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Le campane del Sacro Monte Calvario di Domodossola (VB)

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Sacro Monte Calvario di Domodossola (VB), Santuario del Santissimo Crocifisso
Concerto di 8 campane in Fa3 (Silvio Mazzola 1900; Fa4, Mi4, Re4 Roberto Mazzola 2000)
Ducale con la campana maggiore a concerto e distesa a 5 campane
Nel 1656 i frati cappuccini Gioacchino da Cassano e Andrea da Rho scelsero il colle Mattarella come luogo che potesse ospitare il nascente Sacro Monte Calvario. Il luogo era ben conosciuto e abitato sin dall’antichità, come testimoniato dai numerosi ritrovamenti di epoca romana e longobarda. Nel 1415 i soldati svizzeri distrussero il castello di Mattarella durante la discesa in armi per la conquista della valle dell'Ossola, strappata al Ducato di Milano. Il castello era stato donato dall'imperatore Enrico di Sassonia alla diocesi di Novara nel 1014; dopo la distruzione dell’edificio medievale il colle fu abbandonato per oltre due secoli, fino all’arrivo dei cappuccini. I frati pensarono inizialmente alla costruzione di dodici piccole cappelle, a simboleggiare le stazioni della Via Crucis, per poi giungere a quelle principali dedicate alla Deposizione, al Santo Sepolcro e alla Risurrezione. Il progetto incontrò da subito l'entusiasmo e il generoso sostegno della comunità locale, così come l'approvazione della diocesi di Novara. Il vescovo Giulio Maria Odescalchi incaricò il giureconsulto Giovanni Matteo Capis del coordinamento del progetto, che acquisirà nel tempo così tanta importanza da far mutare il nome storico del colle in Monte Calvario. La direzione dei lavori venne affidata all'architetto intelvese Tommaso Lazzaro, che in soli cinque anni portò a termine la costruzione del santuario. Le cappelle, infatti, terminano con il santuario del Santissimo Crocifisso, iniziato l’8 luglio 1657 e pensato a pianta ottagonale per accogliere i fedeli al termine del loro percorso devozionale. La realizzazione del nucleo principale del Sacro Monte Calvario fu assai rapida, anche in virtù del già menzionato sostegno finanziario offerto dalla comunità dei fedeli. Nel marzo del 1662 si iniziò a celebrare sull'altare maggiore, al centro del quale era stato collocato lo splendido Crocifisso realizzato da Dionigi Bussola. I cappuccini proposero di rappresentare all’interno delle cappelle gli eventi della passione del Signore a grandezza naturale, in modo che i fedeli potessero immedesimarsi. L’unica questione irrisolta riguardava la demanialità del colle di Mattarella su cui era sorto il santuario. La comunità ossolana fece richiesta formale di donazione dell'area; il re Filippo IV di Spagna l'accolse il 15 aprile 1664, delegando il governatore di Milano quale esecutore del procedimento. Il santuario fu consacrato il 27 settembre 1690 dal vescovo di Novara Giovanni Battista Visconti. Uno dei maggiori benefattori fu Kaspar Stockalper, governatore del Vallese qui costretto in esilio. La sua generosità fu tale da portare gli artisti a rappresentarlo nella statua di Gaspare, uno dei Magi di cui egli stesso portava il nome. La maggior parte delle stazioni della Via Crucis, inizialmente segnalate da una croce di legno, divennero nel XVIII secolo delle vere e proprie cappelle, come previsto dal progetto iniziale. I restauri subirono una battuta di arresto nel 1810, quando Napoleone decise per la soppressione degli ordini monastici; i frati cappuccini furono cacciati e il complesso adibito a caserma. L'arrivo del sacerdote trentino Antonio Rosmini nel 1828 ridiede vitalità al colle grazie all’insediamento dei religiosi dell'Istituto della Carità, il nuovo ordine da lui fondato. Il Sacro Monte divenne la casa madre dell'ordine, centro di spiritualità e sede del postulato e del noviziato internazionale. Il campanile del santuario fu dotato di cinque nuove campane nel 1900, fuse in sostituzione delle precedenti ormai usurate. I lavori di costruzione delle cappelle mancanti ripresero per poi terminare nel primo Novecento, salvo alcune piccole aggiunte del 1957. Il complesso del Sacro Monte Calvario è oggi costituito dal santuario barocco del SS. Crocifisso, preceduto da 12 cappelle tutte di forma diversa. Le opere statuarie di maggior livello vengono fatte risalire al milanese Dionigi Bussola, che durante la permanenza a Roma aveva studiato i modelli scultorei del Bernini. Accanto a lui è utile menzionare Giuseppe Rusnati, allievo del Bussola, insieme ai pittori Giovanni Sampietro e Lorenzo Peracino. Dal 1990 il Sacro Monte Calvario fa parte dei siti considerati riserva naturale della regione Piemonte. Nel 2000, con alcuni fondi giunti per Giubileo del 2000, vennero fuse tre campane minori in aggiunta al concerto di cinque. Dal 2003 l’UNESCO ha inserito i Sacri Monti del Piemonte e della Lombardia patrimonio dell'umanità.
Un ringraziamento al rettore don Michele.
