'Se non ti piace non leggere' || Perché Leggo (e Recensisco) Libri che non mi Piacciono

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Video in cui cerco di spiegare (inutilmente) perché leggo libri che so già non mi piaceranno.

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Комментарии
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Le recensioni negative sono anche molto utili per gli aspiranti scrittori. Sono solitamente più dettagliate e aiutano ad individuare problematiche e difetti da evitare. Poi sarà che io le adoro!!! :D

-storiesoverbros-
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Non é un caso che sia più facile apprezzare una recensione negativa piuttosto che una positiva.
Le recensioni che preferisco sono quelle che argomentano le conclusioni a cui é arrivato il recensore. Ascoltare qualcuno dire che qualcosa gli é piaciuto o non gli é piaciuto (indipendentemente dall'argomento trattato) senza spiegare il perché è una clamorosa perdita di tempo e non mi invoglia certo ad avvicinarmi (o allontanarmi) dal prodotto.
Quindi é evidente che sia più facile argomentare una recensione negativa piuttosto che una positiva: se c'é qualcosa che non mi é piaciuto so già dire quali sono gli elementi negativi e perché; se una cosaé fatta bene... beh, non c'é molto da dire.
Detto in soldoni: mi piacciono le recensioni fatte bene, non mi piacciono quelle fatte male.

diabolicosergione
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Finalmente mi sento capita da questo punto di vista. Condivido in pieno quello che hai detto.

alittlenerdsshelf
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Se io facessi recensioni negative e mi sentissi dire "Se non ti piace non leggere" nel mio cervello partirebbero le sirene tipo Kill Bill. Le recensioni negative sono molto utili soprattutto per imparare a scrivere, infatti io conosco il foreshadowing grazie a una critica che spiegava perché l'autrice di turno lo usava malissimo. Personalmente è anche grazie alle recensioni negative che ascolto/leggo se riesco a essere sia critica verso gli autori sia autocritica su ogni cosa che scrivo.

NoemiFabiano
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Ho messo un attimo in pausa al minuto 2:06 per dirti cosa penso io delle recensioni negative: non sono assolutamente un male in sé, anzi possono essere fonte di spunti molto utili ma solo se vengono fatte in modo costruttivo. Molti booktubers che prima seguivo tendevano a farle con un tono sprezzante e totalmente derisorio secondo me (per esempio Ilenia Zodiaco) che non mi sembra corretto per il semplice motivo che sicuramente l'autore del libro demolito ci avrà comunque speso tempo ed energie a suo modo, motivo per cui a prescindere dalla bruttezza del libro merita comunque il rispetto dei lettori nell'atto di cercare.
Per esempio invece, la tua maniera (o anche quella di Matteo Fumagalli per citarne uno in più) di fare recensioni negative trovo sia si pungente, ma anche delicata e rispettosa quanto basta per non scadere nella maleducazione.

lunaamati
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Lascerò il link di questo video sotto ogni commento del genere "non lo leggere". Non ho altro da aggiungere.

