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✞BIBBIA 🔊1°MACCABEI - Vecchio Testamento - Libro 20°

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66. La schiavitù di Babilonia durò 70 anni, dopo i quali i giudei ebbero da Ciro la libertà. Ricondotti
in patria da Zorobabele, (A. a. C. 538), fabbricarono Gerusalemme ed il tempio, confortati nell'opera
santa da Neemia ministro del re, e da Aggeo profeta.
67. Non tutti però rimpatriarono. Tra quelli che rimasero nella terra straniera vi fu per divina
disposizione Ester, la quale, essendo stata scelta dal re Assuero a sua sposa, salvò poi il suo popolo dalla
distruzione, a cui era stato condannato dal re ad istigazione del ministro Amanno che odiava Mardocheo,
zio della regina.
68. I giudei ritornati a libertà, furono quind'innanzi'più fedeli al Signore, vivendo nell'osservanza
delle proprie leggi e riconoscendo per capo della nazione il loro sommo sacerdote, sotto una certa tal
quale dipendenza ora dai re di Persia, ora dai re di Siria, ora dai re di Egitto, secondo la sorte delle armi.
69. Fra questi re alcuni lasciarono in pace i giudei, ed alcuni altri li perseguitarono per ridurli
all'idolatria. Il più crudele e tiranno fu Antioco Epifane, re di Siria, il quale bandì una legge, per cui, pena
la morte, tutti i suoi sudditi dovevano abbracciare la religione pagana. Allora molti giudei acconsentirono
a quell'empietà, ma molti più stettero forti e si conservarono fedeli a Dio, ed altri molti morirono di
glorioso martirio. Così avvenne di un santo vecchio, detto Eleazaro, e di sette fratelli, detti Maccabei,
colla loro madre.
I Maccabei.
70. Sorsero allora alcuni intrepidi sostenitori della religione e dell'indipendenza della patria, contro
l'empio e crudele Antioco alla cui testa si pose un sacerdote per nome Matatia, coi cinque suoi figliuoli,
virtuosi e prodi come lui. Prima si ritirò ai monti, e raccolti ancora altri valorosi intorno a sè, discese e
sbaragliò gli oppressori.
71. Giuda, soprannominato Maccabeo, figlio di Matatia, proseguì la guerra incominciata dal padre,
e col favore di Dio e coll'aiuto de' suoi fratelli, fondò il breve regno detto dei Maccabei, che per 128 anni
governarono la Giudea come pontefici e principi, poi anche come re.
Questo gran capitano, chiamato nelle Sante Scritture uomo fortissimo, diede esempio insigne di
pietà pei defunti, ed affermò solennemente la fede nel purgatorio, coll'ordinare una grande colletta di
danaro da mandarsi in Gerusalemme, affinché si offrissero doni e sacrifizi in suffragio dei caduti nella
guerra santa. Egli fu per le molte sue vittorie benedetto dal popolo, e fu il terrore dei suoi nemici. Ma
infine sopraffatto da questi, non sostenuto dai suoi, morì da eroe colle armi in pugno, l'anno 161 prima
dell'Era cristiana. A Giuda Maccabeo, succedettero un dopo l'altro i suoi fratelli Gionata e Simone, quindi
il figlio di costui Giovanni Ircano, il quale tenne un governo savio, glorioso e felice.
72. Ma i figliuoli e discendenti degenerarono dalla virtù dei maggiori, e discordi fra loro
s'implicarono in disgraziate contese con potenti vicini; in breve la Giudea, perdute le forze ed il prestigio,
a poco a poco cadde sotto il dominio dei romani.
I romani e fine del regno di Giuda.
73. I romani primieramente la resero tributaria, e poco appresso le imposero un re di nazione
straniera, Erode il grande, così chiamato per alcune fortunate imprese, ma non grande certamente in
faccia alla storia, la quale non tace i raggiri e le viltà per mezzo di cui assunse il desiato potere; del quale
si valse poi a perseguitare la persona adorabile di Gesù Cristo nella sua infanzia. Esternamente fortunato,
infelicissimo visse e morì; fine ordinaria dei persecutori.
Dopo di lui regnarono, con varia estensione di potere, tre suoi figliuoli e due nipoti; ma fu breve la
gloria, poiché il regno fu presto cambiato in provincia dell' impero romano; e in nome di esso fu mandato
a reggerla un governatore.