0:00 Intro
2:11 Ducale
7:18 Distesa
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@campanaro29
Concerto di 8 campane in Fa3 (Silvio Mazzola 1900; Fa4, Mi4, Re4 Roberto Mazzola 2000)
Ducale con la campana maggiore a concerto e distesa a 5 campane
Nel 1656 i frati cappuccini Gioacchino da Cassano e Andrea da Rho scelsero il colle Mattarella come luogo che potesse ospitare il nascente Sacro Monte Calvario. Il luogo era ben conosciuto e abitato sin dall’antichità, come testimoniato dai numerosi ritrovamenti di epoca romana e longobarda. Nel 1415 i soldati svizzeri distrussero il castello di Mattarella durante la discesa in armi per la conquista della valle dell'Ossola, strappata al Ducato di Milano. Il castello era stato donato dall'imperatore Enrico di Sassonia alla diocesi di Novara nel 1014; dopo la distruzione dell’edificio medievale il colle fu abbandonato per oltre due secoli, fino all’arrivo dei cappuccini. I frati pensarono inizialmente alla costruzione di dodici piccole cappelle, a simboleggiare le stazioni della Via Crucis, per poi giungere a quelle principali dedicate alla Deposizione, al Santo Sepolcro e alla Risurrezione. Il progetto incontrò da subito l'entusiasmo e il generoso sostegno della comunità locale, così come l'approvazione della diocesi di Novara. Il vescovo Giulio Maria Odescalchi incaricò il giureconsulto Giovanni Matteo Capis del coordinamento del progetto, che acquisirà nel tempo così tanta importanza da far mutare il nome storico del colle in Monte Calvario. La direzione dei lavori venne affidata all'architetto intelvese Tommaso Lazzaro, che in soli cinque anni portò a termine la costruzione del santuario. Le cappelle, infatti, terminano con il santuario del Santissimo Crocifisso, iniziato l’8 luglio 1657 e pensato a pianta ottagonale per accogliere i fedeli al termine del loro percorso devozionale. La realizzazione del nucleo principale del Sacro Monte Calvario fu assai rapida, anche in virtù del già menzionato sostegno finanziario offerto dalla comunità dei fedeli. Nel marzo del 1662 si iniziò a celebrare sull'altare maggiore, al centro del quale era stato collocato lo splendido Crocifisso realizzato da Dionigi Bussola. I cappuccini proposero di rappresentare all’interno delle cappelle gli eventi della passione del Signore a grandezza naturale, in modo che i fedeli potessero immedesimarsi. L’unica questione irrisolta riguardava la demanialità del colle di Mattarella su cui era sorto il santuario. La comunità ossolana fece richiesta formale di donazione dell'area; il re Filippo IV di Spagna l'accolse il 15 aprile 1664, delegando il governatore di Milano quale esecutore del procedimento. Il santuario fu consacrato il 27 settembre 1690 dal vescovo di Novara Giovanni Battista Visconti. Uno dei maggiori benefattori fu Kaspar Stockalper, governatore del Vallese qui costretto in esilio. La sua generosità fu tale da portare gli artisti a rappresentarlo nella statua di Gaspare, uno dei Magi di cui egli stesso portava il nome. La maggior parte delle stazioni della Via Crucis, inizialmente segnalate da una croce di legno, divennero nel XVIII secolo delle vere e proprie cappelle, come previsto dal progetto iniziale. I restauri subirono una battuta di arresto nel 1810, quando Napoleone decise per la soppressione degli ordini monastici; i frati cappuccini furono cacciati e il complesso adibito a caserma. L'arrivo del sacerdote trentino Antonio Rosmini nel 1828 ridiede vitalità al colle grazie all’insediamento dei religiosi dell'Istituto della Carità, il nuovo ordine da lui fondato. Il Sacro Monte divenne la casa madre dell'ordine, centro di spiritualità e sede del postulato e del noviziato internazionale. Il campanile del santuario fu dotato di cinque nuove campane nel 1900, fuse in sostituzione delle precedenti ormai usurate. I lavori di costruzione delle cappelle mancanti ripresero per poi terminare nel primo Novecento, salvo alcune piccole aggiunte del 1957. Il complesso del Sacro Monte Calvario è oggi costituito dal santuario barocco del SS. Crocifisso, preceduto da 12 cappelle tutte di forma diversa. Le opere statuarie di maggior livello vengono fatte risalire al milanese Dionigi Bussola, che durante la permanenza a Roma aveva studiato i modelli scultorei del Bernini. Accanto a lui è utile menzionare Giuseppe Rusnati, allievo del Bussola, insieme ai pittori Giovanni Sampietro e Lorenzo Peracino. Dal 1990 il Sacro Monte Calvario fa parte dei siti considerati riserva naturale della regione Piemonte. Nel 2000, con alcuni fondi giunti per Giubileo del 2000, vennero fuse tre campane minori in aggiunta al concerto di cinque. Dal 2003 l’UNESCO ha inserito i Sacri Monti del Piemonte e della Lombardia patrimonio dell'umanità.
Un ringraziamento al rettore don Michele.
0:00 Intro
2:11 Ducale
7:18 Distesa
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