Il più grande problema dell'istruzione Italiana

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Dopo diversi discorsi sulla scuola e l'istruzione in generale, oggi voglio analizzare il vero e più grande problema dell'istruzione italiana.

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Комментарии
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Provo a dirti la mia esperienza di persona adulta.
Partiamo dal primo punto: l'italiano.
Senza nulla togliere al dialetto, noi tutti parliamo male perché siamo prolissi e non conosciamo il lessico. Ci chi insegna, libri compresi, usano discorsi contorti e complessi. Consiglio il libro di Carofiglio per una riflessione interessante sull'argomento. Passiamo poi alle aziende dove nessuno ti insegna l'argomento ma ti danno in pasto ad una routine che solo dopo almeno una decina di anni hai davvero imparato, ma nel tempo sei invecchiato e Loro poi tirano fuori una serie di scuse (la maggior parte poi ci sono anche gli onesti) per pagarti meno oppure per farti organizzare un lavoro o un gruppo dove loro prendono il merito ( e la maggior parte sono incapaci assoluti). Nemmeno c'è il rispetto delle conoscenze o dell'esperienza, ma a loro servi quando non sanno da che parte voltarsi. Inoltre e finisco, burocrazia a manetta dove anche qui devi diventare scemo per orientarti e capire

pollyste
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Il problema è che anche quelli che cercano di indirizzarci - famiglia o professori - spesso lo fanno basandosi sulle loro credenze o su concetti tradizionali. Cioè, nel concreto io ho ricevuto degli "aiuti" nel prendere le scelte. Ma in realtà non erano aiuti, perchè mi hanno portata più lontana da ciò che davvero era la strada giusta per me. Erano solo persone che cercavano di dirmi ciò che secondo loro era giusto che facessi.. Bisognerebbe formare anche le persone che devono indirizzare i ragazzi a fare ciò che davvero è giusto per loro.. E bisognerebbe anche sdoganare l'anno sabbatico, all'estero ce l'hanno in molti paesi ed è super utile!

FrancescaFrachi
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Concordo su molte cose che dici, ma che la scuola in Italia sia un disastro non so, è vero che non è perfetta, ma dal punto di vista della consapevolezza e il modo in cui viene formata a pensare la nostra testa, secondo la mia esperienza, permette alle persone di intraprendere molte cose e sapersi adattare. Detto questo sicuramente bisognerebbe implementare dei momenti di confronto tra i ragazzi e più momenti liberi e meno di studio per dare ad ogni ragazzo il tempo di sviluppare le proprie passioni. Chissà magari se in un futuro avremmo occasione di riconfrontarci su questo tema 😄

zenodalpiaz
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Io sono un pochettino contrario all'anno sabatico, lo dico da laureato in informatica che poi si è messo a fare il designer, l'anno sabatico servirebbe in teoria a pensare a cosa vorresti fare nella vita, il problema è che finché non provi una strada non sai se è davvero la strada giusta per te. Può darsi che ti iscrivi a giurisprudenza perché non sai cosa fare e poi te ne innamori, come è successo all'avvocato Angelo Greco, come può darsi che ti iscrivi a medicina perché senti che il tuo destino è fare il medico ma poi capisci che quello che vuoi davvero fare è scrivere romanzi gialli, horror e storici come è successo ad Arthur Conan Doyle, oppure, com'è successo a me, provi informatica perché sei un po' nerd e non sai cosa fare nella vita e poi finisci a fare tutt'altro o ancora che studi Ingegneria meccanica perché fin da piccolo volevi fare l'ingegnere meccanico e finisci col fare con soddisfazione l'ingegnere meccanico.
Insomma provate, l'università ha di buono che ti costringe a crearti un metodo di studio che, qualsiasi sia il lavoro che vogliate fare, dovrete imparare ad avere. Poi se effettivamente avete scelto l'università giusta, in un'università di create una rete di relazioni che in ambito lavorativo sono molto utili e l'università attraverso il tirocinio propedeutico alla laurea vi permette di entrare in punta di piedi nel mondo del lavoro che volete fare.
Purtroppo il lavoro è come l'amore, c'è chi trova la persona/professione giusta a 14 anni, chi a 30, chi fa un lavoro o resta in una relazione (tra alti e bassi) con grande soddisfazione per 10, 20 o 30 anni e poi decide che è il momento di cambiare e chi invece dopo un mese si è accorto di aver fatto la cazzata, purtroppo non c'è modo di saperlo finché non si ha provato.
Detto questo, l'Università non è necessariamente la strada giusta per tutti ma è un periodo in cui nella vita possiamo rafforzare le nostre skill, fare amicizie e abbiamo abbastanza tempo anche per provare delle cose in parallelo che potrebbero darci più soddisfazione di quello per cui stiamo studiando.

yuripalazzo
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Bel video, diciamo che questa cosa del "Lo stato dovrebbe indirizzare I giovani" qui e lì purtroppo è una retorica fine a sè stessa in quanto allo stato vediamo bene che ai giovani non ci pensa proprio tanto.
Il problema vero è l'ignoranza sulle professioni, su cosa si fa in pratica non solo a lavoro ma anche in università e in istituti professionalizzanti.
Gli open day sono ridicoli sia quelli dei licei fatti per accalappiare studenti che quelli delle università, simili ma peggio perchè si continua a parlare in maniera eccessivamente generica di ciò che si studia e poi si potrà fare col pezzo di carta.
Al quarto anno di studi del liceo bisogna mettersi in testa di prendere il pc, vedere un po' cosa può interessarci, farsi un giro delle facoltà che ci interessano e andare a seguire qualche lezione di inizio semestre per capire sia se può stimolarci il corso di studi sia vedere se la determinata università fa a caso nostro (io ho dovuto cambiare da Tor Vergata a Sapienza stesso corso al primo anno perchè vi erano differenze abissali fra le due).

dragonlax
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Ciao Leo, che bello tornare a vedere un tuo video!
Non concordo con il prendersi un gap year tra 5 superiore e anno di università.
La scelta andrebbe maturata nel corso degli anni scolastici coltivando le proprie passioni: che non sia facile, e che non ci sia il supporto opportuno dalle istituzioni è chiaro e non lo sto a sindacare, ma prendersi un anno libero porta il rischio di distrarsi più che a maturare un’idea (anche solo per il perdere il ritmo della scuola.)