SofiaBarboni
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Oddio... ho un sacco di pensieri disordinati... ci provo e vediamo se si riesce a seguire un filo logico...
Tanto per cominciare, mi sa che quando l'ipotetica entità creatrice ha distribuito il dono della prevegenza io stavo dormendo...
"Se non ti piace non leggere", sul serio, a giudicare dal numero di volte in cui ho letto questa frase ormai è ovvio che gli altri sono in grado di prevedere il futuro e sapere prima di leggerlo se un libro gli piacerà o no, non può essere altrimenti u_u
Sì, ci sono libri che ti aspetti già saranno una ciofeca ma non è sempre così, specie se scegli il libro fidandoti delle innumerevoli recensioni positive che hai trovato....
Comunque, sono d'accordo sul fatto che leggere qualcosa di brutto possa essere divertente e istruttivo, stessa cosa vale per lo scrivere o il guardare una stroncatura, io stesso quando parlo di qualcosa che mi piace tendo a parlare dei difetti di quella cosa sottolineandoli e a percularla allegramente, atteggiamento che spesso lascia perplesse le persone con cui ne parlo, tendono a fraintendere e pensare che non mi piaccia nulla : /
Comunque mi chiedo, a che servirebbero le recensioni se se ne trovassero solo di positive e entusiaste? In teoria con una recensione una persona dovrebbe orientarsi e capire se un prodotto può interessarle o meno. Servono punti di vista diversi, mi è capitato molto spesso di leggere o guardare qualcosa invogliato da recensioni entusiaste (soprattutto quando ero più piccolo) e scoprire che si trattava di qualcosa di spaventosamente mediocre! E poi non trovavo neanche le recensioni negative con cui sfogarmi e consolarmi... sì, io di solito quamdo qualcosa mi delude cerco pareri negativi di altre persone, mi fa impazzire quando vedo che apparentemente una cosa che ho trovato tremenda ha fatto quell effetto solo a me XD
Credo anche che un parere negativo(se è ben argomentato) su qualcosa che ci è piaciuto possa essere utile, anche per vedere quel libro, film, qualunque cosa sia, sotto altri punti di vista e averne una visione più completa, anche se non sempre è facile.
Inoltre penso che se scrivi qualcosa devi accettare le critiche, possono anche essere estremamente utili per vedere cosa migliorare, è assurdo pretendere che parli solo chi ha amato il tuo libro e la cosa non ti sarà neanche d'aiuto se vuoi migliorarti e produrre qualcosa di decente. Mi sembra ridicolo non poter far notate i difetti di un libro soprattutto quando ci sono elementi problematici DEVONO essere fatti notare, in particolare se si tratta di qualcosa di amato e con un target piuttosto giovane, un libro non può essere considerato buono solo perché vende, bisogna poter dare anche un giudizio sulla validità del contenuto.
Poi mi sembra ovvio che non si debba essere offensivi nei confronti di chi legge un determinato libro o un determinato genere, insomma, se leggo qualcosa devo anche avere l'angoscia di farmelo piacere o non farmelo piacere perché se no sono un deficiente? Che angoscia!

aleranocchio
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Non capisco questo..."prendersela" per queste recensioni negative.
Io posso capire se la recensione, insulta il lettore ma non ne ho mai viste in giro!
Poi ci sono pareri soggettivi ed oggettivi, ma non bisogna prendersela.
Io la vedo così, se il libro ti è piaciuto meglio per te tuttavia è giusto riconoscere le problematiche del libro.
Ma se fai una recensione, già dici la tua e se uno ti ascolta o legge la recensione... è normale che sia influenzato! È ovvio, ma è anche ovvio che sarà il lettore alla fine a scegliere se leggere o meno il libro!
Per esempio sentivo solo recensioni positive su Shatter me, poi ho visto una recensione critica... che faceva spoiler... e meno male che l ho vista.
Non importa che poi la saga migliora, se il primo libro è così non mi interessa andare avanti!
Sei grandiosa♡♡♡

