riflessioni per ridurre la presenza carceraria in questo particolare momento ed evitare il rischio di diffusione del #CoronaVirus in #carcere tra i #detenuti.

LIMITARE LA CUSTODIA CAUTELARE IN CARCERE
Nel nostro sistema processuale il carcere costituisce l'extrema ratio.

Per questo occorre incentivare l'applicazione di misure alternative affinché non si aggravi il problema del sovraffollamento nelle carceri.

FERMO DI INDIZIATO DI DELITTO

Disporre il fermo di indiziato verificando in maniera stringente e concreta la sussistenza di un reale pericolo di fuga.

ARRESTO IN FLAGRANZA

Procedere in maniera rigorosa alla valutazione dei presupposti della obbligatorietà o della facoltatività dell'arresto; risposta ferma e rapida a quei delitti immediatamente collegati all'emergenza (come ad esempio rapine a negozi di generi alimentari o alle farmacie) ma privilegiando la custodia domiciliare e l'immediata presentazione per la convalida e per il giudizio direttissimo.

PRIVILEGIARE GLI ARRESTI DOMICILIARI
Interpretare le norme in tema di "inadeguatezza delle misure diverse da quella carceraria" nel senso di privilegiare la richiesta di applicazione della misura degli arresti domiciliari (eventualmente anche con braccialetto elettronico), e fatta eccezione unicamente per i casi di rilevante gravità e/o di incompatibilità.

POSTICIPARE LE MISURE CAUTELARI CARCERARIE GIA' EMESSE:

Sospendere o posticipare la fase esecutiva della misura cautelare, anche alla luce del decreto 18/2020, che ha introdotto un meccanismo generale di sospensione di tutte le attività processuali.

REVOCA O ATTENUAZIONE DELLE MISURE CAUTELARI GIA' DISPOSTE
E' opportuna una costante e stringente verifica dei presupposti della permanenza delle esigenze cautelari, alla luce di una rigorosa valutazione dello stato emergenziale che stiamo vivendo.

In particolare, si suggerisce, anche a fronte di particolari situazioni dei singoli detenuti, la sostituzione della misura cautelare carceraria con quella degli arresti domiciliari.

ESECUZIONE DELLE PENE DETENTIVE (CONDANNATI LIBERI)

Sebbene la fase post-sentenza di condanna pare avere natura amministrativa (con la conseguente inapplicabilità della sospensione dei termini procedurali di cui all'art. 83 de D.L. 18/2020) si suggerisce comunque di farlo rientrare in quel perimetro, considerando sospesi anche quei termini.

ESECUZIONE DELLA PENA PER CONDANNATI (LIBERI) PER DELITTI OSTATIVI.

Quando si tratti di soggetti condannati a pene non superiori a 4 anni, occorre operare un bilanciamento di interessi tra le esigenze di sanità pubblica e quelle di sicurezza pubblica e di preferire comunque le prime alle seconde.

APPLICAZIONE PROVVISORIA DELLE MISURE ALTERNATIVE ALLA DETENZIONE

Favorire il ricorso all’applicazione in via provvisoria delle misure alternative alla detenzione, ed in particolare a quella dell'affidamento in prova al servizio sociale.

PERMESSI PREMIO STRAORDINARI

Concessione più "favorevole" dei permessi premio, specialmente se richiesti da persone che ne hanno già usufruito in passato e che hanno rispettato le relative prescrizioni, dando evidentemente prova di una effettiva risocializzazione e reintegrazione nel tessuto sociale.

CONCLUSIONI:
Insomma, è chiaro che la Procura Generale si sia preoccupata del tema della detenzione in Carcere, perché consapevole del fatto che proprio le Carceri italiane sono il punto nevralgico e debole del sistema, e sono il luogo in cui può verosimilmente esplodere una vera e propria bomba sanitaria.
Il documento predisposto non ha carattere vincolante né vuole assumere i connotati di linee guida per i singoli uffici di procura.
E' però un invito ed allo stesso un monito.
Là dove non arriva la politica ed il legislatore, deve necessariamente porre rimedio la giustizia.
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