Federico Dragogna - Sentiti libero (unplugged)

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Versione chitarra e voce della traccia #10 di Dove Nascere, già pubblicata sul sito del Secolo XIX e registrata a Genova in una casa ancora vuota - ad eccezione della massiccia toeletta alle mie spalle.

Stai bevendo da un bicchiere vuoto
Mentre copri il sole con un dito
La tua stanza aspetta di essere pulita
La tua adolescenza di essere tradita
Cammini con lo sguardo basso
Vorresti tutto e lo vorresti adesso
Tutti i tuoi soldi dentro a un materasso
Il tuo futuro ostaggio del progresso
Preghiere in cuffia
Coscienza assolta 
Speranze riposte in una città già morta
Come ogni estate
Stesso discorso 
Finisce sempre quando ne hai bisogno
Sentiti libero di che cosa
Sentiti libero di qualcosa
Sentiti libero di parlare
Con la casa in fiamme andare al mare

Sentiti libero
Sentiti libero
Sentiti libero, non è come dirselo
Sentiti libero, non è come dirtelo

E un giorno passi in rassegna i tuoi sogni
Sono gli stessi da quindici anni

Volevi cambiarli ma poi hai pensato 
Quanto ci metto a ridisegnarli
Attaccare prima di essere attaccati
Lasciare prima di essere lasciati
L’insuccesso ti ha dato alla testa
Non sei più nemmeno una persona onesta
Ma sentiti libero di qualcosa
Di farti bello e metterti in posa
Quello che in fondo poi hai sempre fatto
Per un amore o per un contratto
Ma sentiti libero di parlare
Un po’ meno libero di tacere
Con la casa in fiamme andare a sciare
Sentiti libero, sentiti libero
sentiti libero di
Sentiti libero, non è come dirselo
Sentiti libero, non è come dirtelo

Prenditi tutto il tempo 
Tanto nessuno ti sta aspettando 
Prenditi almeno uno spavento 
E poi un anno per ricordarlo
Resta coperto se gira il vento
Sorridi al mondo senza guardarlo
Prenditi un pezzo della carcassa 
Che quello davanti si sta mangiando 
Ma sentiti libero
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