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Salvatore Parisi, una vita per il Rorschach tra clinica psicologia e psichiatria
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Salvatore Parisi nasce a Napoli nel 1955, è residente a Roma da 37 anni dove svolge la professione di psicologo clinico e direttore della Scuola Romana Rorschach.
Intervista a cura di Laura Corbelli
In psicometria ed in psicodiagnostica, le macchie di Rorschach, così chiamate dal nome del loro creatore Hermann Rorschach (1884-1922), sono la base di un noto strumento (reattivo o test di Rorschach) per l'indagine della personalità. È un test psicologico proiettivo.
Il test si compone essenzialmente di 10 tavole, su ciascuna delle quali è riportata una macchia d'inchiostro simmetrica: 5 monocromatiche, 2 bicolori e 3 colorate. La scelta delle tavole, il loro ordine di presentazione, e le loro caratteristiche formali e contenutistiche richiesero molti anni di ricerche e tentativi da parte di Hermann Rorschach. Le tavole vengono sottoposte all'attenzione del soggetto una alla volta e, per ciascuna e senza limiti di tempo imposto, gli viene chiesto di esprimere tutto ciò cui secondo lui la tavola somiglia.
Pur non esistendo risposte giuste o sbagliate, esse sono normate da un poderoso elenco standardizzato che, secondo i sostenitori del test, ne renderebbe la valutazione attendibile. Dall'interpretazione delle risposte date a ciascuna tavola è possibile - a seconda del tipo di siglatura e di approccio teorico interpretativo - delineare un profilo per attitudini, un profilo di personalità (Sfera dell'Intelligenza, dell'Affettività e del Contatto Sociale) e identificare eventuali nodi problematici del soggetto. È un test molto usato in ambito clinico, e là dove sia necessario esplorare le dinamiche interpersonali.
Al contempo, la definizione stessa di "test" risulta non essere totalmente adeguata, in quanto come test psicologico presenta scarsissime proprietà psicometriche (statistiche). Si tratta di un test molto complesso, esso fornisce una descrizione istantanea della psiche del soggetto, relativa al momento in cui viene effettuato ma va interpretato da Psicodiagnosti che abbiano effettuato un training impegnativo (in Italia mediamente è di 3 anni) aggiuntivo alla laurea in Psicologia o alla specializzazione in Psichiatria. Molti studiosi ritengono che il termine più corretto sarebbe quello di "Reattivo di Rorschach", in quanto si vanno ad indagare le risposte soggettive di fronte a stimoli nuovi ed ambigui.
Intervista a cura di Laura Corbelli
In psicometria ed in psicodiagnostica, le macchie di Rorschach, così chiamate dal nome del loro creatore Hermann Rorschach (1884-1922), sono la base di un noto strumento (reattivo o test di Rorschach) per l'indagine della personalità. È un test psicologico proiettivo.
Il test si compone essenzialmente di 10 tavole, su ciascuna delle quali è riportata una macchia d'inchiostro simmetrica: 5 monocromatiche, 2 bicolori e 3 colorate. La scelta delle tavole, il loro ordine di presentazione, e le loro caratteristiche formali e contenutistiche richiesero molti anni di ricerche e tentativi da parte di Hermann Rorschach. Le tavole vengono sottoposte all'attenzione del soggetto una alla volta e, per ciascuna e senza limiti di tempo imposto, gli viene chiesto di esprimere tutto ciò cui secondo lui la tavola somiglia.
Pur non esistendo risposte giuste o sbagliate, esse sono normate da un poderoso elenco standardizzato che, secondo i sostenitori del test, ne renderebbe la valutazione attendibile. Dall'interpretazione delle risposte date a ciascuna tavola è possibile - a seconda del tipo di siglatura e di approccio teorico interpretativo - delineare un profilo per attitudini, un profilo di personalità (Sfera dell'Intelligenza, dell'Affettività e del Contatto Sociale) e identificare eventuali nodi problematici del soggetto. È un test molto usato in ambito clinico, e là dove sia necessario esplorare le dinamiche interpersonali.
Al contempo, la definizione stessa di "test" risulta non essere totalmente adeguata, in quanto come test psicologico presenta scarsissime proprietà psicometriche (statistiche). Si tratta di un test molto complesso, esso fornisce una descrizione istantanea della psiche del soggetto, relativa al momento in cui viene effettuato ma va interpretato da Psicodiagnosti che abbiano effettuato un training impegnativo (in Italia mediamente è di 3 anni) aggiuntivo alla laurea in Psicologia o alla specializzazione in Psichiatria. Molti studiosi ritengono che il termine più corretto sarebbe quello di "Reattivo di Rorschach", in quanto si vanno ad indagare le risposte soggettive di fronte a stimoli nuovi ed ambigui.
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