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Vertice europeo delle regioni e delle città

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In vista delle elezioni europee e a pochi giorni da una riunione cruciale del Consiglio europeo, oltre 3.500 leader locali e regionali di tutta Europa si sono riuniti a Mons (Belgio) per definire l'agenda per il futuro dell'Europa. Sindaci, governatori regionali e consiglieri locali hanno ribadito la loro capacità di tradurre le politiche europee in azioni tangibili sul terreno e la determinazione nell'affrontare le sfide dell'Unione a livello locale.
Nel corso del 10º Vertice europeo delle regioni e delle città tenutosi a Mons, in Belgio, che ha segnato anche il 30º anniversario del Comitato europeo delle regioni (CdR), i leader locali e regionali hanno consegnato la dichiarazione da loro adottata al primo ministro del Belgio Alexander De Croo, il cui paese detiene la presidenza di turno del Consiglio dell'Unione europea. La "dichiarazione di Mons" delinea le priorità di città e regioni per un futuro più forte, più equo e più resiliente per l'Europa.
Queste le principali richieste della Dichiarazione di Mons:
1. Promuovere gli investimenti pubblici: sono necessarie maggiori risorse di bilancio per affrontare le sfide attuali e future. Gli investimenti dovrebbero essere guidati dal principio "non nuocere alla coesione" e riconoscere che la politica di coesione deve continuare a essere lo strumento più importante e visibile dell'UE per ridurre le disparità, rafforzare la competitività dell'Unione e catalizzare una trasformazione innovativa a lungo termine.
2. Soluzioni locali per gli obiettivi climatici: gli enti locali e regionali dovrebbero avere accesso diretto ai finanziamenti dell'UE per sviluppare soluzioni innovative che contribuiscano al raggiungimento degli obiettivi del Green Deal europeo, al conseguimento della neutralità climatica e alla promozione dello sviluppo sostenibile e della prosperità economica.
3. Rispondere alle esigenze regionali: tutte le politiche dell'UE dovrebbero promuovere le pari opportunità, combattere la povertà, favorire l'occupazione e garantire la parità di genere in tutte le regioni, comprese quelle rurali, urbane e ultraperiferiche, riconoscendone le diverse caratteristiche.
4. Allargamento dell'UE e riforme: i leader regionali e locali dovrebbero essere associati alla preparazione delle riforme dell'UE e nel processo di allargamento. La preparazione dell'allargamento con tutti i paesi candidati all'adesione dovrebbe basarsi sul principio di partenariato e promuovere la governance multilivello e il decentramento.
5. Sussidiarietà attiva: il Comitato europeo delle regioni dovrebbe svolgere un ruolo più incisivo nella struttura istituzionale e nel processo legislativo dell'UE. Nelle future riforme dell'Unione, il livello locale e regionale della democrazia europea dovrebbe essere rafforzato attraverso riforme intese a garantire una sussidiarietà attiva.
Prima dell'adozione della Dichiarazione di Mons, in una sessione del vertice dedicata alle elezioni europee, i leader dei gruppi politici del Parlamento europeo e diversi dei loro capilista si sono rivolti ai rappresentanti politici locali e regionali. Promuovere l'impegno democratico e contribuire a un dibattito pubblico aperto sulle sfide e sulle opportunità dell'UE sono i principali obiettivi dell'azione del CdR per sensibilizzare i cittadini europei sull'importanza del voto per le elezioni di giugno.
La dichiarazione adottata al vertice dei leader locali e regionali rappresenta la posizione delle regioni e delle città nei confronti dei leader delle istituzioni dell'UE e dei capi di Stato e di governo, che si riuniranno a Bruxelles il 21 e 22 marzo, a poche settimane delle elezioni europee.
Nel corso del 10º Vertice europeo delle regioni e delle città tenutosi a Mons, in Belgio, che ha segnato anche il 30º anniversario del Comitato europeo delle regioni (CdR), i leader locali e regionali hanno consegnato la dichiarazione da loro adottata al primo ministro del Belgio Alexander De Croo, il cui paese detiene la presidenza di turno del Consiglio dell'Unione europea. La "dichiarazione di Mons" delinea le priorità di città e regioni per un futuro più forte, più equo e più resiliente per l'Europa.
Queste le principali richieste della Dichiarazione di Mons:
1. Promuovere gli investimenti pubblici: sono necessarie maggiori risorse di bilancio per affrontare le sfide attuali e future. Gli investimenti dovrebbero essere guidati dal principio "non nuocere alla coesione" e riconoscere che la politica di coesione deve continuare a essere lo strumento più importante e visibile dell'UE per ridurre le disparità, rafforzare la competitività dell'Unione e catalizzare una trasformazione innovativa a lungo termine.
2. Soluzioni locali per gli obiettivi climatici: gli enti locali e regionali dovrebbero avere accesso diretto ai finanziamenti dell'UE per sviluppare soluzioni innovative che contribuiscano al raggiungimento degli obiettivi del Green Deal europeo, al conseguimento della neutralità climatica e alla promozione dello sviluppo sostenibile e della prosperità economica.
3. Rispondere alle esigenze regionali: tutte le politiche dell'UE dovrebbero promuovere le pari opportunità, combattere la povertà, favorire l'occupazione e garantire la parità di genere in tutte le regioni, comprese quelle rurali, urbane e ultraperiferiche, riconoscendone le diverse caratteristiche.
4. Allargamento dell'UE e riforme: i leader regionali e locali dovrebbero essere associati alla preparazione delle riforme dell'UE e nel processo di allargamento. La preparazione dell'allargamento con tutti i paesi candidati all'adesione dovrebbe basarsi sul principio di partenariato e promuovere la governance multilivello e il decentramento.
5. Sussidiarietà attiva: il Comitato europeo delle regioni dovrebbe svolgere un ruolo più incisivo nella struttura istituzionale e nel processo legislativo dell'UE. Nelle future riforme dell'Unione, il livello locale e regionale della democrazia europea dovrebbe essere rafforzato attraverso riforme intese a garantire una sussidiarietà attiva.
Prima dell'adozione della Dichiarazione di Mons, in una sessione del vertice dedicata alle elezioni europee, i leader dei gruppi politici del Parlamento europeo e diversi dei loro capilista si sono rivolti ai rappresentanti politici locali e regionali. Promuovere l'impegno democratico e contribuire a un dibattito pubblico aperto sulle sfide e sulle opportunità dell'UE sono i principali obiettivi dell'azione del CdR per sensibilizzare i cittadini europei sull'importanza del voto per le elezioni di giugno.
La dichiarazione adottata al vertice dei leader locali e regionali rappresenta la posizione delle regioni e delle città nei confronti dei leader delle istituzioni dell'UE e dei capi di Stato e di governo, che si riuniranno a Bruxelles il 21 e 22 marzo, a poche settimane delle elezioni europee.