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Tumori neuroendocrini: sintomi, prevenzione, diagnosi, fattori di rischio e cura
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I tumori neuroendocrini (o NET, neuro-endocrine tumor) rappresentano una gamma eterogenea di tumori che nascono dalle cellule del sistema neuroendocrino. Possono avere origine in distretti corporei diversi e si possono manifestare in molti organi diversi, come il pancreas, l’intestino, i polmoni, la tiroide, il surrene e il timo.
Sono considerati tumori rari, perché hanno un’incidenza inferiore a 6 casi ogni 100.000 abitanti l’anno. Possono avere un decorso indolente a bassissimo rischio o essere molto aggressivi. Un tempo venivano anche chiamati carcinoidi, terminologia oggi in disuso.
Il sistema neuroendocrino è costituito dal complesso di cellule del sistema nervoso, o neuroni, che svolgono anche una funzione endocrina e secernono ormoni e neuropeptidi specifici.
I tumori neuroendocrini possono essere classificati in base agli organi in cui insorgono. Nella gran parte colpiscono il tratto gastro-entero-pancreatico, quindi stomaco, intestino e pancreas. Sono chiamati GEP-NET e comprendono:
Tumori neuroendocrini dello stomaco
Tumori neuroendocrini del duodeno-digiuno prossimale
Tumori neuroendocrini del digiuno distale-ileo-cieco
Tumori neuroendocrini dell’appendice
Tumori neuroendocrini del colon-retto
Tumori neuroendocrini del pancreas.
Al di fuori delle forme gastro-entero-pancreatiche (GEP), i tumori neuroendocrini possono colpire bronchi e polmoni (in circa il 20-30 per cento dei casi) o altre aree del corpo, come cute, ghiandole surrenaliche, tiroide, paratiroide, timo, ma anche vescica, rene, cistifellea e vie biliari, prostata, ovaio e testicoli.
Fra le numerose forme non GEP si possono annoverare il carcinoma a cellule di Merkel (che colpisce la cute), il feocromocitoma (che colpisce il surrene), il carcinoma midollare della tiroide, il paraganglioma, il neuroblastoma, le neoplasie endocrine multiple o MEN.
ULTERIORI CLASSIFICAZIONI
I NET vengono anche distinti in:
Tumori neuroendocrini funzionanti (o secernenti): si manifestano con l’ipersecrezione di sostanze biologicamente attive, ad esempio insulina (insulinoma), glucagone (glucagonoma) o gastrina (gastrinoma).
Tumori neuroendocrini non funzionanti (o non secernenti): non comportano la produzione di sostanze, sono la maggior parte (circa il 70 per cento).
Tumori neuroendocrini ben differenziati: generalmente meno aggressivi perché hanno una più bassa capacità di proliferazione; sono associati a prognosi migliore; possono comunque generare metastasi a distanza.
Tumori neuroendocrini scarsamente differenziati: hanno una maggior attività proliferativa e crescono più in fretta; sono associati a un decorso più aggressivo.
I SINTOMI
Date le decine di tipologie differenti, è impossibile indicare dei sintomi generali validi per tutti i NET. In gran parte dei casi si tratta di malattie asintomatiche che vengono scoperte facendo analisi per altri motivi. Nel caso dei NET funzionanti, i sintomi derivano soprattutto dall’ipersecrezione di sostanze attive. Ad esempio debolezza, svenimenti, tremore, palpitazioni dovute all’ipoglicemia nel caso dell’insulinoma, un tumore neuroendocrino che insorge nelle cellule del pancreas; ulcere o diarrea nel caso del gastrinoma, che origina dalle cellule del pancreas o del duodeno.
LA DIAGNOSI
Alla diagnosi si arriva con un approccio multidisciplinare, che può comprende esami clinici, di laboratorio (esame del sangue e delle urine, marcatori), esami per immagini (TC, ecografie, risonanza magnetica), endoscopici o di medicina nucleare (PET, scintigrafia).
COME SI CURANO
Grazie al miglioramento delle tecniche diagnostiche i casi sono in aumento, ma è anche cresciuto il numero di diagnosi in fase precoce che permettono un buon trattamento della malattia. Nonostante i progressi, sintomi variegati e poco specifici fanno sì che la diagnosi sia ancora troppo spesso tardiva e la malattia si scopra in fase già avanzata. In generale nel nostro paese la sopravvivenza a cinque anni è superiore al 60 per cento.
La chirurgia è utile nelle forme localizzate e può essere molto efficace quando consente di rimuovere radicalmente il tumore e le eventuali metastasi.
La terapia medica prevede il ricorso a farmaci di vario tipo: chemioterapici (utilizzati soprattutto per i NET ad alto indice di proliferazione, in monoterapia o in terapia combinata), analoghi della somatostatina (ocreotide e lanreotide), farmaci a bersaglio molecolare (target therapy, con farmaci come everolimus e sunitinib, approvati per i NET di origine pancratica, che colpiscono bersagli specifici sulle cellule tumorali).
