Voi che per li occhi mi passaste er core di Guido Cavalcanti

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Non si sa la data specifica di pubblicazione. Guido Cavalcanti avrebbe scritto il componimento poetico in giovinezza. Il sonetto è composto da 14 endecasillabi articolati in due quartine e in due terzine e rientra nel genere della poesia lirica. I temi tipici sono quelli del Dolce Stil Novo: in questo caso quello portante è l'amore struggente verso la donna amata. Vengono delineate le conseguenze negative che la visione della donna amata provocano nel poeta. Questo è chiaramente espresso nel verso seguente: "un dardo mi gittò dentro al fianco".
Il poeta dunque è completamente travolto da questo amore struggente. La sua passione verso la donna amata lo travolge fino al punto da restarne sconvolto. Prova anche dei sentimenti misti tra sbigottimento e dolore. Questi stati d'animo gli provocano perfino dolore. Il lettore della poesia è quasi partecipe di questo sentimento, che provoca nell'individuo un forte senso di sofferenza. Il poeta si sente, come detto, smarrito e confuso. Nonostante questi stati d'animo però il poeta fa un elogio del volto dell'amata e ne esalta il saluto positivo. Questi elogi emergono in questi versi: "da' vostr'occhi gentil' presta si mosse”. Lo schema metrico è il seguente: ABBA, ABBA, CDE, CDE.
Dal punto di vista delle rime, le rime A e D; C ed E sono assonanti tra di loro. È evidente lo stile dello stilnovismo, ma i sostantivi vengono espressi con rigore scientifico. I termini sono ricercati e precisi al fine di oggettivizzare il sentimento d'amore. Il poeta utilizza precisi sostantivi per evidenziare i sentimenti causati dall'amore. Per rimarcare le conseguenze negative dell'amore usa i seguenti verbi: distrugge, passaste, tagliando, disfatto, tremando, sospirando. Vi sono anche espressioni legate al tema della guerra, come ad esempio: "il dardo che trafigge". Nella prima quartina è presente, in modo ritmato, l'immagine e la rimembranza dell'amata. Nella seconda quartina si descrive lo stato d'animo provocato nel cuore dell'autore, simile ad una vera battaglia. Nelle due terzine si ripetono le stesse azioni. Dunque si descrive come l'amore provochi dolore e angoscia nell'innamorato. Il sonetto termina con una metafora precisa, ovvero la morte del cuore. La morte sembra essere la metafora di ciò che causa in lui l'amore descritto.

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Комментарии
Автор

Io adoro guido cavalcanti lo studiato quest anno alle medie é mi sono affascinato davvero

dakydubber
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