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Genova - TPL, 300 in piazza (25.02.22)

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Difficile stamattina trovare un autobus in giro per Genova, metropolitana chiusa e impianti verticali fermi. Altissima l'adesione allo sciopero nazionale dei tranvieri, con trecento lavoratori che da tutta la Liguria si sono dati appuntamento in piazza De Ferrari, per chiedere un incontro con l'assessore Gianni Berrino. "Il contratto è scaduto da quattro anni- ricorda Edgardo Fano, segretario regionale Faisa Cisal Liguria- dal 30 novembre ci avevamo promesso il rinnovo ma le parte datoriali utilizzano mille artifizi per non chiudere il negoziato. Trasportiamo persone e le abbiamo portate sempre, anche in pandemia, ma chi porta patate guadagna di più. Abbiamo rinnovato solo tre contratti in 22 anni". Trombe bitonali, fischietti ie tamburi improvvisati su barili di latta: il presidio è rumorosissimo e coloratissimo. "Rinnovo contrattuale o sciopero nazionale", recita uno striscione, appeso davanti al porticato della sede regionale. "Chiediamo alla Regione di portare al governo la nostra voce per sbloccare il contratto, senza l'azione del governo non ce la facciamo", dice Andrea Gamba, segretario regionale Filt Cgil. "Siamo in piazza un po' in tutta Italia, le associazioni datoriali non vogliono chiudere la partita per cui non possiamo far altro che manifestare in modo democratico. Così speriamo che a livello nazionale qualcuno si accorga che il trasporto pubblico serve sempre", sottolinea Santo Pugliese, segretario regionale Fit Cisl. Giuseppe Gulli, segretario generale Uiltrasporti con delega al Tpl, aggiunge che "oltre 4.000 lavoratori sono rappresentati in questa piazza, che chiedono un lavoro stabile e in piena dignità. Chiediamo l'aumento dei fondi per il trasporto pubblico locale e più sicurezza e zero morti sul lavoro". Un pensiero anche al fronte ucraino: "La manifestazione non è stata convocata per questo, ma oggi diciamo anche che gli autoferrotranvieri sono contro la guerra in Ucraina", conclude Gamba. (25.02.22)
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