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Nova Agricoltura in Campo, a Foggia trionfa la smart farm studio9tv
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Nova Agricoltura in Campo, a Foggia trionfa la smart farm
Successo oltre le attese per l’evento in campo organizzato da Edagricole: più di 1.200 visitatori hanno assistito alle prove in campo dedicate all’agricoltura di precisione, conservativa e alle tecniche di gestione sostenibile del suolo
L’innovazione chiama e la Puglia risponde a voce alta. La quinta edizione di Nova Agricoltura in Campo, svoltasi oggi nei terreni sperimentali del centro ricerche per la cerealicoltura del Crea di Foggia, ha fatto il pieno di pubblico e contenuti, confermando che gli imprenditori agricoli del sud hanno fame di innovazione, per rendere le loro aziende sempre più efficienti e sostenibili, come impongono mercati dei prodotti agroalimentari sempre più concorrenziali e regole sull’impatto ambientale sempre più stringenti.
Oltre 1.200 i partecipanti all’evento organizzato da Edagricole e dalla rivista Terra e Vita, che quest’anno per la prima volta si è svolto al sud, scommettendo proprio sulla voglia di conoscere le ultime novità tecnologiche per coltivare con la precision farming e le pratiche agronomiche più efficaci per la conservazione del suolo, di un territorio dalle elevate potenzialità produttive come quello della Capitanata e di tutto il meridione d’Italia, ma ancora alle prese con problemi strutturali e dimensioni troppo ridotte delle aziende agricole. Inoltre, per fare un’agricoltura davvero moderna e redditizia, servono competenze e quindi formazione.
In Puglia c’è però una rinnovata attenzione alla semina su sodo, anche perché il Psr regionale ha stanziato più di 300 euro a ettaro per le aziende che adottano questa soluzione agronomica. Numerosa è stata la gamma di soluzioni proposte durante il tour dedicato all’agricoltura conservativa all’interno di Nova in Campo: macchine attrezzate con ancore o dischi, adattabili ai più diversi tipi di suolo. Ripper e decompattatori hanno completato la gamma di componenti per chi ha deciso di rinunciare all’aratro sulle colture cerealicole. Aratri quadrivomeri che invece sono stati proposti per le colture orticole industriali come il pomodoro, per l’azione positiva che svolgono dal punto di vista sanitario.
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Successo oltre le attese per l’evento in campo organizzato da Edagricole: più di 1.200 visitatori hanno assistito alle prove in campo dedicate all’agricoltura di precisione, conservativa e alle tecniche di gestione sostenibile del suolo
L’innovazione chiama e la Puglia risponde a voce alta. La quinta edizione di Nova Agricoltura in Campo, svoltasi oggi nei terreni sperimentali del centro ricerche per la cerealicoltura del Crea di Foggia, ha fatto il pieno di pubblico e contenuti, confermando che gli imprenditori agricoli del sud hanno fame di innovazione, per rendere le loro aziende sempre più efficienti e sostenibili, come impongono mercati dei prodotti agroalimentari sempre più concorrenziali e regole sull’impatto ambientale sempre più stringenti.
Oltre 1.200 i partecipanti all’evento organizzato da Edagricole e dalla rivista Terra e Vita, che quest’anno per la prima volta si è svolto al sud, scommettendo proprio sulla voglia di conoscere le ultime novità tecnologiche per coltivare con la precision farming e le pratiche agronomiche più efficaci per la conservazione del suolo, di un territorio dalle elevate potenzialità produttive come quello della Capitanata e di tutto il meridione d’Italia, ma ancora alle prese con problemi strutturali e dimensioni troppo ridotte delle aziende agricole. Inoltre, per fare un’agricoltura davvero moderna e redditizia, servono competenze e quindi formazione.
In Puglia c’è però una rinnovata attenzione alla semina su sodo, anche perché il Psr regionale ha stanziato più di 300 euro a ettaro per le aziende che adottano questa soluzione agronomica. Numerosa è stata la gamma di soluzioni proposte durante il tour dedicato all’agricoltura conservativa all’interno di Nova in Campo: macchine attrezzate con ancore o dischi, adattabili ai più diversi tipi di suolo. Ripper e decompattatori hanno completato la gamma di componenti per chi ha deciso di rinunciare all’aratro sulle colture cerealicole. Aratri quadrivomeri che invece sono stati proposti per le colture orticole industriali come il pomodoro, per l’azione positiva che svolgono dal punto di vista sanitario.
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