045 Maria Soresina legge la Divina Commedia Inferno XXXIII, 91-157

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Inferno XXXIII, 91-157
Frate Alberigo.
L’anima in inferno e il corpo “mangia e bee”.
“e cortesia fu lui esser villano”.
La crescente smaterializzazione.
Stati dell’anima.
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Комментарии
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attendiamo, mercoledì prossimo, il commento all'ultimo Canto dell'Inferno dantesco. Grazie.

saveriocorti
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Grazie Maria!

E... grazie per ricordarci la tanto acuta spiegazione di Teodolinda Barolini
(proprio come SI SPIEGA, si TOLGONO LE PIEGHE ad un lenzuolo),
come la STRANA... SVISTA della Chiavacci, che non solo in questo punto,
ma anche in tanti altri, usa diversi pesi e misure, con omissioni che sembrano... manipolazioni.

Toccante la cangiante "materializzazione" delle anime nei tre regni.

RoccoVentura
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Grazie mille per queste splendide lezioni, é possibile visionare la prima parte di questo canto di YouTube?

lebron
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L'idea di rottura rispetto alla ortodossia in Dante è che l'anima possa essere condannata o godere della beatitudine fuori dal corpo e dagli accadimenti nello spazio o nel tempo dati. In questa visione irregolare, assai moderna, si racconta di una corrispondenza non lineare tra "mondo" del corpo-anima e "mondo" dell'anima-corpo e di sfasamento del tempo (idea trattata ampiamente in Inferno). Si è detto infatti che la commedia non è altri che una allegoria poetica e politica del mondo di qui, ma in questi casi i conti non tornano. Difficile interpretare questa eccezione alla regola, prendiamone atto.

saveriocorti