Tradizione testuale e filologia: una doverosa premessa

preview_player
Показать описание
Tradizione testuale e filologia: In questo video presento brevemente la dinamica alla base della tradizione dei testi manoscritti e il lavoro della filologia, con particolare riferimento allo studio dei testi antichi, senza tralasciare le implicazioni anche molto attuali di questa disciplina.

Qui di seguito, inoltre, vi fornisco una concisa bibliografia introduttiva ma al tempo stesso seria e affidabile, in lingua italiana, da cui poter iniziare un approfondimento personale della materia:

Canfora L., Filologia e libertà, Mondadori, Milano 2008.

Chiesa P., Elementi di critica testuale, Pàtron editore, Granarolo dell'Emilia (BO) 2012, 2° ed.

Maas P., La Critica del testo, traduzione italiana a cura di Giorgio Ziffer, Edizioni storia e letteratura, Roma 2017 (ed. or. Textkritik, Teubner, Leipzig 1960, 4° ed.).

Pasquali G., Storia della tradizione e critica del testo, Le Lettere, Firenze 1988, 2° ed.

Reynolds L. D. & Wilson N. G., Copisti e filologi. La tradizione dei classici dall'antichità ai tempi moderni, Editrice Antenore, Padova 1996, 2° ed. (ed. or. Scribes and Scholars, Oxford University Press, Oxford 1968).

Aggiungo una breve errata corrige:

al minuto 13:21 sostengo, pur dubitando, che l'opera di Valla sia stata edita postuma nel 1517, in realtà la sua prima edizione è del 1506, ma ebbe scarsa eco; l'edizione a cui erroneamente facevo riferimento è quella di Hulrich von Hutten, il quale pubblica a più riprese il testo di Valla fra il 1518 e 19. Inoltre, ci tengo a precisare che se è vero che in realtà il primo a criticare la Donazione di Costantino è stato Niccolò Cusano, il merito di Valla (cosa che qui mi interessa) è di averla criticata mediante metodi che a buon diritto ricadono sotto la nozione di filologia. (Cfr. l'introduzione di Bowersock a Lorenzo Valla, On the Donation of Constantine, Harvard University Press, Cambridge (MA) – London 2007, pp. VI-XV.)

Per concludere, mi scuso della ripresa che specie all'inizio è fuori fuoco, purtroppo me ne sono accorto solo in fase di editing, ma mi riprometto di farci più attenzione in futuro.

Grazie a tutte e tutti, un caro abbraccio e a presto!

Vittorio Secco
Рекомендации по теме
Комментарии
Автор

Grazie...trovo giusto dire tutto dall'inizio specialmente per chi si accosta la prima volta❤grazie mille

marivittcolucci
Автор

Considero un diritto inalienabile usare l'avverbio "appunto" continuamente e a sproposito; mi chiedo, tuttavia, se si possa affermare che i filologi abbiano maggiori competenze degli altri per esercitarlo.

flaviosparano
Автор

Da ex studente universitario e da laureato in filologia (moderna però), mi ha fatto infinitamente piacere ascoltare un sunto dei miei anni di atudi: davvero piacevole

pasqualesellitto
Автор

Mi indichi se ci sono altre lezioni...devo fare l'esame di filologia all'università ❤

marivittcolucci
Автор

Ciao Vittorio, video molto utile e chiaro. Sarebbe molto bello se tu potessi fare un video sul libro “prima lezione di filologia” passando in rassegna velocemente gli argomenti più importanti. Qui di seguito riporto l’indice del libro che conta poco più di 100 pagine. Sarebbe bello farlo o in modalità rubrica o un video riassuntivo e veloce. Chiedo questo perché hai un’ottima capacità di sintesi e sei chiaro nei concetti che divulghi. Ti saluto e ti faccio ancora i miei complimenti.

Le definizioni di filologia
Filologia testuale o ectodica
La storia della tradizione
La filologia riguarda solo i testi letterari ?
La filologia si applica solo ai testi scritti?
La filologia genetica
Il problema dell’edizione critica
Il censimento dei testimoni
L’ispezione dei testimoni
Testo e immagine
Errore e varianti
I criteri editoriali
L’assetto grafico e linguistico
L’apparato
Il Commento
La linguistica basta?
Da dove proviene un testo ?
La data del testo
Il destinatario del testo
Lo scopo del testo
Le modalità del testo
La responsabilità del filologo (che in questo video hai spiegato ampiamente)

P.S: lo dico perché non c’è nessuno su you tube che ha fatto una rubrica sulle definizioni di base e sui vari “metodi di lavoro”

mariacaruso
Автор

Caro Vittorio. Mi sono davvero commossa nel sentirti parlare di Filologia che con la Glottologia e la Storia amo tantissimo. Mi hai fatto fare un salto indietro nel tempo e ho rivisto tutto il mio percorso di studi, la preparazione, gli esami di quelle discipline che poi ho continuato a studiare e che mi hanno permesso di avere strumenti per conoscere e pormi in modo critico nei confronti del passato e del presente. Mentre parlavi di Valla io pensavo ad Angelo Mai. Conoscenza dello stato della lingua in un certo tempo, rigore scientifico, paziente collazione di testi e...sacrificio, in nome, senza retorica, di una " ragionevole" verità. MI hai dato ancora una bella scossa e la voglia di continuare ad in-formarmi. Complimenti per il tuo lavoro e ancora GRAZIE!

