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Barabàn - Gorizia

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𝗕𝗮𝗿𝗮𝗯𝗮̀𝗻 reinterpreta 𝙊 𝙂𝙤𝙧𝙞𝙯𝙞𝙖 𝙩𝙪 𝙨𝙚𝙞 𝙢𝙖𝙡𝙚𝙙𝙚𝙩𝙩𝙖, la più dolorosa e amara canzone di protesta contro la Prima guerra mondiale. Il brano fa parte dello spettacolo "Voci di trincea" , performance che racconta la Grande Guerra attraverso canti, lettere dal fronte, melodie di inizio Novecento, testimonianze e filmati di repertorio.
Contrapposta agli inni patriottici-nazionalisti della Grande Guerra - Monte Grappa, La campana di San Giusto o La canzone del Piave (che, peraltro, non si cantò mai in trincea) - tesi a rappresentare la guerra in modo idilliaco e celebrativo, 𝙊 𝙂𝙤𝙧𝙞𝙯𝙞𝙖 𝙩𝙪 𝙨𝙚𝙞 𝙢𝙖𝙡𝙚𝙙𝙚𝙩𝙩𝙖 è indubbiamente la canzone più antimilitarista del canzoniere bellico italiano, un lamento contro l’officina del macello e di radicale opposizione alla guerra. Raccolta in versioni anche molto diverse tra loro, seppur con contenuto simile, la canzone parla della conquista di Gorizia da parte dell’esercito italiano nell’estate del 1916 dopo una sanguinosa offensiva costata 100.000 perdite, tra italiani e austriaci. Nelle strofe della canzone ci sono l’orrore, la violenza, l’inutilità della guerra, il dolore, la perdita degli affetti, la discriminazione di classe. Durissima l’accusa nei confronti degli ufficiali che mandarono i soldati, in gran parte di estrazione contadina, allo sbaraglio sotto il piombo austriaco.
La mattina del cinque di agosto
si muovevano le truppe italiane
per Gorizia le terre lontane
e dolente ognun si parti
Sotto l’acqua che cadeva a rovescio
grandinavano le palle nemiche
su quei monti colline gran valli
si moriva dicendo cosi
O Gorizia tu sei maledetta
per ogni cuore che sente coscienza
dolorosa ci fu la partenza
e il ritorno per molti non fu
Cara moglie che tu non mi senti
raccomando ai compagni vicini
di tenermi da conto i bambini
che io muoio invocando il suo nom
O vigliacchi di quegli ufficiali
con le mogli sui letti di lana
schernitori di noi carne umana
questa guerra c’insegna a punir
O Gorizia tu sei maledetta...
Il 24 maggio 2015, Centenario dell'entrata in guerra dell'Italia nel Primo conflitto mondiale, è uscito il CD di Barabàn "Voci di trincea".
Acquista il CD online:
Contrapposta agli inni patriottici-nazionalisti della Grande Guerra - Monte Grappa, La campana di San Giusto o La canzone del Piave (che, peraltro, non si cantò mai in trincea) - tesi a rappresentare la guerra in modo idilliaco e celebrativo, 𝙊 𝙂𝙤𝙧𝙞𝙯𝙞𝙖 𝙩𝙪 𝙨𝙚𝙞 𝙢𝙖𝙡𝙚𝙙𝙚𝙩𝙩𝙖 è indubbiamente la canzone più antimilitarista del canzoniere bellico italiano, un lamento contro l’officina del macello e di radicale opposizione alla guerra. Raccolta in versioni anche molto diverse tra loro, seppur con contenuto simile, la canzone parla della conquista di Gorizia da parte dell’esercito italiano nell’estate del 1916 dopo una sanguinosa offensiva costata 100.000 perdite, tra italiani e austriaci. Nelle strofe della canzone ci sono l’orrore, la violenza, l’inutilità della guerra, il dolore, la perdita degli affetti, la discriminazione di classe. Durissima l’accusa nei confronti degli ufficiali che mandarono i soldati, in gran parte di estrazione contadina, allo sbaraglio sotto il piombo austriaco.
La mattina del cinque di agosto
si muovevano le truppe italiane
per Gorizia le terre lontane
e dolente ognun si parti
Sotto l’acqua che cadeva a rovescio
grandinavano le palle nemiche
su quei monti colline gran valli
si moriva dicendo cosi
O Gorizia tu sei maledetta
per ogni cuore che sente coscienza
dolorosa ci fu la partenza
e il ritorno per molti non fu
Cara moglie che tu non mi senti
raccomando ai compagni vicini
di tenermi da conto i bambini
che io muoio invocando il suo nom
O vigliacchi di quegli ufficiali
con le mogli sui letti di lana
schernitori di noi carne umana
questa guerra c’insegna a punir
O Gorizia tu sei maledetta...
Il 24 maggio 2015, Centenario dell'entrata in guerra dell'Italia nel Primo conflitto mondiale, è uscito il CD di Barabàn "Voci di trincea".
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