Fryderyk Chopin (Vinile, 1965) - LATO 1

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A proposito di questo capolavoro della letteratura pianistica, leggiamo le ispirate parole di Franz Liszt, che alle Polacche ha dedicato il più bel capitolo del suo libro su Chopin.

Bisogna collocare fra le sue concezioni più forti la Grande Polacca in fa diesis minore. Il motivo principale è di tono sinistro, come l’ora che precede l’uragano; l’orecchio crede cogliervi interiezioni esasperate, una sfida lanciata a tutti gli elementi. A un tratto, il ritorno prolungato di una tonica, all’inizio di ogni battuta, fa sentire come dei colpi ripetuti di cannone, come una battaglia lontana. Dopo questa nota si sviluppano, battuta per battuta, accordi inusitati. Non conosciamo, nei già grandi autori, niente di simile all’effetto sorprendente che produce questo passo, interrotto bruscamente da una scena campestre, da una Mazurka dallo stile idillico, che accresce col suo contrasto ironico e amaro le emozioni di pena dell’ascoltatore, tanto che ci si sente quasi sollevati quando ritorna la prima frase e si ritrova l’imponente e attristante spettacolo di una lotta fatale, libera almeno dall’importuno contrasto di una felicità semplice e ingloriosa! Come un sogno, questa improvvisazione termina senz’altra conclusione che un sommesso fermato, che lascia lo spirito sotto il dominio di un’impressione unica e forte.

00:30 - Polacca in fa diesis minore, per pianoforte, op.44

Alberto Colombo, pianoforte
(Registrazione Studio 7, Milano)
Durata 11’03’’

11:18 - Polacca in la bemolle maggiore, per pianoforte, op. 53

Alberto Colombo, pianoforte
(Registrazione Studio 7, Milano)
Durata 6’35’’

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I GRANDI MUSICISTI
FRYDERYK CHOPIN - IV
©, 1965 by Fratelli Fabbri Editori

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Fotocamera: Panasonic Lumix GH4
Obiettivo: Zuiko 50mm f/1.8
Registratore: Zoom H1
Giradischi: Krundaal Davoli (mono)
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