La radioterapia tradizionale e nuove tecniche di radioterapia mirata (la terapia radiorecettoriale, che utilizza le proprietà dei radiofarmaci di raggiungere le cellule tumorali) sono utilizzate per colpire il tumore e anche per ridurre i sintomi e ritardare la progressione nelle fasi avanzate. Per il trattamento dei tumori neuroendocrini è sempre indispensabile un approccio integrato e multidisciplinare presso centri specializzati.
Sono considerati tumori rari, perché hanno un’incidenza inferiore a 6 casi ogni 100.000 abitanti l’anno. Possono avere un decorso indolente a bassissimo rischio o essere molto aggressivi. Un tempo venivano anche chiamati carcinoidi, terminologia oggi in disuso.
Il sistema neuroendocrino è costituito dal complesso di cellule del sistema nervoso, o neuroni, che svolgono anche una funzione endocrina e secernono ormoni e neuropeptidi specifici.
I tumori neuroendocrini possono essere classificati in base agli organi in cui insorgono. Nella gran parte colpiscono il tratto gastro-entero-pancreatico, quindi stomaco, intestino e pancreas. Sono chiamati GEP-NET e comprendono:
Tumori neuroendocrini dello stomaco
Tumori neuroendocrini del duodeno-digiuno prossimale
Tumori neuroendocrini del digiuno distale-ileo-cieco
Tumori neuroendocrini dell’appendice
Tumori neuroendocrini del colon-retto
Tumori neuroendocrini del pancreas.
Al di fuori delle forme gastro-entero-pancreatiche (GEP), i tumori neuroendocrini possono colpire bronchi e polmoni (in circa il 20-30 per cento dei casi) o altre aree del corpo, come cute, ghiandole surrenaliche, tiroide, paratiroide, timo, ma anche vescica, rene, cistifellea e vie biliari, prostata, ovaio e testicoli.
Fra le numerose forme non GEP si possono annoverare il carcinoma a cellule di Merkel (che colpisce la cute), il feocromocitoma (che colpisce il surrene), il carcinoma midollare della tiroide, il paraganglioma, il neuroblastoma, le neoplasie endocrine multiple o MEN.
ULTERIORI CLASSIFICAZIONI
I NET vengono anche distinti in:
Tumori neuroendocrini funzionanti (o secernenti): si manifestano con l’ipersecrezione di sostanze biologicamente attive, ad esempio insulina (insulinoma), glucagone (glucagonoma) o gastrina (gastrinoma).
Tumori neuroendocrini non funzionanti (o non secernenti): non comportano la produzione di sostanze, sono la maggior parte (circa il 70 per cento).
Tumori neuroendocrini ben differenziati: generalmente meno aggressivi perché hanno una più bassa capacità di proliferazione; sono associati a prognosi migliore; possono comunque generare metastasi a distanza.
Tumori neuroendocrini scarsamente differenziati: hanno una maggior attività proliferativa e crescono più in fretta; sono associati a un decorso più aggressivo.
I SINTOMI
Date le decine di tipologie differenti, è impossibile indicare dei sintomi generali validi per tutti i NET. In gran parte dei casi si tratta di malattie asintomatiche che vengono scoperte facendo analisi per altri motivi. Nel caso dei NET funzionanti, i sintomi derivano soprattutto dall’ipersecrezione di sostanze attive. Ad esempio debolezza, svenimenti, tremore, palpitazioni dovute all’ipoglicemia nel caso dell’insulinoma, un tumore neuroendocrino che insorge nelle cellule del pancreas; ulcere o diarrea nel caso del gastrinoma, che origina dalle cellule del pancreas o del duodeno.
LA DIAGNOSI
Alla diagnosi si arriva con un approccio multidisciplinare, che può comprende esami clinici, di laboratorio (esame del sangue e delle urine, marcatori), esami per immagini (TC, ecografie, risonanza magnetica), endoscopici o di medicina nucleare (PET, scintigrafia).
COME SI CURANO
Grazie al miglioramento delle tecniche diagnostiche i casi sono in aumento, ma è anche cresciuto il numero di diagnosi in fase precoce che permettono un buon trattamento della malattia. Nonostante i progressi, sintomi variegati e poco specifici fanno sì che la diagnosi sia ancora troppo spesso tardiva e la malattia si scopra in fase già avanzata. In generale nel nostro paese la sopravvivenza a cinque anni è superiore al 60 per cento.
La chirurgia è utile nelle forme localizzate e può essere molto efficace quando consente di rimuovere radicalmente il tumore e le eventuali metastasi.
La terapia medica prevede il ricorso a farmaci di vario tipo: chemioterapici (utilizzati soprattutto per i NET ad alto indice di proliferazione, in monoterapia o in terapia combinata), analoghi della somatostatina (ocreotide e lanreotide), farmaci a bersaglio molecolare (target therapy, con farmaci come everolimus e sunitinib, approvati per i NET di origine pancratica, che colpiscono bersagli specifici sulle cellule tumorali).
La radioterapia tradizionale e nuove tecniche di radioterapia mirata (la terapia radiorecettoriale, che utilizza le proprietà dei radiofarmaci di raggiungere le cellule tumorali) sono utilizzate per colpire il tumore e anche per ridurre i sintomi e ritardare la progressione nelle fasi avanzate. Per il trattamento dei tumori neuroendocrini è sempre indispensabile un approccio integrato e multidisciplinare presso centri specializzati.
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