Perché in ITALIA c'è la FUGA di CERVELLI?

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Negli ultimi 10 anni, l'Italia ha assistito a un significativo flusso migratorio di giovani e laureati, attratti da migliori opportunità lavorative e di vita all'estero. È la cosiddetta fuga di cervelli. Secondo i dati dell’Istat, oltre 337 mila giovani hanno lasciato il Paese. Studi più recenti suggeriscono che il numero reale potrebbe essere vicino a 1 milione e 300 mila. Questo fenomeno è noto come “fuga di cervelli”.

Ma perché i giovani “fuggono” dal loro Paese? Il contesto lavorativo italiano, caratterizzato da un'alta percentuale di contratti precari e da un tessuto imprenditoriale composto prevalentemente da piccole imprese, contribuisce a questo esodo.

Le piccole-medie imprese del Belpaese, infatti, faticano a competere su scala internazionale, spesso a causa di investimenti in formazione e innovazione limitati. Al contrario, Paesi come la Germania e la Francia offrono maggiori opportunità di carriera, attraendo così i talenti italiani.

In risposta, il governo italiano ha introdotto incentivi fiscali per incoraggiare il rientro dei talenti. I risultati raggiunti finora sono stati però limitati, evidenziando la necessità di un approccio più strutturato e sostenibile per affrontare le cause alla radice di tale emigrazione.

La soluzione proposta pone l’enfasi sull'importanza di una formazione continua e sull'aggiornamento professionale, come dimostrato da iniziative di aziende come Gility.

Gility supporta le imprese italiane nello sviluppo di competenze aziendali attraverso la formazione, offrendo un esempio concreto di come investire in innovazione e formazione possa aiutare a combattere la fuga di cervelli e creare un ambiente lavorativo più competitivo in Italia.

INDICE:
00:00 Intro
00:32 Storia della fuga di cervelli in Italia
04:04 Cosa non va in Italia
09:59 Cosa si sta facendo per cambiare

Autore: Cosimo Volpe
Revisione Testo: Maria Martina Ferraro
Montaggio: Daniele Ponzi
Animazioni: Dario Bozzi
Coordinamento: Edoardo Scirè

#StartingFinance #Finanza #Economia

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Комментарии
Автор

Vi regalo questo aneddoto di due mesi fa.
Io studio ingegneria meccanica e un mio collega italo-tedesco ha iniziato un percorso di tesi in azienda in Germania mentre io parallelamente ho fatto la stessa cosa in italia.
Lui in due settimane ha contattato l'azienda, fatto i colloqui e ha iniziato, io povero stronzo ho contattato l'azienda una settimana prima di lui e ad oggi (due mesi dopo) siamo ancora dietro a colloqui definire incarichi etc.
Lui prende 1900€ al mese più due settimane di ferie pagate per 6 mesi di tirocinio, io niente, mi pagano gli spostamenti.
Mi ha raccontato che per la sua azienda è imperativo staccare da lavoro alle 4 di pomeriggio 😂.
Il paragone è impietoso e non ha senso per me rimanere in italia.
Questo è un paese che sta fallendo, dove le aziende riescono a sopravvivere solo perché i pochi lavoratori che ci sono lavorano come muli e pagati poco.

gigiproiettili
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Sono emigrato ad Hong Kong 11 anni fa, quando avevo ben 45 anni. Ho però un grande rimpianto... non esser andato via dall'Italia prima!

ItalanFindart
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Ho 2 lauree, una conseguita in Uk. Ho lavorato a Singapore, Londra e ora in Scozia e vivo all’estero da ben 6anni . Ho provato a tornare in Italia, ma troppo giovane per posizioni di rilievo e overqualified per altre posizioni LOL

raffa
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Tutto il discorso della formazione supplementare sul posto di lavoro è una supercazzola ed è chiaro che nel video se ne parli così tanto per lo sponsor

EdoardoDAlessandro-ht
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Lavoro e vivo in Austria da un anno e mezzo come ingegnere energetico.
Aria internazionale, giovane e aperta all'innovazione. Paghe, orari, condizioni lavorative, servizi pubblici impeccabili, burocrazia al minimo, senso di SICUREZZA e RISOLUZIONE nella mia vita che in Italia non avrei mai nemmeno potuto sognare di avere.
L'Italia solo per la famiglia, qualche vacanzina ed il pecorino. 🥂


