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Il Consiglio regionale del Lazio ha approvato la legge per la parità retributiva tra uomini e donne
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Il Consiglio regionale del Lazio ha approvato all’unanimità (33 voti) la proposta di legge n. 182 per la promozione della parità retributiva tra i sessi, il sostegno dell'occupazione e dell'imprenditoria femminile di qualità, nonché per la valorizzazione delle competenze delle donne. Presentata da Eleonora Mattia (Pd), presidente della commissione Lavoro e pari opportunità, e sottoscritta anche da numerosi altri consiglieri e dal presidente del Consiglio, Marco Vincenzi. La nuova legge , composta da 22 articoli, detta disposizioni finalizzate a garantire:
a) il rispetto del principio di parità retributiva tra i sessi e il contrasto ai differenziali retributivi di genere;
b) la permanenza, il reinserimento e l’affermazione delle donne nel mercato del lavoro;
c) la valorizzazione delle competenze delle donne;
d) la conciliazione dei tempi tra vita privata e lavoro e l’equa distribuzione delle responsabilità di cura familiare;
e) la diffusione di una cultura organizzativa non discriminatoria nelle imprese.
Il provvedimento approvato oggi prevede uno stanziamento regionale di 7,66 milioni di euro per il triennio 2021-2023 che, insieme alle risorse provenienti dalla programmazione comunitaria 2014-2020, servirà per sostenere molteplici misure multisettoriali destinate ad un’ampia platea di soggetti beneficiari. Tra queste:
- l’istituzione della “Giornata regionale contro le discriminazioni di genere sul lavoro”;
- l’occupazione femminile stabile e di qualità, attraverso contributi per le micro, piccole e medie imprese finalizzati alla formazione di neoassunte a contratto a tempo indeterminato;
- il reinserimento sociale e lavorativo delle donne vittime di violenza o con disabilità;
- la riserva a valere sul Fondo del microcredito per le donne in situazioni di disagio sociale;
- il sostegno all’accesso al credito delle piccole e medie imprese a prevalente partecipazione femminile e delle lavoratrici autonome;
- l’erogazione di buoni per l’acquisto di servizi di baby-sitting e di caregiver e altre azioni positive in tema di condivisione delle responsabilità di cura e la conciliazione dei tempi di vita e di lavoro.
Quest’ultima misura è riservata ai nuclei familiari con reddito Isee non superiore a 20 mila euro e può essere sfruttata, in via sperimentale, anche ai padri lavoratori che usufruiscono del congedo parentale, in alternativa alla madre lavoratrice.
La nuova legge prevede anche l’istituzione di un “Registro regionale delle aziende virtuose in materia di parità retributiva”, alle quali saranno attribuiti benefici economici e premialità nonché titolo preferenziale negli appalti pubblici per l’affidamento e l’esecuzione di lavori, servizi e forniture di competenza della Regione o degli enti dalla stessa dipendenti o controllati.
a) il rispetto del principio di parità retributiva tra i sessi e il contrasto ai differenziali retributivi di genere;
b) la permanenza, il reinserimento e l’affermazione delle donne nel mercato del lavoro;
c) la valorizzazione delle competenze delle donne;
d) la conciliazione dei tempi tra vita privata e lavoro e l’equa distribuzione delle responsabilità di cura familiare;
e) la diffusione di una cultura organizzativa non discriminatoria nelle imprese.
Il provvedimento approvato oggi prevede uno stanziamento regionale di 7,66 milioni di euro per il triennio 2021-2023 che, insieme alle risorse provenienti dalla programmazione comunitaria 2014-2020, servirà per sostenere molteplici misure multisettoriali destinate ad un’ampia platea di soggetti beneficiari. Tra queste:
- l’istituzione della “Giornata regionale contro le discriminazioni di genere sul lavoro”;
- l’occupazione femminile stabile e di qualità, attraverso contributi per le micro, piccole e medie imprese finalizzati alla formazione di neoassunte a contratto a tempo indeterminato;
- il reinserimento sociale e lavorativo delle donne vittime di violenza o con disabilità;
- la riserva a valere sul Fondo del microcredito per le donne in situazioni di disagio sociale;
- il sostegno all’accesso al credito delle piccole e medie imprese a prevalente partecipazione femminile e delle lavoratrici autonome;
- l’erogazione di buoni per l’acquisto di servizi di baby-sitting e di caregiver e altre azioni positive in tema di condivisione delle responsabilità di cura e la conciliazione dei tempi di vita e di lavoro.
Quest’ultima misura è riservata ai nuclei familiari con reddito Isee non superiore a 20 mila euro e può essere sfruttata, in via sperimentale, anche ai padri lavoratori che usufruiscono del congedo parentale, in alternativa alla madre lavoratrice.
La nuova legge prevede anche l’istituzione di un “Registro regionale delle aziende virtuose in materia di parità retributiva”, alle quali saranno attribuiti benefici economici e premialità nonché titolo preferenziale negli appalti pubblici per l’affidamento e l’esecuzione di lavori, servizi e forniture di competenza della Regione o degli enti dalla stessa dipendenti o controllati.