Il Rapimento di Gianni Morandi

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Dal libro "Volevo uccidere Gianni Morandi"

"Sono esausto. Mi spalmo sul divano. Ho bisogno di rilassarmi. Per una volta, sembra andare tutto liscio. Mentre guardo alla tv la soap(orifera) "Cento Vetrine", gli occhi stanno abbassando le serrande per concedersi il più giusto dei sonni.... quando, d'improvviso, parte la sigla finale... indovina cantata da chi? GIANNI MORANDI! Nooooooooooooo!!!!! Ancora lui?! Quell'uomo lo amo (in fondo). Anche se penso di essere Io a perseguitarlo... in realtà è Lui che mi perseguita! Gianni, da mito a ossessione, ora stai diventando un vero incubo... Mi sono stancato di tentare di emulare le tue gesta e di non riuscire a ripercorrere le tappe del tuo trionfo: passano gli anni e stento ad avere il mio primo vero grande successo... Tu ci è riuscito da sbarbatello! Come hai fatto? Perché? «Forse perché è bravo.» «Più bravo di me?» «Eh, eh...» «Sta zitto tu.» Devo fare qualcosa... Devo chiederti come ci sei riuscito... Devo parlarti a quattr'occhi. Devo trovare il modo... Sì, lo devo trovare. Assolutamente..."
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