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Torino-Milan 2-2 - Highlights SKY HD - © Lega Serie A ©
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Partita rocambolesca all'Olimpico di Torino tra il Toro di Ventura e il Milan. I padroni di casa dominano per ottanta minuti l'anticipo della terza giornata di Serie A, portandosi sul 2-0 con le reti di D'Ambrosio (47') e Cerci in contropiede (71'). Il Milan però trova la clamorosa rimonta fino al 2-2 nei minuti finali con le reti di Muntari (88'), con un rimpallo dal limite dell'area e Balotelli su calcio di rigore al 95' per fallo su Poli.
D'Ambrosio, foto Lapresse
Ti aspetti Kakà, ti ritrovi ad ammirare le sgroppate di Darmian, D'Ambrosio e Cerci. Ti aspetti un Milan convincente all'Olimpico per confermare il ko di Verona come uno scivolone pre-Champions e invece vedi un Torino dominare la partita in lungo e in largo, salvo poi crollare nel finale anche un po' casualmente. Il 2-2 dell'Olimpico dice tutto, ma non racconta con assoluta fedeltà l'andamento della partita, penalizzato i granata di Ventura e premiando oltremodo il Milan. E qualcuno in rossonero ringrazi il signor Andrea Poli, decisivo e caparbio nelle due azioni che hanno portato Muntari e Balotelli (21 su 21 dal dischetto) al gol.
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Il campo ha detto che la posta in palio è stata spartita. Il Torino però può tornare a casa con la bocca amarissima per una partita impostata nel primo tempo, dove alla pericolosità potenziale non è stata fatta seguire la freddezza realizzativa, e sbloccata subito nella ripresa, sugli esterni, dominati in lungo e in largo con Darmian, D'Ambrosio e Cerci appunto. Guarda caso gli ultimi due hanno spaccato in due la retroguardia rossonera, sbilanciata e distratta già in occasione dell'1-0 di D'Ambrosio. Il laterale salta Zaccardo con facilità imbarazzante e infila Abbiati sul suo palo. La reazione del Milan c'è, ma non si vede. Deve entrare Matri, ma uscire Kakà (capitano dopo l'infortunio muscolare a Montolivo), per vedere qualcosa di buono là davanti con gli scambi ravvicinati con Balotelli che però non portano a niente.
Muntari, foto Ap
Lo scossone al Milan però lo dà un giocatore del Torino, il più rappresentativo: Alessio Cerci. Il campione granata al 71' taglia in due la difesa del Milan trovando il più facile del gol per il 2-0 che ha una doppia valenza: risveglia il Milan con un ceffone potente e fa adagiare il Toro sul velluto. I rossoneri caricano a testa bassa, Balotelli si divora un paio di gol esaltando i riflessi di Padelli, ma l'uomo del match senza portafoglio, o meglio senza tabellino, è Poli. L'ex blucerchiato apre l'azione del gol di Muntari, casuale come pochi e condito da un giallo arbitrale; non solo, al 95' si procura il calcio di rigore che poi Balotelli, tanto per cambiare, realizza spiazzando Padelli. E allora è 2-2, ma il Milan è tutt'altro che guarito. Il solo Kakà non può essere la soluzione di tutti i mali.
Partita rocambolesca all'Olimpico di Torino tra il Toro di Ventura e il Milan. I padroni di casa dominano per ottanta minuti l'anticipo della terza giornata di Serie A, portandosi sul 2-0 con le reti di D'Ambrosio (47') e Cerci in contropiede (71'). Il Milan però trova la clamorosa rimonta fino al 2-2 nei minuti finali con le reti di Muntari (88'), con un rimpallo dal limite dell'area e Balotelli su calcio di rigore al 95' per fallo su Poli.
D'Ambrosio, foto Lapresse
Ti aspetti Kakà, ti ritrovi ad ammirare le sgroppate di Darmian, D'Ambrosio e Cerci. Ti aspetti un Milan convincente all'Olimpico per confermare il ko di Verona come uno scivolone pre-Champions e invece vedi un Torino dominare la partita in lungo e in largo, salvo poi crollare nel finale anche un po' casualmente. Il 2-2 dell'Olimpico dice tutto, ma non racconta con assoluta fedeltà l'andamento della partita, penalizzato i granata di Ventura e premiando oltremodo il Milan. E qualcuno in rossonero ringrazi il signor Andrea Poli, decisivo e caparbio nelle due azioni che hanno portato Muntari e Balotelli (21 su 21 dal dischetto) al gol.
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Il campo ha detto che la posta in palio è stata spartita. Il Torino però può tornare a casa con la bocca amarissima per una partita impostata nel primo tempo, dove alla pericolosità potenziale non è stata fatta seguire la freddezza realizzativa, e sbloccata subito nella ripresa, sugli esterni, dominati in lungo e in largo con Darmian, D'Ambrosio e Cerci appunto. Guarda caso gli ultimi due hanno spaccato in due la retroguardia rossonera, sbilanciata e distratta già in occasione dell'1-0 di D'Ambrosio. Il laterale salta Zaccardo con facilità imbarazzante e infila Abbiati sul suo palo. La reazione del Milan c'è, ma non si vede. Deve entrare Matri, ma uscire Kakà (capitano dopo l'infortunio muscolare a Montolivo), per vedere qualcosa di buono là davanti con gli scambi ravvicinati con Balotelli che però non portano a niente.
Muntari, foto Ap
Lo scossone al Milan però lo dà un giocatore del Torino, il più rappresentativo: Alessio Cerci. Il campione granata al 71' taglia in due la difesa del Milan trovando il più facile del gol per il 2-0 che ha una doppia valenza: risveglia il Milan con un ceffone potente e fa adagiare il Toro sul velluto. I rossoneri caricano a testa bassa, Balotelli si divora un paio di gol esaltando i riflessi di Padelli, ma l'uomo del match senza portafoglio, o meglio senza tabellino, è Poli. L'ex blucerchiato apre l'azione del gol di Muntari, casuale come pochi e condito da un giallo arbitrale; non solo, al 95' si procura il calcio di rigore che poi Balotelli, tanto per cambiare, realizza spiazzando Padelli. E allora è 2-2, ma il Milan è tutt'altro che guarito. Il solo Kakà non può essere la soluzione di tutti i mali.
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