Nella mente dei Neanderthal (Steve Mithen e Telmo Pievani)

preview_player
Показать описание
I Neanderthal scomparvero dal pianeta terra circa 35.000 anni fa. Un tempo dipinti come bruti, primitivi anelli di congiunzione tra gli Homo Sapiens e le scimmie, oggi sappiamo che erano straordinariamente simili a noi, tanto che le due specie si sono ibridate tra loro e che ognuno di noi porta – dentro il suo DNA – alcuni geni di Neanderthal. Ma allora perché si estinsero, mentre i Sapiens sopravvissero? Quali erano i loro usi e costumi? Ma soprattutto, come funzionava la loro mente? Avevano emozioni come le nostre? Avevano linguaggio, immaginazione, sogni? Erano in grado di produrre forme d’arte, dipinti o musica? Saremo mai in grado di rispondere a queste domande e di scoprire di più su coloro che, tra tutte le forme di vita che hanno popolato il pianeta Terra, sono stati i nostri familiari più stretti?

INTERVIENE: Steve Mithen, University of Reading, UK
INTRODUCE: Telmo Pievani

𝟮𝟬𝟬𝟯 - 𝟮𝟬𝟮𝟮 𝗦𝗧𝗜𝗔𝗠𝗢 𝗖𝗥𝗘𝗦𝗖𝗘𝗡𝗗𝗢 𝗖𝗢𝗡 𝗩𝗢𝗜
Dal 29 settembre al 16 ottobre la XX edizione di BergamoScienza.

Per scoprire il programma e prenotarsi agli incontri visita:

#bergamoscienza #neanderthal

_
Ci puoi seguire anche su:

Рекомендации по теме
Комментарии
Автор

Grazie della condivisione, ottimo audio.

Homo-sapiens
Автор

Estremamente interessante. Un plauso speciale all'interprete, veramente in gamba !

gianandreamuratori
Автор

Vergine Maria prega per il mondo intero. Proteggi la mia famiglia. ❤

santorosariodioggi
Автор

Se ho compreso bene, Neanderthal aveva un corredo genetico più "specializzato" in grado di permettergli di abitare in una discreta gamma di climi (anche se non quelli estremi) senza il supporto di artefatti particolari. Immerso completamente nella natura, ne conosceva tutti i segreti per assicurarsi la sopravvivenza (anche grazie a questa sorta di maggiore "animalità" rispetto a sapiens che lo rendeva più armonizzato con il territorio). È sopravvissuto per tempi molto più lunghi di quanto noi per ora siamo esistiti e si è spostato sul territorio come in una sorta di migrazione passiva, dettata solo dalle variazioni climatiche e sull'influenza che queste avevano su fauna, flora e sopportazione fisica. Non ha mai prosperato al punto di moltiplicarsi di numero ma ha occupato una nicchia ecologica che non ha interferito sul territorio e sulla sopravvivenza di altre specie animali, sia prede che predatori.
Aveva un'intelligenza adeguata alle proprie necessità. Come si evince dal fatto che praticamente non mai cambiato certe tecniche di lavorazione della pietra. Probabilmente perché quelle erano già un ottimo compromesso tra energie spese e funzionalità, farebbe supporre che il cibo così ottenuto fosse più che sufficiente al fabbisogno collettivo.
Un equilibrio così perfetto che solo un'ingerenza culturale aliena (noi) avrebbe potuto alterare.

chitacarlo
Автор

Straordinario, grazie e più che perfetta traduzione grazie grazie grazie 🤩 🙏

pieromarenco
Автор

Affascinante soprattutto perché il premio Nobel per la Medicina è andato, quattro giorni fa a Svante Päävo , genetico svedese specializzato in genetica evolutiva e scopritore del genoma dell’uomo di Neanderthal! La storia del nostro progenitore non è finita. To be continued…..Grazie per la condivisione.

natascialind
Автор

Molto interesante e affascinante! Ottimo lavoro delle interpreti a parte l 'irritante uso di piuttosto con valore disgiuntivo.