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66. La schiavitù di Babilonia durò 70 anni, dopo i quali i giudei ebbero da Ciro la libertà. Ricondotti
in patria da Zorobabele, (A. a. C. 538), fabbricarono Gerusalemme ed il tempio, confortati nell'opera
santa da Neemia ministro del re, e da Aggeo profeta.
67. Non tutti però rimpatriarono. Tra quelli che rimasero nella terra straniera vi fu per divina
disposizione Ester, la quale, essendo stata scelta dal re Assuero a sua sposa, salvò poi il suo popolo dalla
distruzione, a cui era stato condannato dal re ad istigazione del ministro Amanno che odiava Mardocheo,
zio della regina.
68. I giudei ritornati a libertà, furono quind'innanzi'più fedeli al Signore, vivendo nell'osservanza
delle proprie leggi e riconoscendo per capo della nazione il loro sommo sacerdote, sotto una certa tal
quale dipendenza ora dai re di Persia, ora dai re di Siria, ora dai re di Egitto, secondo la sorte delle armi.
69. Fra questi re alcuni lasciarono in pace i giudei, ed alcuni altri li perseguitarono per ridurli
all'idolatria. Il più crudele e tiranno fu Antioco Epifane, re di Siria, il quale bandì una legge, per cui, pena
la morte, tutti i suoi sudditi dovevano abbracciare la religione pagana. Allora molti giudei acconsentirono
a quell'empietà, ma molti più stettero forti e si conservarono fedeli a Dio, ed altri molti morirono di
glorioso martirio. Così avvenne di un santo vecchio, detto Eleazaro, e di sette fratelli, detti Maccabei,
colla loro madre.
I Maccabei.
70. Sorsero allora alcuni intrepidi sostenitori della religione e dell'indipendenza della patria, contro
l'empio e crudele Antioco alla cui testa si pose un sacerdote per nome Matatia, coi cinque suoi figliuoli,
virtuosi e prodi come lui. Prima si ritirò ai monti, e raccolti ancora altri valorosi intorno a sè, discese e
sbaragliò gli oppressori.
71. Giuda, soprannominato Maccabeo, figlio di Matatia, proseguì la guerra incominciata dal padre,
e col favore di Dio e coll'aiuto de' suoi fratelli, fondò il breve regno detto dei Maccabei, che per 128 anni
governarono la Giudea come pontefici e principi, poi anche come re.
Questo gran capitano, chiamato nelle Sante Scritture uomo fortissimo, diede esempio insigne di
pietà pei defunti, ed affermò solennemente la fede nel purgatorio, coll'ordinare una grande colletta di
danaro da mandarsi in Gerusalemme, affinché si offrissero doni e sacrifizi in suffragio dei caduti nella
guerra santa. Egli fu per le molte sue vittorie benedetto dal popolo, e fu il terrore dei suoi nemici. Ma
infine sopraffatto da questi, non sostenuto dai suoi, morì da eroe colle armi in pugno, l'anno 161 prima
dell'Era cristiana. A Giuda Maccabeo, succedettero un dopo l'altro i suoi fratelli Gionata e Simone, quindi
il figlio di costui Giovanni Ircano, il quale tenne un governo savio, glorioso e felice.
72. Ma i figliuoli e discendenti degenerarono dalla virtù dei maggiori, e discordi fra loro
s'implicarono in disgraziate contese con potenti vicini; in breve la Giudea, perdute le forze ed il prestigio,
a poco a poco cadde sotto il dominio dei romani.
I romani e fine del regno di Giuda.
73. I romani primieramente la resero tributaria, e poco appresso le imposero un re di nazione
straniera, Erode il grande, così chiamato per alcune fortunate imprese, ma non grande certamente in
faccia alla storia, la quale non tace i raggiri e le viltà per mezzo di cui assunse il desiato potere; del quale
si valse poi a perseguitare la persona adorabile di Gesù Cristo nella sua infanzia. Esternamente fortunato,
infelicissimo visse e morì; fine ordinaria dei persecutori.
Dopo di lui regnarono, con varia estensione di potere, tre suoi figliuoli e due nipoti; ma fu breve la
gloria, poiché il regno fu presto cambiato in provincia dell' impero romano; e in nome di esso fu mandato
a reggerla un governatore.
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