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5 REGOLE D'ORO per la Tesi
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Cinque regole d'oro nella redazione di un elaborato curricolare come una Tesi, una Tesina o un Paper.
Quando si lavora ad una Tesi, una Tesina o un Paper, a un elaborato curricolare, occorrerebbe sempre tenere presenti alcuni principi fondamentali, principi che sono universali, che valgono per lo studente come per il docente; per lo studioso alle prime armi e per il ricercatore ormai esperto. Vediamo dunque cinque regole auree della metodologia.
La prima regola d'oro è ben espressa dal cosiddetto rasoio di Occam, il quale dice: "Entia non sunt multiplicanda praeter necessitatem", ovvero gli enti, le cose, gli elementi, ma anche le parole, non devono essere moltiplicati e aggiunti senza che ve ne sia necessità. È una regola, questa, che invita ad essere essenziali, a concentrarsi su ciò che è davvero importante, lasciando perdere ciò che è marginale, ciò che appunto è inessenziale.
La seconda regola d'oro è la seguente: coerenza, coerenza, coerenza. Essere coerenti significa che una scelta, una volta compiuta, deve essere mantenuta in modo, appunto, coerente per tutto il nostro lavoro. Si può certo cambiare criterio, ma una volta cambiato il criterio, questo dovrà essere applicato in modo appunto coerente in tutta la ricerca.
La terza regola d'oro è espressa da un motto latino: "Claritas caritas". La chiarezza è una forma di amore, una forma di rispetto nei confronti della materia che stiamo trattando e del nostro lettore. Essere chiari significa essere diretti, evitare giri di parole ed evitare inutili oscurità verbali. Può aiutare, nella chiarezza, pensare al nostro lettore. Occorrerebbe infatti sapersi leggere con gli occhi del lettore. Il nostro lavoro, infatti, non dovrebbe essere un monologo rivolto a noi stessi, ma un dialogo rivolto a colui che ci legge, al nostro lettore.
Anche la quarta regola d'oro è ben espressa da un motto latino che dice: "Unicuique suum", a ciascuno il suo. In un elaborato curricolare, in una ricerca accademico-scientifica, è sempre di fondamentale importanza distinguere tra ciò che è proprio e ciò che è altrui.
La quinta regola d'oro è contenuta nel cosiddetto "Iceberg di Hemingway", lo scrittore americano, che possiamo parafrasare in questo modo: la gran parte di una ricerca rimane sommersa, quindi gran parte del lavoro preparatorio che conduce alla stesura di un testo, quindi quelle letture, quelle scelte, quei ripensamenti, ecco, gran parte di questo lavoro non comparirà direttamente nel testo. Eppure sarà proprio l'accuratezza di questo lavoro preparatorio a rendere saldo, profondo, solido il lavoro stesso. Anche il manuale di Metodologia generale che fa da sfondo a questi tutorial è nato ispirandosi a queste regole auree e non solo per esporle, ma innanzitutto per rispettarle.
Capitoli
0:00 Introduzione
0:34 Il rasoio di Occam
1:27 La coerenza
2:30 La chiarezza
3:19 A ciascuno il suo
4:23 L'iceberg di Hemingway
5:28 Metodologia generale
5:45 Conclusione
📙 Dove trovare il Manuale:
📙 Vedi la scheda del Manuale di "Metodologia generale:
📌Guarda il video di presentazione del Manuale di Metodologia:
📌Guarda come scaricare e usare il Modello di Tesi:
Io sono Daniele Vinci, da oltre dieci anni tengo Corsi di Metodologia della Ricerca presso la Pontificia Facoltà Teologica della Sardegna e presso l’ISSR di Cagliari. I Corsi introducono alla ricerca accademica attraverso spiegazioni e momenti laboratoriali. Vengono affrontati i principali aspetti di una ricerca: le tecniche di studio, i modelli citazionali e le tre fasi: scelta del tema, raccolta/organizzazione della bibliografia, stesura/revisione/consegna del testo. Ho curato il Manuale di “Metodologia generale” che accompagna lo svolgimento delle lezioni e fornisce un pratico prontuario per la realizzazione di elaborati curricolari, dai primi scritti (paper) sino alla tesi di dottorato.
