Nuova Messa, nuova Fede (?)

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Anche i canti della messa non trasmettono più il profumo dell'amore di Dio

paolosiciliano
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Dobbiamo rendere conto a DIO! Questi più di tutti .... vergine Santa aiutaci tu 🙏❤️🙏

mariaruffo
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Grazie sorella, Iddio ti protegga e ti dia lunga vita per combattere contro il mostro infernale che vuol sedere sulla parola di Dio volendola schiacciare

paolosiciliano
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Il Rito Tridentino favorisce la devozione personale, privata, sacrificando un elemento fondamentale della Messa, l'elemento comunionale, la liturgia vissuta come espressione della comunione fraterna.La Messa di Paolo VI invece sottolinea maggiormente il concetto di Chiesa come comunione, come comunità.

pasqualetroisi
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Dio mio, Dio mio, perdonaci e vieni presto in nostro aiuto!

pasqualinadibenedetto
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" Il problema, in realtà, non era liturgico ma teologico"... perfetto

gustavoguelfi
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Sia lodato Gesù Cristo sempre
sia lodato Ave Maria.

annatisci
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Grandioso breefing Ester! Mille grazie! Io sono fedele alla Messa Tridentina per Grazia Divina concessa dopo molte preghiere! Laudetur Iesus Christus e Ave Maria 🙏

EvaLefebvre
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Non si può abbracciare il pensiero dominante di oggi, che viene dai protestante. Guai a cambiare le Parole del'Eucarestia, ....ma ciò non avvera, non è possibile, Dio non lo permetterà Abbiamo Maria corredentrice e Mediatrice e Avvocata nostra che vincerà.

Grandioso breefing Ester grazie di cuore e Ave Maria Laudetur Jesus Cristus

MarieRoseMaciejasz
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Dio unico immutabile, non si plasma alla moda dei tempi, o alla desiderata dell'uomo, o a quelli de vari papi, tutto il resto viene dal demonio.

carmelobrullo
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Preghiamo il 🌹 rio per abbattere tutte le eresie ed orrori vari.

antonelladigregorio
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Ciao Ester, come sta Dorotea?, grazie ad entrambe

fedelealsignoregesucristo
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È propio così.... e noi cellule di Dio nel mondo...armati del sangue di Gesù... condotti dallo Spirito Santo e protetti dal manto della Madonna.. ci runiremo e riporteremo il cuore di Gesù nella sua casa...🙏🏻

elenab
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Da quello che ho scritto quindi appare chiaro che l’evoluzione storica dei riti, dovremmo definire il Rito Tridentino come la missa moderna e non missa antiqua. Così come abitualmente facciamo per la spiritualità diffusa dal Trecento fino all’epoca tridentina, che tutti chiamano la devotio moderna. Era una spiritualità fortemente contrassegnata da una sensibilità individualistica, piuttosto che dalla dimensione comunitaria.

pasqualetroisi
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In fine Papa Paolo VI scrive:"9. La «tradizione dei santi Padri» esige dunque che non solo si conservi la tradizione trasmessa dai nostri predecessori immediati, ma che si tenga presente e si approfondisca fin dalle origini tutto il passato della Chiesa e si faccia un’accurata indagine sui modi molteplici con cui l’unica fede si è manifestata in forme di cultura umana e profana così diverse tra loro, quali erano quelle in uso nelle regioni abitate da Semiti, Greci e Latini. Questo approfondimento più vasto ci permette di constatare come lo Spirito Santo accordi al popolo di Dio un’ammirevole fedeltà nel conservare immutato il deposito della fede, per quanto varie siano le preghiere e i riti".

