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FANTOZZI 2000 LA CLONAZIONE-EI BELLA,TI VIENI A FARE UN GIRO?DICI A ME???ODDIO.....!!!!!!!
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All'alba del terzo millennio, la Megaditta si trova di fronte ad una crisi a causa della mancanza di soggezione dei nuovi impiegati. Si decide perciò di far tornare in vita, grazie alla biotecnologia avanzata, l'impiegato più servile di tutti i tempi: il ragionier Ugo Fantozzi. Dopo aver innaffiato per mesi la piantina di Balabam, riempiendosi di acqua da un orecchio e versandola dall'altro, il ragioniere è premiato dal megadirettore galattico con una missione di responsabilità: sorvegliare il suo figlio più piccolo, Adalberto Maria, un ragazzino che, secondo il padre, è una vera peste, il membro più terribile della famiglia. Preparatosi a gestire il mostro raccontatogli, Fantozzi scopre che in realtà il bambino è considerato la pecora nera della famiglia perché in realtà è dolce ed altruista, troppo buono e generoso per gli standard dei direttori aziendali. L'impiegato e il bambino sono rinchiusi in una scuola di educazione al potere, un autentico carcere dove si studiano il sopruso, la delinquenza e l'infamia.
Il figlio si sfoga, con altri compagni, per la totale assenza dei rispettivi genitori. Uno dei ragazzini dice a Fantozzi di immaginarlo come il tipico impiegato servile: Fantozzi si intenerisce e porta i bambini di nascosto allo zoo. Uno dei ragazzi apre il recinto, liberando un elefante. I ragazzini finiscono tutti in questura. Tutti i bambini sono recuperati dai delegati dei genitori, mentre il Balabam junior è raggiunto da Fantozzi, che dice di esserne il padre e dichiara di non voler più condurre una vita dissoluta per essere accanto al figlio. Scoperto da Balabam, viene punito con ben trentanove frustate.
La «febbre» da SuperEnalotto imperversa ormai in tutta Italia. Fantozzi decide di giocare un sistemone in società con alcuni ex-colleghi, tra i quali la signorina Silvani. Dopo molte settimane di gioco senza aver vinto nulla, gli ex-colleghi mandano Fantozzi ed il suo sistemone a quel paese. Fantozzi nel frattempo ha dovuto vendere tutto il mobilio, rinunciando persino al riscaldamento per trovare i soldi da poter giocare. La moglie Pina va in ricevitoria a fare la giocata, ma all'ultimo momento decide di non giocare il sistema, spronata anche da un ubriacone nelle vicinanze, raccontando però al marito di averlo giocato regolarmente. Ovviamente Fantozzi fa 6 e vince: mentre esulta per la gioia, Pina è sul punto di svenire. Alla fine, mentre Fantozzi è andato a prendere dello champagne, Pina scrive un biglietto in cui confessa al marito la triste verità. Arriva però in casa Fantozzi la Silvani, convinta ormai che Fantozzi sia miliardario e ben decisa ad andare a convivere con lui. Fantozzi realizza il sogno di una vita, ma è costretto ad affittare un castello già residenza di papa Bonifacio VIII da un macellaio e a soddisfare i mille capricci della Silvani a suon di cambiali. La Silvani, però, vuole essere solo servita e riverita, e si rifiuta di essere una brava donna di casa come Pina, che il ragioniere inizia ben presto a rimpiangere. Quando i creditori delle cambiali firmate da Fantozzi reclamano il pagamento, la Silvani scopre tutto e se ne va. Fantozzi torna dunque a casa venendo raggiunto dalla Pina, e i due tornano insieme come al solito.
A casa Fantozzi arriva la mostruosa nipote Uga, ormai diciottenne, affidata ai due coniugi dai rispettivi genitori Mariangela e Bongo. I nonni scoprono che la ragazza è infatuata di un certo Alex, uno spogliarellista. Uga si presenta al suo spettacolo ma i nonni la seguono e Fantozzi è costretto a vestirsi da donna per entrare nel locale e cercare la nipote, la quale verrà malamente respinta dallo spogliarellista.
Per il capodanno del 2000 i coniugi Fantozzi ricevono inaspettatamente un invito a una gran gala, organizzata dalla contessa Serbelloni Mazzanti Vien dal Mare. L'invito era destinato al dottor Ugo Fantocci, ma Fantozzi lo ritiene destinato a lui, credendo che, come al solito, avessero storpiato il suo cognome e che dottore fosse un titolo attribuitogli perché, come dice a Pina, che gli fa notare di essere ragioniere e non dottore, "ormai siamo tutti dottori". Al Gran Galà, al quale non mancheranno le consuete gaffe di Fantozzi, i due siedono al tavolo d'onore con la Contessa. Vengono servite delle grandi mozzarelle di bufala che però non bastano per tutti gli ospiti, così si scatena una rissa. A fine festa raggiunge il luogo il dottor Ugo Fantocci, il vero destinatario dell'invito, così i coniugi Fantozzi sono costretti a fuggire e vengono rincorsi da tutti gli invitati e persino dalla Contessa madre, alla quale viene servito da bere un tè con pasticche di ....
