Perché nessuno capisce la probabilità quantistica?

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Il confronto (cioè la non sovrapponibilità) della probabilità quantistica con la probabilità relativa al verificarsi di un certo evento "classico" (non quantistico) nel futuro non rendere perfettamente l'idea perchè è vero che è legato alla "ignoranza", alla non conoscenza e forse anche non possibilità materiale di calcolare tutte le variabili ed interazioni che porteranno al risultato finale, ma può sembrare difficile da comprendere quanto in realtà un evento come il lanciare la monetina sia comunque "deterministico". Avrei usato come esempio la probabilità di calcolo di altri valori come, per fare un esempio... la presenza o meno di un giacimento petrolifero in funzione di determinate misurazioni sperimentali, fatto prima di eseguire la perforazione effettiva. Possiamo cioè calcolare la percentuale di probabilità di trovare o meno il petrolio in funzione di altri parametri (ed anche alla precisione di queste misurazioni) ma fino a che non perforeremo non sapremo effettivamente se il petrolio ci sarà o meno. Però le cose stanno già così, cioè il petrolio o c'è o non c'è... la percentuale di probabilità che calcoliamo prima della perforazione è legata alla nostra ignoranza, ma il giacimento o c'è o non c'è... non è che c'è al 50%. Risulta più difficile da immaginare come il lancio di una monetina, appena uscita dalla mani, abbia già un risultato certo nel futuro, rispetto ad un risultato non ancora verificato ma già concreto nel presente. Tutto questo si contrappone invece con la MQ dove il concetto è che la particella effettivamente non ha una posizione ben precisa fino a quando non la si andrà a misurare, perchè è solo nell'atto della misurazione che collassa in una posizione ben precisa.

pandaseccu
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Per determinare la posizione di una particella all'istante t1 è necessrio interagire con essa. Questa iterazione cambia lo stato della particella per cui non è possibile effettuare un altra misurazione (dopo un certo dt) per conoscere la velocita della particella a t1. Si conoscerà la nuova velocita della particella appena dopo t1. Sarà inoltre diversa da quella appena dopo t2 siccome a t2 misuriamo la posizione per ottenere la velocità.
Era solo un esempio semplice.

In generale, qualcunque metodo tu possa usare per misurare uno stato di una particella finisce per influenzare lo stato immediatamente sucessivo.

Per questo non si potra mai avere una misura precisa ma solo una probabilità che quella misura sia giusta.

Quindi vale anche per i sistemi non quantistici, solo che la misurazione influenza molto molto meno il sistema (ed essendo composto da molte particelle potrebbe essere in uno stato di equilibrio), di conseguenza l'errore è trascurabile e si ha una misura precisa (riferendosi alle scale del sistema in questione).

O ho capito male.

machekazzo
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Ottimo video, 10 e lode come sempre. Ho intenzione di abbonarmi solo per sostenere il canale. Voglio però fare un appunto a quello che dici e sapere cosa ne pensi al riguardo.
Anche se l'indeterminazione in MQ è una proprietà fondamentale della fisica e non è semplicemente legata all'ignoranza dei parametri che governano il sistema, la realtà che ne scaturisce è sempre qualcosa di ben definito e l'unico risultato possibile, altrimenti dovremmo iniziare a dare credibilità alle teorie degli infini universi paralleli. Il problema è che la MQ va bene per fare i calcoli, ma non dà una spiegazione accettabile sulla natura stessa dell'universo. Sono profondamente convinto che in futuro capiremo che questo comportamento indeterministico che osserviamo è una forzatura semplicemente dettata dalla nostra ignoranza su ciò che sta realmente accadendo, e che potendo identificare e comprendere le leggi che sono veramente alla base della realtà, l’universo quantistico non apparirebbe poi così misterioso.

usaegettalo
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Buongiorno e buon pranzo a tutti! A dopo

matteobosio
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In mancanza di dati e statistiche la cintura semplicemente non esisterebbe e di conseguenza non avremmo nessuna scelta da compiere in proposito 😂

leezard
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Secondo me ci sono due modo di parlare di probabilità, uno quello empirico di cui parli tu ed uno secondo il modello che decidiamo di accettare. In generale comunque dobbiamo considerare la situazione nella quale già ci troviamo (gli eventi successi prima non influiscono più nel computo avendo ormai probabilità pari ad 1) e nel secondo caso ci saranno comunque dei postulati che assegnano le probabilità all'origine di determinati eventi, facendo comunque rientrare dalla porta posteriore il dato empirico. Altrimenti si finisce dentro paradossi, come quello di Bertrand, nel quale viene affrontato tutto matematicamente al variare di determinati parametri, che sembrerebbero equiprobabili, ma non è stato dichiarato prima se e quali siano effettivamente equiprobabili. Ora, il caso vuole che la variazione di uno di questi parametri non sia lineare rispetto alla variazione di uno degli altri, ma abbia densità diversa e differente a seconda dell'intorno valutato, per cui, in sostanza, i tre parametri non possono essere equiprobabili in ogni punto contemporaneamente; se uno è equiprobabile in ogni punto l'altro non lo sarà. Questo evidenzia benissimo, come hai detto tu, che non ha senso parlare di probabilità se non empiricamente o con un modello (matematico) ma all'origine del quale si fissino assiomaticamente le probabilità delle "cause prime".
Per quanto riguarda il mondo senza cati sulle cinture di sicurezza, ci sarà una probabilità, a condizione di accettare un modello e delle probabilità originarie sulle "cause prime". E comunque dipende dall'insieme "universo" che consideriamo. Un miliardo di anni in tutto l'universo? Tutto l'universo per tutta l'età dell'universo? Solo qui in questi ultimi dieci anni? Capite che il risultato cambia perchè addirittura cambierebbero i modelli.

