Carlo Alberto - L'eterno enigma

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Carlo Alberto fu davvero l'Italo Amleto o il Re Tentenna, il re più enigmatico di Casa Savoia? Esaminiamo la sua vita e analizziamo le vicende del primo re della Casa Savoia-Carignano.
Conduce: Giorgio Enrico Cavallo
Interviene: Gustavo Mola di Nomaglio

00:00 Introduzione
01:24 L'Italo Amleto
04:46 La religiosità
06:25 L'infanzia
10:39 I moti del 1821
14:02 La leggenda del Re Tentenna (Gustavo Mola di Nomaglio)
24:30 La successione a Carlo Felice
30:35 Carlo Alberto re
31:16 Lo Statuto Albertino
34:50 La Prima Guerra di Indipendenza
36:22 Il giudizio di Clemente Solaro della Margarita
42:59 Carlo Alberto e Pio IX
43.30 giudizio su Carlo Alberto in guerra
44:20 La politica culturale
51:00 La morte ad Oporto
51:39 Saluti finali
Рекомендации по теме
Комментарии
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Questa serie è un capolavoro!!! Grazie Professore!

Behemot
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Grazie, Giorgio, che rendi così affascinante la storia del nostro Ottocento!

TommasoPioFatonea
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La successione è governata dalla Legge Salica ancora oggi. ❤ Perfetto! Grande.

voloire
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Il generale Teodoro Lechi (1778-1866), ex comandante della Guardia Reale del Regno d'Italia napoleonico, che dopo le cinque giornate di Milano nel 1848 era stato nominato comandante dei Corpi Volontari Lombardi, consegnò le aquile italiane napoleoniche, tenute nascoste per molti anni, a Carlo Alberto, un gesto altamente simbolico perché dal punto di vista di Lechi rappresentò il riconoscimento del Re di Sardegna come la nuova figura che avesse preso le redini della causa dell'indipendenza italiana e che quindi rappresentasse la naturale erede dell'esperienza di Napoleone, legando così i destini futuri dell'Italia alla Casa Savoia.

passionenapoleonica
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Cerea Professor.
Grazie per l'ottimo video, piacevolmente controcorrente.
Due osservazioni:

1. Direi che Carlo Alberto era ampiamente provvisto di coraggio personale, quello che spinge a far sacrificio di sé, ma affatto sprovvisto di coraggio morale, quello che permette di far sacrificare gli altri. In altre parole, un buon soldato ma un cattivo condottiero.

2. Passionenapoleonica mi correggerà. L'Esercito sardo-piemontese aveva una discreta fanteria, un'ottima cavalleria, una buona artiglieria, e un valido corpo ufficiali, almeno fino ai comandanti di reggimento. Scarseggiavano i cavalli da tiro. Inefficaci i generali, e impreparato lo stato maggiore. Oggettivamente un po' poco, per fronteggiare Radetzky e la sua agguerrita Armata d'Italia.

Paolo-sp
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Un Uomo d' onore, fervente cattolico, coraggioso come dimostro' a Pastrengo. Italo Amleto, certo, intraprendere da solo una guerra contro l'Austria non è stata una scelta facile

giovannigibelli
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Le sue conferenze, prof.Cavallo, sono quadri grandiosi e magnifici che dànno un carattere agli eventi storici che viene narrando. Nell'occasione le chiedo se potrà fare cenno di un eventuale rapporto culturale storico fra il Palazzo Carignano, nella sua concezione urbanistica e la via che è stata dedicata al re Carlo Alberto. Grazie.

giuseppelucianoferrero
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Complimenti per la precisione dell'esposizione, in ogni modo é giustissimo ricordarlo e rimarcare che concesse la Costituzione nel 1848 (lo Statuto Albertino che durò sino al Fascismo).
Quindi tanto incerto non doveva essere, questo almeno é il mio piccolo Pensiero.
In mezzo c'è la Verità, dicevano i Romani...
Saluti...🇮🇹🇮🇹🇮🇹

lucasalvato
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Grazie, canale molto interessante. Complimenti.

gianlu
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Come narra Massimo d'Azeglio, dagli ambienti intellettuali riformisti Carlo Felice era definito addirittura Carlo Feroce 😅.
Complimenti per il video, veramente edificante. Poi io amo l'epoca di Carlo Alberto e in specifico la Prima Guerra d'indipendenza (o, come possiamo definirla, Rivoluzione Italiana) 👍

rai_news
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Assolutamente d'accordo. Approfondendo sulle fonti il periodo immediatamente precedente alla concessione dello Statuto emerge chiaramente un Carlo Alberto conservatore, nel cuore non meno assolutista di un Ferdinando di Napoli o di un Metternich e ben poco liberale in senso parlamentarista-filoborghese. Si può ben dire che la concessione stessa dello Statuto (deviazione inaccettabilmente democratica, ai suoi occhi, rispetto alla sua idea di assolutismo riformista e modernizzatore) gli sia stata praticamente "estorta" controvoglia dagli eventi, soprattutto dopo che Ferdinando a Napoli aveva fatto lo stesso. Concordo pienamente con l'interpretazione finale della figura dunque, una sorta di volontà impossibile di unire reazione e rivoluzione italiana (perlomeno questa sarebbe stata la sua volontà). Il figlio fu molto più accomodante con la nuova realtà liberale. Il mito di un Carlo Alberto tentennante ma fondamentalmente buon liberale rivoluzionario moderato è molto artefatto a posteriori

Oliver_
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Bellissimo video, complimenti!

