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YTP ITA - Israele attacca le basi ma anche gli acidi

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Il ministro Giuli sull'attacco alla base UNIFIL:
"In uno scenario dove la tessitura dell'infosfera globale si dilata fino a frantumarsi, l'attacco contro la base UNIFIL si manifesta come una risonanza di perturbazioni iperstizionali. L'iperrinascimentalizzazione passiva, intrappolata in una filigrana di nostalgie anacronistiche, si mostra come un'ingenua aspirazione a ricreare un ordine geopolitico che, ormai, si scioglie nel flusso entropico di un mondo iperaccelerato. È l'apocalittismo difensivo israeliano a ergersi come baluardo di una sicurezza che rimane esclusivamente simbolica, una sincope percettiva che, anziché rispondere al reale, ripete come un mantra stantio la glorificazione del passato.
In questo stato di dissonanza cognitiva, le porte della percezione si disintegrano in un'orgia sinestetica di dati, grafici a torta e droni, facendo sì che l'attacco diventi una visione allucinata di presente e passato che implode in un'unica esplosione percezionale. Siamo dunque chiamati a riconoscere che non è solo il dispositivo bellico a fallire, ma è la nostra stessa capacità di elaborare i flussi informativi e simbolici a vacillare. Qui, il SAS ci avverte: il nostro pensiero pensante si sgretola nella crisi del tecnosoma, in cui la ghiandola pineale calcificata si trova sovraesposta al vortice di informazioni caotiche. Il pericolo risiede nel lasciarsi trascinare in una spirale retroattiva di azioni automatizzate, dove l’apocalittismo difensivo israeliano si traduce in una risposta compulsiva, incapace di uscire dal labirinto entropico del saṃsāra."
🐐 Gruppo ufficiale telegram: @lastalladipaglia
"In uno scenario dove la tessitura dell'infosfera globale si dilata fino a frantumarsi, l'attacco contro la base UNIFIL si manifesta come una risonanza di perturbazioni iperstizionali. L'iperrinascimentalizzazione passiva, intrappolata in una filigrana di nostalgie anacronistiche, si mostra come un'ingenua aspirazione a ricreare un ordine geopolitico che, ormai, si scioglie nel flusso entropico di un mondo iperaccelerato. È l'apocalittismo difensivo israeliano a ergersi come baluardo di una sicurezza che rimane esclusivamente simbolica, una sincope percettiva che, anziché rispondere al reale, ripete come un mantra stantio la glorificazione del passato.
In questo stato di dissonanza cognitiva, le porte della percezione si disintegrano in un'orgia sinestetica di dati, grafici a torta e droni, facendo sì che l'attacco diventi una visione allucinata di presente e passato che implode in un'unica esplosione percezionale. Siamo dunque chiamati a riconoscere che non è solo il dispositivo bellico a fallire, ma è la nostra stessa capacità di elaborare i flussi informativi e simbolici a vacillare. Qui, il SAS ci avverte: il nostro pensiero pensante si sgretola nella crisi del tecnosoma, in cui la ghiandola pineale calcificata si trova sovraesposta al vortice di informazioni caotiche. Il pericolo risiede nel lasciarsi trascinare in una spirale retroattiva di azioni automatizzate, dove l’apocalittismo difensivo israeliano si traduce in una risposta compulsiva, incapace di uscire dal labirinto entropico del saṃsāra."
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