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Nuraghe Arrubiu di Orroli - Fortezza Principale ~ 26 Gennaio 2017 | Viaggiare in Sardegna

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Il maestoso Nuraghe Arrubiu di Orroli si erge nella zona denominata “Su Pranu” e domina un antico guado nel corso del medio Flumendosa, dove oggi sorge una diga di sbarramento. 'E il più imponente monumento megalitico della Sardegna e tra i più maestosi di tutto l’occidente europeo.
Il complesso nuragico fù eretto nel 1500 a.C. circa 3500 anni fa. Il suo crollo è stato datato al IX secolo a.C. per cause ancora non certe e rimase disabitato fino al 100 a.C. quando arrivarono i Romani. Deve il suo nome "arrubiu" ( "rosso" in sardo ) ai caratteristici licheni rossi che lo ricoprono quasi interamente.
'E l'unico nuraghe pentalobato dalla Sardegna: la struttura è composta da 5 torri principali e 16 torri esterne, erette in 3 cinte murarie distinte per un totale di 21 torri. La struttura occupa una superficie complessiva di circa 5000 metri e presenta, oltre alle torri, ampi cortili interni, scale, accessi, corridoi, vani cupolati.
Un'altra caratteristica unica di questa reggia nuragica sono e numerose "finestre a feritoia", presenti in ogni torre esterna e in alcune torri interne. Sono finestre alte, strette e talmente regolari da ricordare quelle dei castelli medioevali, che verranno eretti migliaia di anni dopo. Avevano una duplice funzione; servivano sia per far entrare aria e luce nella complesso che ideali strutture difensive da dove gli arcieri potevano scoccare frecce verso i nemici in arrivo con una visuale esterna di 180° ( e più ) da ogni torre, tecnicamente impressionante per l'epoca.
Nell’area circostante sono visibili i resti di numerose capanne ( tra cui riproduzioni ), alcune delle quali di notevoli dimensioni. Poco distante è presente una Tomba dei giganti chiamata la "Tomba della Spada", scoperta solo di recente.
L'intervento Romano:
I Romani trasformarono parte del complesso nuragico ( che all'epoca era interamente ricoperto di detriti ) in una sorta di villa rustica per la produzione agricola e vinicola. Convertirono alcune zone del nuraghe in laboratori; occuparono l'attuale torre D ( adibita anticamente a cucina ) e la torre E. Nel corridoio interno B e K1 sono state rinvenute diverse vasche sovrapposte di arenaria usate per la pigiatura dell'uva e la raccolta del mosto. Tutte le strutture romane sono state rimosse dal nuraghe e adagiate in una zona vicina all'ingresso dello stesso.
Curiosità:
Recenti studi sulle antiche ceramiche rinvenute all'interno della struttura hanno rivelato che in antichità veniva prodotto sia il vino bianco più antico del mediterraneo occidentale e che la cosiddetta "birra nuragica", la cui ricetta è tutt'ora sconosciuta.
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#orroli #nuraghearrubiu #nuraghes #nuraghe #sardegna #thesilentube83
🎵 Track Info:
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Long Road Ahead by Kevin MacLeod
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Il complesso nuragico fù eretto nel 1500 a.C. circa 3500 anni fa. Il suo crollo è stato datato al IX secolo a.C. per cause ancora non certe e rimase disabitato fino al 100 a.C. quando arrivarono i Romani. Deve il suo nome "arrubiu" ( "rosso" in sardo ) ai caratteristici licheni rossi che lo ricoprono quasi interamente.
'E l'unico nuraghe pentalobato dalla Sardegna: la struttura è composta da 5 torri principali e 16 torri esterne, erette in 3 cinte murarie distinte per un totale di 21 torri. La struttura occupa una superficie complessiva di circa 5000 metri e presenta, oltre alle torri, ampi cortili interni, scale, accessi, corridoi, vani cupolati.
Un'altra caratteristica unica di questa reggia nuragica sono e numerose "finestre a feritoia", presenti in ogni torre esterna e in alcune torri interne. Sono finestre alte, strette e talmente regolari da ricordare quelle dei castelli medioevali, che verranno eretti migliaia di anni dopo. Avevano una duplice funzione; servivano sia per far entrare aria e luce nella complesso che ideali strutture difensive da dove gli arcieri potevano scoccare frecce verso i nemici in arrivo con una visuale esterna di 180° ( e più ) da ogni torre, tecnicamente impressionante per l'epoca.
Nell’area circostante sono visibili i resti di numerose capanne ( tra cui riproduzioni ), alcune delle quali di notevoli dimensioni. Poco distante è presente una Tomba dei giganti chiamata la "Tomba della Spada", scoperta solo di recente.
L'intervento Romano:
I Romani trasformarono parte del complesso nuragico ( che all'epoca era interamente ricoperto di detriti ) in una sorta di villa rustica per la produzione agricola e vinicola. Convertirono alcune zone del nuraghe in laboratori; occuparono l'attuale torre D ( adibita anticamente a cucina ) e la torre E. Nel corridoio interno B e K1 sono state rinvenute diverse vasche sovrapposte di arenaria usate per la pigiatura dell'uva e la raccolta del mosto. Tutte le strutture romane sono state rimosse dal nuraghe e adagiate in una zona vicina all'ingresso dello stesso.
Curiosità:
Recenti studi sulle antiche ceramiche rinvenute all'interno della struttura hanno rivelato che in antichità veniva prodotto sia il vino bianco più antico del mediterraneo occidentale e che la cosiddetta "birra nuragica", la cui ricetta è tutt'ora sconosciuta.
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