annarampolla
Автор

Grande Vittorio!
La precisione si impara col tempo, correggersi è segno di onestà.
Detto questo, io sono uno di quelli che non ha paura della propria (quasi) totale ignoranza, e una domanda ce l'avrei:

1) Abbiamo dei documenti non originali e parziali ma comunque antichi e variamente attendibili

2) Abbiamo edizioni critiche, variamente prestigiose, frutto di un lavoro di traduzione e filologico importante.

La mia domanda è: se io, premesso che conosca le lingue classiche, volessi fare una mia traduzione ad esempio del Nuovo Testamento, potrei basarmi unicamente sulla consultazione dei testi critici senza leggere direttamente i documenti antichi su cui essi si basano, o l'esame dei documenti antichi è comunque un passaggio obbligato?
Esempio che può sembrarti sciocco ma per capirci. Se un testo critico si basa su un antico documento che si trova in un museo di Dublino, è sufficiente fidarsi di come quel documento è citato nel testo critico o devo comunque prendere un biglietto d'aereo per Dublino?

Spero la mia domanda sia chiara. Grazie

mentalmenteliberi
Автор

Complimenti per la chiarezza e la sintesi divulgativa.
Ho sempre pensato che anche nel mio lavoro ci fossero alcuni aspetti filologici: l'avvocato, in fin dei conti, traduce in lingua giuridica un fatto che il cliente gli ha raccontato, proponendone un'interpretazione, mentre al giudice spetta innanzitutto di verificare se quella traduzione (e, di conseguenza, l'interpretazione) sia corretta.
E infatti cos'altro dovrebbe fare un giudice, se non (etimologicamente) una critica?
(Questo mezzo mi costringe a ridurre in poche parole un pensiero più articolato, ma spero di poterne parlare di persona alla prossima occasione)

francescomosetto
Автор

Piccolo riassunto :
I supporti su cui si scriveva in passato non erano i libri, ma i rotoli di papiri, che si deterioravano con l'umidità. Quindi era necessario ricopiare i testi. Nel quarto secolo d.c si passa ad un nuovo tipo di supporto:il codice, che è simile al nostro attuale libro. Ma di copia in copia venivano apportate modifiche e, di conseguenza, l'ultima copia appariva spesso molto diversa dall'originale. Quindi come si giunge dal manoscritto medievale al testo originale? "Opere dei classici greci e latini autografi noi non ne possediamo, e non abbiamo nemmeno copie che derivano direttamente dall'originale". Chi fa questo lavoro della critica del testo allora? Il filologo. La filologia ha lo scopo di permettere la lettura e comprensione di un testo che potrebbe essersi allontanato dall'originale. Il filologo deve avere competenze linguistiche(in primis latino e greco, ma anche l'ebraico, l'aramaico ecc sono importanti ) . Questa disciplina ha valore anche politico ed educativo. Luciano Canfora in "filologia e libertà" parla della filologia come la disciplina più rivoluzionaria, più eversiva: basti pensare all'umanista Lorenzo Valla che scrisse "la falsa donazione di costantino" perché, date le sue conoscenze del latino, si rese conto che il documento che certificava la donazione dell'imperatore Costantino circa il potere temporale, era un falso.

emanuelapalladino
Автор

Nei miei approfondimenti per ciò che concerne i manoscritti neotestamentari mi ritrovo a leggere sempre che non abbiamo gli originali ma solo copie di copie e che su questo c'è unanimità tra i filologi accademici. La mia domanda è: come possiamo ricondurre i manoscritti che abbiamo in possesso, a copie che sono esistite ma che in realtà non abbiamo mai avuto tra le nostre mani?
Non riesco a comprenderlo!

paolobattaglia
Автор

Ciao Vittorio! Per prima cosa davvero congratulazioni per questo ciclo di prime lezioni di "infarinatura" propedeutica alla lettura del testo sacro (ma in realtà anche di qualsiasi altro testo classico). Mi hai fatto venire la lacrimuccia in ricordo dei miei anni di liceo classico!! Avrei una curiosità più di carattere generale: tutte le professioni evangeliche si approcciano al testo sacro anche con il metodo storico critico? Grazie mille in anticipo. Ciao

enricopaolone
Автор

La filologia si occupa di interessi ormai morti, sfumati. Il classico esempio sui politici che si fa per cercare ormai di dare un senso alla filologia nel 2021 lo vedo solo come una forzatura. i tempi cambiano
Nulla da togliere all'importanza che ha avuto nel tempo questa disciplina e al fatto di sapere di cosa si tratta, non sarei qua a vedere questo video altrimenti. Ma no, il filologo non è una figura importante nella società odierna

abaxklen