Preghiera con perseveranza e fede - omelia di p. Pablo Martin Sanguiao, 16.10.2016

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La prima lettura di questa domenica (Esodo, 17,12) ci presenta Mosè in preghiera sul monte, sostenuto da Aronne e Cur. Conoscendo gli Scritti di Luisa, ci rende spontaneo il parallelismo con questo brano del vol. 13 (19 novembre 1921). Scrive Luisa:
Stavo facendo compagnia al mio Gesù agonizzante nell’orto di Getsemani, e per quanto mi era possibile lo compativo, lo stringevo forte al mio cuore, cercando di tergergli i sudori mortali, e il mio dolente Gesù, con voce fioca e spirante, mi ha detto:
“Figlia mia, dura e penosa fu la mia agonia nell’orto, forse più penosa di quella della croce, perché se questa fu compimento e trionfo su tutti, qui nell’orto fu principio, e i mali si sentono più prima che quando sono finiti; ma in questa agonia la pena più straziante fu quando mi si fecero innanzi uno per uno tutti i peccati. La mia Umanità comprese tutta l’enormità, e ogni delitto portava l’impronta «morte a un Dio», armato di spada per uccidermi. Innanzi alla Divinità la colpa mi compariva così orrida e più orribile della stessa morte; [nel] capire solo che significa peccato, Io mi sentivo morire e morivo davvero. Gridai al Padre e fu inesorabile; non ci fu uno almeno che mi desse un aiuto per non farmi morire. Gridai a tutte le creature che avessero pietà di Me, ma invano, sicché la mia Umanità languiva e stavo per ricevere l’ultimo colpo della morte.
Ma sai tu chi impedì l’esecuzione e sostenne la mia Umanità a non morire? [La] prima fu la mia inseparabile Mamma. Lei, nel sentirmi chiedere aiuto, volò al mio fianco e mi sostenne, ed Io appoggiai il mio braccio destro su di Lei, la guardai quasi morente e trovai in Essa l’immensità della mia Volontà integra, senza mai essere stata rottura tra la Volontà mia e la sua. La mia Volontà è Vita e, siccome la Volontà del Padre era irremovibile e la morte mi veniva dalle creature, un’altra creatura che racchiudeva la Vita della mia Volontà mi dava la Vita: ed ecco la Mamma mia, che nel portento della mia Volontà mi concepì e mi fece nascere nel tempo, ora mi dà una seconda volta la vita per farmi compiere l’opera della Redenzione.
Poi guardai a sinistra e trovai la piccola figlia del mio Volere; trovai te come prima, col seguito delle altre figlie della mia Volontà, e così come volli con Me la mia Mamma come primo anello della misericordia, per il quale dovevamo aprire le porte a tutte le creature e perciò volli poggiare la destra, volli te come primo anello di giustizia, per impedire che questa si sgravasse su tutte le creature come meritano; perciò volli poggiare la sinistra, affinché la sostenessi insieme con Me. Onde, con questi due appoggi Io mi sentii ridare la vita e, come se nulla avessi sofferto, con passo fermo andai incontro ai nemici. E in tutte le pene che soffrii nella mia Passione, molte di esse capaci di darmi la morte, questi due appoggi non mi lasciavano mai e, quando mi vedevano pressoché a morire, con la mia Volontà che contenevano mi sostenevano e mi davano come tanti sorsi di vita.”

Questo è il posto di Luisa nel Disegno e nel Decreto eterno di Dio. “Non voi avete scelto Me, ma Io ho scelto voi e vi ho predestinati perché andiate e portiate frutto”. Non c’è niente da discutere né da confrontare: Chi come Dio!?
Con la benedizione di Gesù e Maria, nella Volontà Divina,
P. Pablo
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