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Tumore al seno, l'esperienza di Sara: 'sono diventata mamma dopo il cancro'
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Tutto è iniziato a settembre 2006, quando Sara sente una piccola palla al seno, fa un controllo dalla sua ginecologa che la rassicura: è un fibroma benigno. Nonostante questo, sentendo il nodulo crescere col trascorrere del tempo, continua a fare un’ecografia ogni tre mesi, e la risposta della ginecologa è sempre la stessa.
Arriviamo, dunque, a luglio 2007 quando si sveglia una mattina sentendo due piccole palle sotto le ascelle. A quel punto si reca da un senologo e scopre che quelle erano già metastasi del tumore: cancro al seno. Subito la chemioterapia, poi l'intervento, poi la radioterapia. Venti chili in più, niente capelli, il cortisone che gonfia e la paura di non riuscire a trovare le forze per andare avanti. Il timore di perdere il lavoro di ricercatrice in biologia molecolare all'università di Tor Vergata, la speranza di diventare madre, nonostante il cancro.
Il 4 agosto 2007 inizia la chemioterapia, terminata poi a gennaio 2008. A febbraio 2008 viene operata: quadrantectomia con svuotamento ascellare. A maggio inizia la radioterapia e continua la cura con l'anticorpo monoclonale transtuzumab fino ad agosto 2008.
Ciò che particolarmente le è mancato quando ha scoperto di avere il tumore era qualcuno che le dicesse: “ce la puoi fare come me e poi potrai anche avere una vita normale”.
Ha raccontato che cercava su internet “mamma dopo cancro” sperando di trovare contatti di donne diventate madri dopo la malattia. Questo era dunque il primo problema che Sara si è posta all’epoca della scoperta: sarò mai mamma?
Adesso sono stati fatti grandi passi in avanti, non solo per il lavoro fatto dalla ricerca, ma anche rispetto all’opinione pubblica: prima si aveva la paura di essere considerati egoisti nel porsi il problema di avere dei figli, poiché chi ha avuto un cancro potrebbe riaverlo e forse non dovrebbe voler mettere al mondo dei bambini. Oggi invece si pensa che si possa tornare a “vivere” anche dopo questo brutto male.
“Agnese è la mia vittoria, e grazie ad Agnese sono rinata. Sono nata tre volte, 39 anni fa quando sono nata, sono rinata 6 anni fa quando ho sconfitto il cancro, sono nata per la terza volta 1 anno fa quando è nata mia figlia. Da ricercatrice e da ex paziente oncologica posso dire che grazie alla ricerca io oggi sono qui, sicuramente sono qui grazie alla prevenzione e alla ricerca. Grazie alla ricerca sicuramente sono madre perché la ricerca mi ha detto come dovevo fare per preservare questa mia possibilità”
Arriviamo, dunque, a luglio 2007 quando si sveglia una mattina sentendo due piccole palle sotto le ascelle. A quel punto si reca da un senologo e scopre che quelle erano già metastasi del tumore: cancro al seno. Subito la chemioterapia, poi l'intervento, poi la radioterapia. Venti chili in più, niente capelli, il cortisone che gonfia e la paura di non riuscire a trovare le forze per andare avanti. Il timore di perdere il lavoro di ricercatrice in biologia molecolare all'università di Tor Vergata, la speranza di diventare madre, nonostante il cancro.
Il 4 agosto 2007 inizia la chemioterapia, terminata poi a gennaio 2008. A febbraio 2008 viene operata: quadrantectomia con svuotamento ascellare. A maggio inizia la radioterapia e continua la cura con l'anticorpo monoclonale transtuzumab fino ad agosto 2008.
Ciò che particolarmente le è mancato quando ha scoperto di avere il tumore era qualcuno che le dicesse: “ce la puoi fare come me e poi potrai anche avere una vita normale”.
Ha raccontato che cercava su internet “mamma dopo cancro” sperando di trovare contatti di donne diventate madri dopo la malattia. Questo era dunque il primo problema che Sara si è posta all’epoca della scoperta: sarò mai mamma?
Adesso sono stati fatti grandi passi in avanti, non solo per il lavoro fatto dalla ricerca, ma anche rispetto all’opinione pubblica: prima si aveva la paura di essere considerati egoisti nel porsi il problema di avere dei figli, poiché chi ha avuto un cancro potrebbe riaverlo e forse non dovrebbe voler mettere al mondo dei bambini. Oggi invece si pensa che si possa tornare a “vivere” anche dopo questo brutto male.
“Agnese è la mia vittoria, e grazie ad Agnese sono rinata. Sono nata tre volte, 39 anni fa quando sono nata, sono rinata 6 anni fa quando ho sconfitto il cancro, sono nata per la terza volta 1 anno fa quando è nata mia figlia. Da ricercatrice e da ex paziente oncologica posso dire che grazie alla ricerca io oggi sono qui, sicuramente sono qui grazie alla prevenzione e alla ricerca. Grazie alla ricerca sicuramente sono madre perché la ricerca mi ha detto come dovevo fare per preservare questa mia possibilità”