bigsister
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Perché le recensioni su film o libri brutti, o su prodotti brutti in generale dell’espressività, attraggono di più o catalizzano di più l’attenzione rispetto alle recensioni invece su, l’esempio iniziale, libri o film belli? Perché l’espressione artistica umana è ancora troppo concettosa, schematica, fredda, e quindi opprimente. Ancora dialettica. Un prodotto artistico di qualità pretende serietà e senso di riverenza nei confronti di messaggi che in verità non sanno ancora conquistare il cuore degli esseri umani, non sanno ancora travolgerli od incidere a fondo su di loro; o non valgono poi così tanto; non valgono quello sforzo che pretendono per farsi fruire. Il peso quindi della dialettica si fa più dolce e leggero, ossia più mobile ed imminente, nei confronti di quei prodotti artistici brutti, che proprio perché sono più ingenui o meno calcolati, risultato più veri, meno opprimenti, più liberi dagli schematici od aridi canoni ch’ancora vigono nella ragione umana, e di conseguenza nei prodotti artistici che vogliono conformarsi a questa: non tradirla. Sono quest’ultimi ancora puri o freddi giochi d’intelletto, appena ammorbiditi o rischiarati da un mal compreso sentire, e da un mal compreso volere. Quindi i prodotti espressivi brutti ci paiono in verità più interessanti perché più fluidi o freschi; perché più veri. Seppure nel fruirli, rispetto a quelli belli, subentri prima la stanchezza, od un senso di penosa vacuità; perché, anche se la dialettica è meno invasiva in essi rispetto a quegli altri, è tuttavia presente, ed è una dialettica che neppure parodia o imita o si rifà, e soprattutto evoca, la vera luce: la luce pre-dialettica. Non parlando di grandezza, non parlando di bellezza, non mettendo in campo una dialettica che, per quanto povera, ci faccia sentire umani; ci faccia inseguire un’ideale irraggiungibile; ma pur sempre un’ideale. D’altro canto, sono così capricciosi e così privi di scrupoli, da risultare più liberi e più audaci, non essendosi ancora veramente sottomessi ad alcuna autorità. E quindi anche se seguono una strada già tracciata, grazie al loro cattivo gusto, fanno delle scelte così poco convenzionali e così estrose, così irrispettose o poco osservanti nei confronti della macchinosa logica abituale e dei suoi autorevoli miti, da ricordarci che s’intende per libertà: non sono la libertà, ma ci danno il senso della libertà, a cui noi abbiamo rinunciato a credere fino in fondo. Meccanismi ancora inconsci.
Il piacere che ci procura un libro brutto, o un film di cattivo gusto, è lo stesso piacere che si prova, non nel sentirsi più pieni ed appagati d’una nuova luce che ci dona nuova forza, nuova linfa vitale; ma nel sentirsi alleggerire d’un carico che prima consideravamo troppo pesante ed asfissiante, nel sentirsi sfoltire dalle troppe diramazioni ed inerti con cui prima avevamo affollato lo spazio intorno a noi: nel togliersi via qualcosa di fosco e di pesante, qualcosa d’inutile, com’un folto cappotto in piena estate, in una giornata di sole e di cielo terso; e non nel sentirsi riempire di qualcosa che c’illumina e allo stesso tempo ci rasserena. Verso il divino e per il divino.
Ecco anche perché il deridere ha molto più seguito che il creare. Perché è più facile sottrarre via qualcosa che già c’è, e che non è stato fatto da noi (a cui noi ci siamo solamente o passivamente dati: tutto il mondo dei sensi), operazione che tuttavia ci riporta alla nostra vera origine, e che per questo ci fa stare bene; che il creare qualcosa che mai è stato ancora creato, e che è davvero umano. Umano quanto divino. Umano, terribilmente umano. La nuova missione dell’arte.

antonionigro
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Io non condivido per niente. Nessuno che lo fa eh. Nessuno. Mi dispiace, sarò una bacchettona, ma a me le recensioni negative distruttive e pensate proprio non piacciono e le trovo offensive spesso. Dicono di no, ma spesso passa un messaggio diverso. Ho guardato anche recensioni di libri che non mi son piaciuti e spesso, molto spesso, vedo proprio l’atteggiamento del booktuber/ recensore che si erge a “questo libro è merda e io ci rido dietro e io son figo ahah”. Non sono tutti così, ma, purtroppo, molti sì. Ti ho ascoltata molto volentieri, ma resto della mia idea.
Una recensione negativa di un libro che non è piaciuto è una cosa, recensire un libro che sappiamo che non ci piacerà solo per dire che fa schifo, beh, per me è proprio un no.

JayCactusss