All'alba del terzo millennio, la Megaditta si trova di fronte ad una crisi a causa della mancanza di soggezione dei nuovi impiegati. Si decide perciò di far tornare in vita, grazie alla biotecnologia avanzata, l'impiegato più servile di tutti i tempi: il ragionier Ugo Fantozzi. Dopo aver innaffiato per mesi la piantina di Balabam, riempiendosi di acqua da un orecchio e versandola dall'altro, il ragioniere è premiato dal megadirettore galattico con una missione di responsabilità: sorvegliare il suo figlio più piccolo, Adalberto Maria, un ragazzino che, secondo il padre, è una vera peste, il membro più terribile della famiglia. Preparatosi a gestire il mostro raccontatogli, Fantozzi scopre che in realtà il bambino è considerato la pecora nera della famiglia perché in realtà è dolce ed altruista, troppo buono e generoso per gli standard dei direttori aziendali. L'impiegato e il bambino sono rinchiusi in una scuola di educazione al potere, un autentico carcere dove si studiano il sopruso, la delinquenza e l'infamia.
Il figlio si sfoga, con altri compagni, per la totale assenza dei rispettivi genitori. Uno dei ragazzini dice a Fantozzi di immaginarlo come il tipico impiegato servile: Fantozzi si intenerisce e porta i bambini di nascosto allo zoo. Uno dei ragazzi apre il recinto, liberando un elefante. I ragazzini finiscono tutti in questura. Tutti i bambini sono recuperati dai delegati dei genitori, mentre il Balabam junior è raggiunto da Fantozzi, che dice di esserne il padre e dichiara di non voler più condurre una vita dissoluta per essere accanto al figlio. Scoperto da Balabam, viene punito con ben trentanove frustate.
La «febbre» da SuperEnalotto imperversa ormai in tutta Italia. Fantozzi decide di giocare un sistemone in società con alcuni ex-colleghi, tra i quali la signorina Silvani. Dopo molte settimane di gioco senza aver vinto nulla, gli ex-colleghi mandano Fantozzi ed il suo sistemone a quel paese. Fantozzi nel frattempo ha dovuto vendere tutto il mobilio, rinunciando persino al riscaldamento per trovare i soldi da poter giocare. La moglie Pina va in ricevitoria a fare la giocata, ma all'ultimo momento decide di non giocare il sistema, spronata anche da un ubriacone nelle vicinanze, raccontando però al marito di averlo giocato regolarmente. Ovviamente Fantozzi fa 6 e vince: mentre esulta per la gioia, Pina è sul punto di svenire. Alla fine, mentre Fantozzi è andato a prendere dello champagne, Pina scrive un biglietto in cui confessa al marito la triste verità. Arriva però in casa Fantozzi la Silvani, convinta ormai che Fantozzi sia miliardario e ben decisa ad andare a convivere con lui. Fantozzi realizza il sogno di una vita, ma è costretto ad affittare un castello già residenza di papa Bonifacio VIII da un macellaio e a soddisfare i mille capricci della Silvani a suon di cambiali. La Silvani, però, vuole essere solo servita e riverita, e si rifiuta di essere una brava donna di casa come Pina, che il ragioniere inizia ben presto a rimpiangere. Quando i creditori delle cambiali firmate da Fantozzi reclamano il pagamento, la Silvani scopre tutto e se ne va. Fantozzi torna dunque a casa venendo raggiunto dalla Pina, e i due tornano insieme come al solito.
A casa Fantozzi arriva la mostruosa nipote Uga, ormai diciottenne, affidata ai due coniugi dai rispettivi genitori Mariangela e Bongo. I nonni scoprono che la ragazza è infatuata di un certo Alex, uno spogliarellista. Uga si presenta al suo spettacolo ma i nonni la seguono e Fantozzi è costretto a vestirsi da donna per entrare nel locale e cercare la nipote, la quale verrà malamente respinta dallo spogliarellista.
Per il capodanno del 2000 i coniugi Fantozzi ricevono inaspettatamente un invito a una gran gala, organizzata dalla contessa Serbelloni Mazzanti Vien dal Mare. L'invito era destinato al dottor Ugo Fantocci, ma Fantozzi lo ritiene destinato a lui, credendo che, come al solito, avessero storpiato il suo cognome e che dottore fosse un titolo attribuitogli perché, come dice a Pina, che gli fa notare di essere ragioniere e non dottore, "ormai siamo tutti dottori". Al Gran Galà, al quale non mancheranno le consuete gaffe di Fantozzi, i due siedono al tavolo d'onore con la Contessa. Vengono servite delle grandi mozzarelle di bufala che però non bastano per tutti gli ospiti, così si scatena una rissa. A fine festa raggiunge il luogo il dottor Ugo Fantocci, il vero destinatario dell'invito, così i coniugi Fantozzi sono costretti a fuggire e vengono rincorsi da tutti gli invitati e persino dalla Contessa madre, alla quale viene servito da bere un tè con pasticche di ....