Generazioni a confronto: parliamo di scuola

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Il voto in condotta, i cellulari in aula, le classi-ghetto: la scuola italiana è ricominciata con problemi vecchi e problemi nuovi – «per non parlare di tutto quello che riguarda l’edilizia». July, 19 anni, membro dell’Unione degli Studenti, incontra al tavolo di MyGen il professor Matteo Saudino, 50 anni, aka BarbaSophia – per confrontare le due generazioni sui temi dell’istruzione pubblica: da una parte uno studente della GenZ, dall’altra un insegnante della GenX.

Si comincia con l’ideologia del merito, diretta conseguenza del nome del Ministero, che «uccide»: fa sentire in colpa, e lascia indietro, le persone «che non ce la fanno».

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Комментарии
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Forse sarebbe stato più opportuno trovare due persone che la pensano diversamente sui vari argomenti, perché questo non è un confronto stimolante: dicono entrambi le stesse cose (o quasi)

RICCARDO
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Non so se ha senso mettere di fronte due persone con le stesse opinioni, ma sentire ogni tanto delle persone col cervello è un toccasana, approfittiamone

emilianorizzo
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Andava tutto bene fino al minuto 5. Mi stava piacendo molto il video e sono d' accordo con le prime idee espresse. Mi ha colpito molto la riflessione sul merito e sul fatto che una persona parte da una situazione che non è quella di un altro e quindi non si può misurare. Quindi è più meritevole chi parte da una situazione di difficoltà e si impegna tanto che chi parte da situazione di vantaggio, economica anche, o cognitiva, e raggiunge gli obiettivi con facilità perchè magari è dotato o può frequentare le scuole migliori o le università migliori o più prestigiose. Anche su questo si potrebbe approfondire, puoi frequentare un luogo di formazione prestigioso ma magari non ti si addice o non ti trovi bene, ma è un altro discorso. Non sono d' accordo assolutamente sul fatto del telefono in classe perchè tanto i ragazzi non lo usano a fini didattici, lo usano comunque ma dargli il lascia passare così liberamente è come servire l' opportunità sul piatto d' argento. Anche sui pantaloncini e infradito non sono d' accordo, anche qui ipocrisia, siamo una società ormai fondata sull' estetica e un certo abbigliamento può non essere adatto secondo me per un contesto formale, senza contare che i ragazzi sono vulnerabili. Qualcuno si può turbare, o provare piacere, nel vedere una minigonna, un pantaloncino corto, un top sulle ragazze. Certo la scuola è un mini mondo però si deve essere pronti a questo, non in una società polemica e bigotta come in Italia. Fosse per me sarei d' accordo, sarebbe giusta anche l' educazione civica, sessuale e ambientale ma non credo in Italia ci sia la libertà di altre culture, per non parlare dei genitori che si accapigliano tra loro.

micheleDorianG
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Io ci tengo a dire due cose sulla questione del merito, due cose basate su studi di neurologi, sociologi e statisti, da dedicare ai balordi che pensano veramente che il merito esista. Per cominciare, lo studente raramente ha delle qualità innate, molto più spesso è stato influenzato da un'ambiente culturalmente/tecnicamente stimolante nei primi 5 anni di vita. Questo avviene anche in famiglie operaie, anche se molto meno, perché ovviamente gli operai spesso non hanno il capitale dei borghesi benestanti. Le conseguenze sono ben messe in evidenza dallo studio di riferimento a livello internazionale per l'educazione, ovvero il nuovo rapporto Pisa 2022, che mostra in maniera lampante come in quasi tutti i Paesi d'Europa i figli di operai abbiano mediamente risultati assai peggiori rispetto ai pargoli di famiglie benestanti, restino diversi anni indietro rispetto a loro e abbandonino la scuola molto più precocemente. Secondo, se anche esistesse il "talento innato", vorrei capire dove starebbe il merito. Di questa questione parla anche Samah Karaki, neurologa francese, che nel suo libro "Le talent est une fiction" dimostra secondo studi neurologici e antropologici che il "talento" non esiste veramente, ma è quasi sempre frutto di una cultura (es. Brasile cultura calcistica). Seconda cosa, verissimo che a volte il professore bravo prende sotto la sua ala e fa avanzare rapidamente anche i figli di operai, questo è dimostrato. Ma ancora una volta, dov'è il merito del ragazzo in questo caso? Nell'aver trovato un buon professore? Altra referenza, la sociologa francese Anne Barrère negli anni 90 ha fatto uno studio nei licei francesi in cui ha fatto calcolare agli studenti quanto tempo ci mettessero per studiare una determinata materia e, sorpresa sorpresa? I figli di operai ci mettevano molto più tempo, spesso anche per carenze informative e di orientamento, oltre che per il livello infimo delle tappe scolastiche precedenti in istituti di periferia. La sociologa ha constatato che, per tutte queste ragioni, spesso i figli di operai facevano anche fatica soltanto a capire le consegne o su cosa l'insegnante voleva realmente che si concentrassero. Ripeto, questi sono studi pubblicati su riviste scientifiche. Infine vorrei sottolineare che L'ESPERIENZA PERSONALE NON FA STATISTICA.

cate_
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Dialogo molto stimolante e attualissimo. Invito i professori che non si dovessero trovare a proprio agio ascoltando quanto si dice a porsi qualche domanda: chi è scollegato dal mondo? I ragazzi di 15/19 anni, o gli adulti (genitori e prof.) di 50?
Quando gli adulti non accettano le proprie fragilità e incapacità, poi finisce che diventano o padroni autoritari, o demolitori dei giovani da cui si sentono minacciati.
Ostacoli che i ragazzi dovranno imparare a gestire e, spesso, ad ignorare.

elisabettatramonti
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Nell’età in cui si rompono schemi si cambiano regole, a volte anche di una certa portata, ormai all’ordine del giorno, quale può essere il ruolo della cultura?

ranchoooo
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Ragazzi posso dire che fa riderissimo sentire due persone di estrema sinistra che criticano il governo per aver abolito una misura estremamente regressiva come il bonus cultura? Anzi, che pur avendo lasciato il bonus (perché sia mai che si tocchino i bonus) lo hanno reso finalmente progressivo

dondimichelangelo
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A proposito del merito, ho visto studenti provenienti da ambienti disagiati raggiungere risultati eccellenti grazie alle loro capacità innate e anche grazie a professori seri. Ci sono anche studenti provenienti da ambienti molto agiati essere bocciati diversi anni perché non idonei.

Mich-ih
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Da persona da sempre di sinistra però qua si tende ad esagerare. Dai, il cellulare che si utilizza per fini didattici, ma non ci crede proprio nessuno. Piuttosto un computer e un tablet e non mi dite che sono la stessa cosa perché l'hardware è lo stesso perché difficilmente uno usa un cellulare per scrivere tesi e fare ricerche. Suvvia

lazatteradellamedusa
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Discussione senza capo ne coda. Lo dico da insegnante: completamente scollegata dalla realtà.

bellastoria
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....ahhh ma allora é un CINQUE POLITICO!!! 😂😂😂😂😂😂😂😂😂😂😂😂😂😂

ivanozuccolotto
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