Edit: Pochi giorni fa mi sono strappato un muscolo della spalla facendo sport. Nel giro di poche ore mi hanno visitato, fatto radiografia ed ecografia, fissato 17 appuntamenti in due mesi tra fisioterapia, massaggi ed elettroterapia. Il bello? Tutto coperto e zero spese 😇

poolvolley
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Un fattore che reputo importante che non viene riportato è la cultura sul posto di lavoro. Chi ha provato a lavorare in aziende estere potrà confermare che le aziende italiane, anche quelle che sembrano più avanti sono ancora molto gerarchiche con solito capo che da ordini su cose che non comprende a pieno e che lascia poca libertà di azione. In Italia al capo piace più comandare che portare a termine il lavoro e questa cosa si sente. Le aziende estere stanno tutte spingendo verso organizzazioni più piatte basate sulla responsabilità invece che sul servilismo. Il problema non sono tanto i dipendenti ma i datori, i dipendenti in gamba se gli lasci libertà di azione si formano da soli e ti portano innovazione senza chiederla se ci sono gli incentivi a farlo.

pif
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In Italia l'imprenditore non cerca lavoratori in grado di crescere, ragionare, autodeterminarsi..cercano un cane "accuccia" "seduto" "si padrone"

hweldss
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Questo video calza a pennello. Sono appena stato assunto come dottorando all'Università di Amburgo, inizierò il prossimo 1 maggio. Erano due anni che provavo ad entrare in Italia, senza riuscirci: se fossi entrato, avrei avuto uno stipendio minore di quello che mi viene offerto in Germania. Ho paura del cambiamento e non lo nego e credo che ne abbiate avuta anche voi: leggendo i commenti, però, mi sto facendo forza.

LucaBellan-hlpr
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Sono stato assunto a 22 anni in ferrovia in Svizzera, due anni dopo ho iniziato a fare carriera. Ho lasciato le ferrovie che mi avevano pagato degli studi per essere a livello nei posti ad alta responsabilità. Adesso lavoro presso una azienda di trasporti urbani e sto studiando per avere un master. Di sicuro mi dispiace non essere in Sicilia, molti affetti sono lì, ma avere posizioni importanti in Italia è partire da un diploma è cosa impossibile. Poi vengo dal sud, se non hai la pedata scordati di lavorare anche in ufficio.

af
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Io ho lavorato 7 anni all'estero, poi sono tornato per questioni personali ma, lavorativamente ed economicamente ho subito uno shock culturale che mi porto dietro ancora adesso dopo 10 anni

gianfedericoarkel
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Ho Studiato in Italia e lavoro in Germania. Oltre lo stipendio, in italia hai ovunque la sensazione che vincono i furbi, che ti mancano di rispetto, ti sottovalutano, ti danno sempre la sensazione che non sei all altezza e non meriti. Ti si crea una sensazione di insuffizienza, e questo ti porta di accettare l’elemosina che di danno, perche tanto di piu non meriti. Arrivato in Germania ti scopri una nuova persona, valorizzato e rispettato.

ilirre
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Vi porto in breve la mia esperienza:
Sono di Milano, quindi una città dove certo le opportunità non dovrebbero mancare.
Ho fatto un'esperienza fuori, poi sono rientrato a Milano, nel 2022. Un inferno. Mi ero abituato ad un altra mentalità, un altro modo di lavorare. Ovviamente, a Milano, ho accettato una paga più bassa perché "potevo vivere a casa coi miei". Ho passato i peggiori mesi della mia vita, in quell'ufficio. Come dicevano molti, in Italia non importa che tu sappia fare il tuo lavoro: L'importante è che stai buono e zitto. Spesso, vieni assunto solo per fare numero. Per fare rientrare l'azienda in qualche cavolo di statistica di quelle che interessano alla nostra classe dirigente o per farli rientrare in questo o quel finanziamento. Io, che mi sono sempre considerato un ragazzo intraprendente, e con tanta passione nel mio lavoro, ero ridotto ad uno zombie. Dopo qualche giorno, avevo capito che l'unica cosa che mi sarebbe stata concessa la dentro, era stare buono, seduto alla scrivania, a non fare assolutamente nulla per le otto ore stabilite. Non un minuto in più, non un minuto in meno (questo, per inciso, lo dico perché per i tedeschi che notoriamente sono "quadrati e inflessibili", quantomeno secondo la narrazione italiana, a loro non importa nulla delle otto ore precise sul minuto, importa che arrivi quando ti è comodo, fai quello che devi, e te ne vai quando ritieni.)
Insomma, risultato? Dopo due mesi orribili, i peggiori della mia vita, sono riuscito a finire in Germania. Dove per lo stesso lavoro, guadagno il triplo. E quando mi pare, avendo i soldi per farlo, prendo e torno a Milano. Anche solo per un fine settimana. Non sono laureato, ancora (e trovo anche abbastanza sbagliato e "italiano", mettersi a parlare solo o prevalentemente de "i laureati" che vanno all'estero, perché qui alla gente dei tuoi pezzi di carta non frega niente (fin tanto che non fai l'ingegnere si intende), qui frega che sai fare il tuo lavoro. Comunque, volendo studiare, mi mettono nelle condizioni di farlo, con contratti lavorativi flessibili e/o sussidi statali. L'Italia è, come dico io, una boomercrazia, governata da una oligarchia di boomer, senza futuro.