Carlo Alberto è una delle figure più affascinanti e complesse del nostro Risorgimento, nonché uno dei miei personaggi storici preferiti in assoluto. Ho letto parecchio su di lui, l'idea che mi sono formata è che Carlo Alberto, in gioventù, simpatizzasse per i liberali ma che non fosse assolutamente carbonaro, come alcuni dei patrioti del '21 credettero. Di certo desiderava l'indipendenza italiana, come ribadì più volte anche in epoca successiva. Ma i fatti del '21 che lo condussero in esilio (prima in Toscana, poi alla guerra di Spagna) fecero nascere nel suo animo un'avversione per i liberali e per le rivoluzioni, e portarono poi anche a quella profonda religiosità che spesso sfociò nel misticismo.
Fu con l'arrivo di Pio IX (1846) che C.Alberto iniziò a riavvicinarsi ai liberali, vedendo che in fondo avevano anche loro avevano l'obiettivo dell'indipendenza italiana. Poi c'è anche da dire che rompere con l'Austria non era cosa facile a quei tempi: una costituzione e una guerra contro l'Austria erano decisioni da soppesare attentamente. D'altro canto, quando Milano nel 1848 si ribellò nelle famose Cinque Giornate, Carlo Alberto accorse subito alle richieste del Capo del Governo Provvisorio di Lombardia, avviando la prima guerra d'indipendenza. E si può dire che perse tutto proprio in nome di quella guerra, da lui lungamente vagheggiata perché desiderava fortemente la libertà dal dominio straniero. Non a caso, in un memoriale del 1839 dove ripercorre gli eventi del '21, dice proprio: "Certo in questi momenti io non vorrei nessun fatto contrario alle massime della nostra santa religione; ma io lo sento che fino all'ultimo mio sospiro, il mio cuore palpiterà al nome di patria e di indipendenza dallo straniero!"



Carlo Alberto è stato il vero iniziatore dell'indipendenza italiana e molte delle sue riforme si ritroveranno poi nel Regno d'Italia.

Un testo che ho trovato illuminante per capire la sua personalità, oltre a quello di Rodolico, è "Il segreto del Re Carlo Alberto" di Ernesto Masi.

lestoriedilaviniaf
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Per cortesia, potrebbe scrivere il titolo e la casa editrice del suo saggio sulla prigionia in Francia di esponenti di nobili famiglie piemontesi?... È in commercio?... Grazie!

massimocolombo
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Finalmente uno sguardo obiettivo sulla storia, scevro dalla trita retorica di sinistra. Grazie.

elioscappiti
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Professore c è una dimenticanza vi è la principessa Maria Teresa Luisa savoia carignan potresti fare un video su di lei. Grazie.

alessandrarosina
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Prof. negli anni 50 per iscriversi alla scuola media bisognava sostenere un esame di ammissione le materie erano: Italiano Matematica Storia e Geografia. Venni rimandato in Storia perché non seppi rispondere sul soprannome di Carlo Alberto detto " Re tentenna" oltre a re travicello. Grazie

gennaroaurelio
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Su le dentate, scintillanti vette
Salta il camoscio, e tuona la valanga!
Salve, o Piemonte! 😊

Paolo-sp
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Parlando di Carlo Alberto è impossibile non citare Carducci. Un critico intelligente e feroce, Thovez, ha letteralmente fatto a pezzi l'ode carducciana Piemonte. La critica del Thovez è, a mio avviso, assai giusta per quanto riguarda la prima parte (l'elencazione delle città piemontesi), ma non per la seconda (riguardante Carlo Alberto) in cui ci sono momenti di soggettiva e sincera ispirazione lirica. Si potrebbe parlare a lungo di questi abbandoni sentimentali (str.15-17, 24-25), della umana e patetica interpretazione della nemesi storica, della rappresentazione romantica del re ma ovviamente non è questa la sede.
P.S. si scrive GIOSUE senza l'accento perché così voleva il poeta, profondo conoscitore della lingua italiana antica e moderna.

giulianoradice
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Per quanto riguarda il mecenatismo di Carlo Alberto aggiungerei il monumento a Emanuele Filiberto del Marocchetti (un autentico capolavoro), i Dioscuri a Palazzo Reale, il monumento a Carlo Alberto a Casale di Abbondio Sangiorgi, uno scultore troppo sottovalutato dalla critica moderna. Ma potrei parlare molto più a lungo.

giulianoradice
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Se ci fossero già stati.gli.psicologi, sarebbe stato un caso interessante da studiare; ma la psicologia non era ancora nata!

vincenzocanta