ChiaraCaglieris
Автор

Comunque va detto che Rebecca Wragg Sykes nel suo "Neanderthal" non parla affatto di staticità della tecnologia litica ma, anzi, di notevoli doti creative.

chitacarlo
Автор

Pievani al liceo deve essere stato un campione di simpatia

omerofaggionato
Автор

Trattazione molto chiara e interessante. Riguardo allo specifico passaggio evolutivo che ha potenziato la mente del Sapiens a differenza degli altri ominidi, quando si trovava ancora in Africa prossimo all'estinzione, ho visto di recente un video di Matt Rossano in inglese intitolato "How rituals make us human", dove si argomenta che la specifica "ultrasocialità" e l'uso di rituali del Sapiens ha determinato lo sviluppo di caratteristiche cognitive adeguate a farlo progredire verso il pensiero simbolico. In un suo paper parla anche dell'effetto dei rituali intorno al fuoco come pratica collettiva di meditazione che ha permesso la selezione di tratti genomici più evoluti per l'attenzione e la memoria di lavoro. Perchè in una prossima occasione non lo chiamate come ospite? Grazie!

marcellalog
Автор

Superlativo nei dettagli e affascinante .

stefanoottavianiottaviani
Автор

È possibile trovate l’intervento del professor Mithen in lingua originale senza traduttrice?

marcoleonardis
Автор

ma l'evoluzione è finita con noi? Spiego la domanda: se una mutazione genetica ha dato vantaggi evolutivi può ancora verificarsi? Esistono molteplici tipi di neuro diversità (da i neuro tipici agli autistici etc), questo potrà in futuro selezionare una parte di umanità?

elisa-pezzi
Автор

Dal titolo pensavo fosse una spiegazione sulle capacità mentali dei politici italiani

tom_adel
Автор

molto interessante la correlazione genetica con quella culturale ovviamente la differenza cognitiva derivata dalla maggiore connettività neuronale dei Sapiens rispetto ai Neanderthal è anche testimoniata dai manufatti e dalle rappresentazioni simboliche più evolute e migliorate nel tempo contrariamente alla staticità dell'evoluzione dei Neanderthal, sicuramente l'ambiente culturale condiziona l'evoluzione della connettività del cervello ma se alcune funzioni sono precluse da un meccanismo biologico , ottenere la stessa prestazione in tutti gli ambiti diventa poco probabile ma si potrebbero sviluppare altre abilità cognitive che potrebbero convergere verso lo stesso obbiettivo come avviene addestrando le reti neuronali profonde CNN con la funzione SGD

angelomiccinilli
Автор

si è estinto perchè si è fidato dell'homo sbagliato😢

simonanar
Автор

una domanda: vedo nel disegnino la mancanza di peli. Dove sta il vantaggio evolutivo di perdere il pelo? O meglio, come fu possibile che gli individui senza peli si riproducessero con maggiore facilità? La sensualità della pelle nuda forse, ma in cambio... un freddo cane.

ultrascettico
Автор

Egregio prof. Telmo Pievani, ci può fare un esempio di una mutazione genetica o di un processo evolutivo in cui si possa vedere un incremento d’informazioni nel genoma?

claudiosantoro
Автор

Alcune delle possibili caratteristiche della mente Neanderthal, sembrano coincidere con quelli che oggi individueremmo come tratti tipici della mente autistica. C'è per altro una teoria che spiega il c.d. funzionamento autistico proprio come una mancata attivazione di tutte le connessioni neuronali che normalmente sono presenti nel cervello neurotipico. Mi chiedo se qualche genetista abbia già correlato tali assunti per vedere se nelle persone neuroatipiche non sia, percaso, presente quella famosa mutazione genetica di cui parla il professore. Sarebbe un ottima evidenza scientifica, in grado di spiegare contestualmente sia la causa delle neuroatipicità, sia di provare il funzionamento della mente Neanderthal, e magari trovare anche una correlazione proprio nelle ibridazioni avvenute

valentinamaira-jsuf
Автор

Se ho capito bene il 70% del patrimonio genetico dei Neanderthal è presente all'interno del nostro genoma. Ognuno di noi ha una piccola percentuale di questo patrimonio. Mi piacerebbe capire in quali funzioni si esprimono questi geni nelle varie popolazioni

veronicarota