GiuseppeSole-it
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Sì, ma nell'entanglement non esiste probabilità, cioè una particella risulta al 100% "complementare" all'altra particella in qualsiasi misurazione che faccio, è come se (usando l'esempio della cintura) quando decido di mettere la cintura non mi accade nessun incidente, mentre ogni volta che decido di non mettere la cintura mi accade SEMPRE un incidente, la famosa legge di Murphy non mente mai nemmeno a livello quantistico xD

biomax
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Video interessantissimo come al solito👏

Chiavaccio
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In pratica sarebbe corretto dire che dei dadi virtuali con assegnata la probabilità di mostrare una faccia seguono una sorta di probabilità quantistica? Oppure la probabilità dipende puramente dalla mancata conoscenza di cosa accade fisicamente nel processore?

just_jack_
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So che nelle banane vengono prodotte particelle di antimateria. Anche questo segue andamenti casuali statistici oppure è qualcosa di più meccanico?

Will_i_Am
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La mente è quantica il pensiero cosmico crea la realtà al positivo il neutrale e il negativo

RosolinoLoSciuto-bywv
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Banalmente, la probabilità in meccanica quantistica, non è una proprietà statistica di un insieme di eventi, ma una proprietà ontologica di ogni singolo oggetto.

YuriEmiliani-xybx
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Rimarra` pero` sempre il dubbio che anche in campo quantistico la probabilita` e il principio di indeterminazione derivino da un nostro deficit di conoscenza, per esempio della natura intima dell'Energia, o della geometria dello Spazio, o di qualche legge fisica che presiede a tutto cio` che chiamiamo realta`.

PieroVannuccini
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Con o senza cintura di sicurezza allacciata, le probabilità di farsi male in un incidente non cambiano, sono sempre uguali.

CIaudioBoschini
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Ovviamente quando si tratta di stato probabilistico si ha una percentuale di certezza e una di errore. Mentre in meccanica classica possiamo manipolare l'una o l'altra, nel senso che possiamo fare in modo ad esempio che l'errore sia meno se una moneta non è esattamente equilibrata, in meccanica quantistica tale manipolazione non può esistere, poiché l'indeterminazione è insita nello stato fisico. Certezza ed errore sono derivazioni dello stato quantistico, interpretazione di Copenaghen e di Born e che per completamento possono essere correlate "univocamente" allo stato dinamico; quest'ultimo è un mio personale punto di vista.
Sempre cordialmente la saluto.

Domenico-go
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Onestamente non sono riuscito a capire quale sia la reale differenza che rende la probabilità classica una
quantificazione dell'incertezza
e una proprietà del sistema fisico quella quantistica...

Se è vero che ci sono tante variabili che contribuiscono
all'impossibilità di sapere con certezza l'esito del lancio di una moneta e che l'impossibilità di tenerne traccia viene tradotta appunto in incertezza, ignoranza, probabilità, etc, per quale ragione lo stesso non vale per le variabili per le quali le particelle e le fasce vengono registrate in quel modo dallo schermo nell'esperimento della fenditura?

Sembra che paradossalmente sia più semplice tenere conto di tutte le possibili variabili che influenzano l'arrivo di una particella su uno schermo
rispetto a quelle che
determinano l'atterraggio di una moneta da un verso o dall'altro.

La cosa mi sembra assurda perché, come hai spiegato anche tu, mentre classicamente le ragioni che influenzano l'atterraggio di una moneta sono conosciute, non so se si può dire lo stesso con assoluta certezza delle ragioni che contribuiscono al calcolo della probabilità delle particelle di essere registrate in un punto o in un altro dello schermo. È una questione così profondamente certa da non essere più considerata incertezza?

È possibile calcolare con assoluta certezza (quindi con la probabilità del 100%) che una data particella venga registrata in uno specifico punto dello schermo?

thehiddenruins
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spettacolare, credo 10 anni per comprendere tutto

hemptechconsultingandtradi
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ma il problema è che non si capisce come si fa ad ottenere un risultato su un sistema basato su probabilità. In un sistema binario non ci sono probabilità, il risultato è certo. Come si puo' raggiungere un risultato se siamo in balia di probabilità come nei processori quantistici ?

paolobattiloro
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il tema è molto interessante ma anche spesso reso complicato da degenerazioni semantiche (es. frequentisti vs Bayesiani qui non menzionati).
o dare la probabilità il numero di sigma sottacendo la contemporanea assunzione di Gaussianità (un risultato a 5 sigma diventa molto meno importante applicando la più generale disuguaglianza di Chebyshev). Anche la impredicibilità non è una caratteristica meramente quantistica, cf. teoria del caos, numeri di Feigenbaum. Bravo nel sottolineare quanto il tema sia fondamentale e spesso trascurato.
Però nell’ipotetico mondo “ideale” nell’auto non ci sarebbe una cintura … con quelle premesse perché montare una cintura nell’auto e non invece un caminetto? 🙃

illuminista
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Dire che la probabilità classica è una misura della nostra incertezza può spingere a ridurre questa incertezza. Ma per quanto ci si possa spingere oltre, a un certo punto ci si troverà di fronte al limite di precisione stabilito dall'indeterminazione quantistica. Si può quindi dire che la probabilità classica è "figlia" della della probabilità quantistica?

AmatoTomassetti
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