lucaspublictransport
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In italia non si investe sul giovane, fine. Il settore ricerca è praticamente abbandonato a se stesso. Gente qualificata scappa e fa benissimo! Che rimane a fare qua a prendere 1000€ al mese per anni e anni? Io sono rimasto solo perché ho vinto un concorso pubblico, altrimenti me ne sarei andato a gambe levate appena finita l'università

matteop
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Ho lavorato come operaio turnista 2 anni, poi ho preso una laurea magistrale STEM.
Risultato? 10k in meno all'anno rispetto a quando avevo solo il diploma.
Poi ti dicono che non devi odiare sto paese.❤

DonMrckic
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Da espatriato in Germania partito per caso e ad ora poco convinto di ritornare posso dire che i motivi sono pochi : stipendi, maggior meritocrazia/carriera e il mio personale odio a pagar le tasse in un paese divorato da una burocrazia inefficiente, una classe politica disastrosa e finanziare le pensione di persone che hanno contribuito con il loro voto a distruggere l’Italia.

EngInGerm
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Ottimo aver parlato di mancanza di formazione. Sono un informatico da oltre vent'anni e nel mio campo è un disastro dal punto di vista della formazione. Ogni volta che esce un nuovo prodotto, un nuovo sistema, una nuova tecnologia, le aziende pretendono che tu sappia già tutto. Il nuovo software è uscito da 6 mesi... e le aziende ti chiedono se hai almeno 5 anni di esperienza. Inutile dire che la formazione è inesistente e le aziende pretendono che tu ti auto-formi da solo. Tutte le certificazioni che ho (Microsoft, Citrix e VMware), le ho pagate di tasca mia. Il bello è che, in questo modo, le aziende per cui lavoro ed ho lavorato possono "rivendere" a più caro prezzo la mia figura professionale ai loro clienti. Ovviamente senza avere io neanche un euro di aumento.

DjMonak
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Ho visto tanti personaggi con laurea con progetti di alta qualità scappano al estero e fanno bene il governo italiano SENEFREGANO tutti Bravissimi ragazzi

mirellacottafavi
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Emigrato in Western Australia 5 anni fa. Lavoro nel ramo della robotica, AI e automazione per miniere. L’azienda ha investito nella mia formazione e mi ha dato la possibilità di salire di posizione già nei primi anni. Non tornerò mai più in Italia.

alludamajaka
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Finalmente qualcuno che dice più o meno tra le righe che lo skill mismatch è responsabilità delle aziende e non del sistema di studi!!

wmatte
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Tornando indietro non solo emigrerei nuovamente all'estero, ma farei pure gli studi all'estero visto che ho trovato l'università italiana veramente pessima vista l'enorme differenza, in termini di preparazione, che ho constatato tra me e i miei omologhi esteri. Motivo per cui, nonostante la mia laurea magistrale in biologia, sono finita a lavorare come bidella in una scuola (non mi lamento, perché so che se fossi rimasta in Italia non avrei comunque trovato un lavoro qualificato e avrei solo avuto più difficoltà economiche).
Il problema delle università italiane è lo stesso problema del sistema Italia. Così come non si possono cacciare i docenti che non sono in grado di tenere un corso, così l'Italia fatica a cacciare i propri funzionari che non sanno fare il proprio lavoro.

ermengardalombardi