#DanieleVinciMetodologia #Tesi #Word
Quando si lavora ad una Tesi, una Tesina o un Paper, a un elaborato curricolare, occorrerebbe sempre tenere presenti alcuni principi fondamentali, principi che sono universali, che valgono per lo studente come per il docente; per lo studioso alle prime armi e per il ricercatore ormai esperto. Vediamo dunque cinque regole auree della metodologia.
La prima regola d'oro è ben espressa dal cosiddetto rasoio di Occam, il quale dice: "Entia non sunt multiplicanda praeter necessitatem", ovvero gli enti, le cose, gli elementi, ma anche le parole, non devono essere moltiplicati e aggiunti senza che ve ne sia necessità. È una regola, questa, che invita ad essere essenziali, a concentrarsi su ciò che è davvero importante, lasciando perdere ciò che è marginale, ciò che appunto è inessenziale.
La seconda regola d'oro è la seguente: coerenza, coerenza, coerenza. Essere coerenti significa che una scelta, una volta compiuta, deve essere mantenuta in modo, appunto, coerente per tutto il nostro lavoro. Si può certo cambiare criterio, ma una volta cambiato il criterio, questo dovrà essere applicato in modo appunto coerente in tutta la ricerca.
La terza regola d'oro è espressa da un motto latino: "Claritas caritas". La chiarezza è una forma di amore, una forma di rispetto nei confronti della materia che stiamo trattando e del nostro lettore. Essere chiari significa essere diretti, evitare giri di parole ed evitare inutili oscurità verbali. Può aiutare, nella chiarezza, pensare al nostro lettore. Occorrerebbe infatti sapersi leggere con gli occhi del lettore. Il nostro lavoro, infatti, non dovrebbe essere un monologo rivolto a noi stessi, ma un dialogo rivolto a colui che ci legge, al nostro lettore.
Anche la quarta regola d'oro è ben espressa da un motto latino che dice: "Unicuique suum", a ciascuno il suo. In un elaborato curricolare, in una ricerca accademico-scientifica, è sempre di fondamentale importanza distinguere tra ciò che è proprio e ciò che è altrui.
La quinta regola d'oro è contenuta nel cosiddetto "Iceberg di Hemingway", lo scrittore americano, che possiamo parafrasare in questo modo: la gran parte di una ricerca rimane sommersa, quindi gran parte del lavoro preparatorio che conduce alla stesura di un testo, quindi quelle letture, quelle scelte, quei ripensamenti, ecco, gran parte di questo lavoro non comparirà direttamente nel testo. Eppure sarà proprio l'accuratezza di questo lavoro preparatorio a rendere saldo, profondo, solido il lavoro stesso. Anche il manuale di Metodologia generale che fa da sfondo a questi tutorial è nato ispirandosi a queste regole auree e non solo per esporle, ma innanzitutto per rispettarle.
Capitoli
0:00 Introduzione
0:34 Il rasoio di Occam
1:27 La coerenza
2:30 La chiarezza
3:19 A ciascuno il suo
4:23 L'iceberg di Hemingway
5:28 Metodologia generale
5:45 Conclusione
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Io sono Daniele Vinci, da oltre dieci anni tengo Corsi di Metodologia della Ricerca presso la Pontificia Facoltà Teologica della Sardegna e presso l’ISSR di Cagliari. I Corsi introducono alla ricerca accademica attraverso spiegazioni e momenti laboratoriali. Vengono affrontati i principali aspetti di una ricerca: le tecniche di studio, i modelli citazionali e le tre fasi: scelta del tema, raccolta/organizzazione della bibliografia, stesura/revisione/consegna del testo. Ho curato il Manuale di “Metodologia generale” che accompagna lo svolgimento delle lezioni e fornisce un pratico prontuario per la realizzazione di elaborati curricolari, dai primi scritti (paper) sino alla tesi di dottorato.
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