Concordo invece quando dici che 13 anni sono troppi pochi per scegliere il proprio percorso formativo e che che le passioni vadano coltivate prima della fatidica scelta.

P.S. volevo fare l’alberghiero ma ho scelto il classico perché lo hanno fatto i miei 😂 per fortuna è andata bene!

filipposeverini
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In estrema sintesi direi che il "grande problema" (ce ne fosse solo uno!) della scuola italiana è la mancanza d'orientamento offerto ai ragazzi e, ancora, di più lo scollamento tra educazione scolastica e mondo lavorativo. Devo però bonariamente riprenderti sul tema della "passione": non è detto che si debba necessariamente scegliere un percorso di studi universitario sulla base della "passione", semmai dell'interesse, anche se solo "potenziale". Se si agisse solo sulla base della passione, ci sarebbero moltissime facoltà che non verrebbero mai scelte: si può essere appassionati di storia dell'arte o di editing video mentre è molto più probabile che si abbia interesse - non passione - per la revisione di bilancio (almeno a 19 anni)....inoltre proprio perché ancora "ignoranti" quando si sceglie la facoltà difficilmente si può sapere quante cose nuove (più o meno interessanti) si impareranno. C'è sempre, insomma, una percentuale di "aleatorietà". Infine, consiglio personale: cosa fare è tanto importante quanto con chi lo si fa. Si potrà scegliere la materia più figa del mondo ma se poi si lavora con colleghi con cui non ci si trova bene...ovviamente questa è tutta un'altra storia! Complimenti per il bel video!

andreaorofalo
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Magari sposto la questione su un piano troppo filosofico, ma credo veramente che la vita vada vissuta cercando di fare quello che ci piace, altrimenti non vale la pena viverla affatto.
Con questo voglio dire che in assenza di un percorso universitario che rispecchia i nostri interessi, possiamo provare a crearci un nostro lavoro, ovviamente tenendo conto delle reali necessità del mercato.
Non è neanche detto che dobbiamo dedicarci full time alle nostre passioni cercando di farle diventare subito un lavoro, come si dice nel video, "possiamo dedicare anche una piccola fetta del nostro tempo", io aggiungo "... e appena la nostra passione ci permette di coprire le spese più importanti, allora possiamo buttarci e lavorare solo con quella passione."

MarcoMazzella
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i sogni i ragazzi italiani non ce li hanno perchè a differenza dell'estero non gli si lascia spazio, subito si devono adattare, specializzare e se hanno dei sogni li devono mettere da parte, non va bene, è l'età giusta! Le generazioni prima della nostra lo hanno fatto e adesso perchè no? All'estero questo problema non è così pressante.

marcopolesine
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Io non sono d'accordo. Alle elementari, medie e superiori ho sempre avuto ottimi professori che ci hanno spiegato varie cose della vita, ci hanno indirizzati e dato consigli. Magari per voi non è stato così. E ho finito le superiori nel 2005, non chissà quanti anni fa, e già nel 2005 si dicevano le cose di questo video, in cui io non mi rispecchiavo. Probabilmente sono stato fortunato, o magari a scuola stavo attento e non mi sfuggivano certi insegnamenti e consigli... Mentre tanti magari pensano "eh ora parla questa prof, che palle tanto della vita non sa niente" e si distraggono.

marcotogni
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Ciao Leo, dalla mia esperienza da “anziano” posso dirti che più che l’indirizzo specifico, la scuola può essere vista come prova della vita lavorativa. collaborare con gli altri, impegnarsi, essere ribelli…tutto torna più avanti! Quindi usala per sperimentare chi vorresti diventare 😎

SimoRiccio
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Fare l'università senza scopo è tremendo, ma non escludere che in corso d'opera si possa cambiare o apprezzare, le nostre personalità sono mutevoli, non vanno per compartimenti stagni.
Comunque er vloggetto a Villa Chigi spigne

simonecamplani
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Beh diciamo che in un certo senso hai ragione.. in Italia tutto si evolve tranne che le istituzioni.. fosse solo questo il problema🤷🏻‍♂️🤦🏻‍♂️

Salvolabruzzo.
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Oi Leo mi potresti dire che app per editing e video camera/telefono che utilizzi per fare i video?

andreaarena
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Bellissimo video, e il messaggio che porta.
Piccola critica costruttiva attento alle canzoni di sottofondo, secondo me quella nei minuti finali dava un po' fastidio all'audio.
Per il resto sei un grande, continua così

matrimanuel_
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wow, che bel video e che bel messaggio.Bravo Leo🫂

santoro.mp
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ehy scusa la domanda ma la musica in sottofondo di chi è?

adamsallimou
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Avevo letto ''Giovanni allo sbando''. Pensavo Fois. Poi ho visto che c'era solo una ''enne''.

mauci
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