pasqualetroisi
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Una " macedonia "che porta alla confusione più totale...perdonatemi se aggiungo questo dubbio:non è che che abbiano anche decultato o aggiunto qualcosa ai Vangeli? Come si può esserne certi?...il Signore comunque, rimane il Dio fatto uomo, non c'è dubbio su questo, sennò la fede andrebbe in un'altra direzione, credo! Gloria e lode sempiterna, Ave Maria

teresasar
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Più volte nel video, la signora che parla definisce la Messa di Pio V, detta anche Tridentina, come "antica".In effetti non è esatto definirla così.Infatti il Messale di Pio V, non è affatto antico ma è un opera moderna.Infatti fu pubblicato il 14 luglio 1570, nel pieno degli eventi che caratterizzano l’insorgere della modernità, dopo la fioritura della cultura umanistica, nell’emergere di una sensibilità individualistica, in stretto rapporto con il dramma della Riforma.
È vero che la commissione che ne ha curato la redazione intendeva ricondurre la liturgia nelle forme rituali della Chiesa romana antica ed, effettivamente, ha realizzato un’opera di sfrondamento di infinite sovrastrutture che nel frattempo si erano introdotte.
A giudizio, però, del grande storico della liturgia eucaristica, J. A. Jungmann, «questa mèta così elevata non venne raggiunta che in piccola parte». Che avesse costituito un desiderio dei Padri del Tridentino, «appare chiaro dal fatto che già nel 1563, quando ancora si progettava di occuparsi della correzione del Messale nel Concilio stesso, un manoscritto Vaticano del Sacramentario gregoriano venne fatto venire appositamente da Roma a Trento. E non si trattava di uno slancio isolato, ché anche la commissione si è preoccupata di studiare le fonti antiche». Però, «non ci si poteva aspettare che una commissione di pochi uomini, chiamati a un lavoro pratico potesse venire in possesso, in un paio di anni, di quelle cognizioni storico-liturgiche che erano destinate a maturare per la cooperazione di molti solo nel giro di parecchi secoli» (Missarum Solemnia, I, Marietti 1953, Casale M., p. 117; ed orig. Herder 1948). Questo risultato, infatti, allora desiderato, è stato felicemente raggiunto proprio dalla riforma promossa dal Vaticano II.

pasqualetroisi
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Io sono un peccatore incallito... Amo Cristo, però sono oppresso da grandi tentazioni... Vorrei vedere la guarigione della Santa Chiesa, ma prima di poter chiedere questo... È necessario che guarisca io ancor prima

mariosedita
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Queste osservazioni non intendono avanzare l’idea che nella tradizione liturgica della Chiesa ci siano epoche buone ed epoche cattive, forme celebrative autentiche e altre spurie. Ciò che è vero è che ci sono forme di vita cristiana più corrispondenti ai bisogni del proprio tempo e altre, valide al loro tempo, ma meno capaci di rispondere alle esigenze del presente. La riforma liturgica del Vaticano II ha voluto disegnare una forma della liturgia che risponda al bisogno della Chiesa di superare l’individualismo dei cristiani e di fare loro godere la bellezza della comunione, nella partecipazione comunitaria di tutti all’azione liturgica, per poi viverla nella prassi della comunità e della sua solidarietà con i bisogni di tutti gli uomini. Con questa intenzione era naturale dirigere lo sguardo alle forme liturgiche della Chiesa antica più che a quelle fissate dalla riforma tridentina in epoca moderna.

pasqualetroisi
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Nel Messale di Pio V, alla fine quasi della Messa è prassi recitare.l'ultimo Vangelo, che non è altro che il prologo del Vangelo di Giovanni come rito di benedizione.L'introduzione di questo Vangelo risale al 1200, quindi allalto medioevo, non esisteva nella liturgia del primo millenno, nè nel sacramentario di S.Gregorio Magno.Nacque dall’ammirazione per la bellezza e l’importanza di questo testo, inizialmente però aveva suscitato preoccupazione per la possibile deriva verso pratiche superstiziose e solo nell'alto medioevo troviamo la prima documentazione della concessa licenza di recitarlo alla fine della Messa(Jungmann II, 334-337).

pasqualetroisi