Perché DETESTO la vecchia FABBRICA DI CIOCCOLATO

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Molto meglio quella di Tim Burton. Johnny Depp ha creato il Willy Wonka che volevo vedere: quello di Roald Dahl. Il film del 71 ci ha fato solo qualche canzone, gli Oompa Loompa e poco altro. Alla fine non ha capito il significato de La Fabbrica di Cioccolato.

#wonka #willywonkavideos #willywonkaandthechocolatefactory

00:00 Storia della produzione
01:17 Il Biglietto Dorato
03:15 Augustus Gloop
04:38 Mike TV
06:40 Violetta Beauregarde
07:44 Veruca Salt
08:37 Oompa Loompa
11:23 Willy Wonka
13:50 Wonka e i Genitori
18:00 Il Finale

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Комментарии
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Io ho sempre fatto un'interpretazione sull'ultima scena di Violetta di tim burton: quando i 4 bambini escono dalla fabbrica, Violetta è l'unica contenta, è elastica. La madre non è contenta, ma a Violetta non importa, come non le importa di aver perso: lei si muove, felice, libera. Secondo me rappresenta il liberarsi dal controllo della madre e cominciare a vivere la propria vita❤

Sofia-dnor
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Piccola curiosità su Tim Burton e su questo film: a Tim Burton piace Renato Zero. Non è un caso che sia stato lui a doppiare Jack Skellington in "Nightmare Before Christmas". Tim dichiarò in un intervista che gli piace davvero la musica del nostro connazionale, e che gli spiaceva molto non capire il testo in quanto non conosce l'italiano.

Il fatto che sia fan di Renato, non è ancora sbiadita. Guardate il Willy Wonka del 2005: capelli a caschetto, occhialoni, non vi ricorda nessuno?

Ebbene sì! L outfit di Willy è ispirato a Renato 0 😂😂

eldno
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Il film di Burton fu anche fatto con supervisione della moglie di Roald Dahl, e secondo lei suo marito avrebbe apprezzato vedere il film fatto da Burton al posto di quello del 71'

obi-wanbenkenobi
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Tim Burton colpisce ancora.

Prima con Alice in Wonderland sapeva che non sarebbe mai riuscito a fare un adattamento fedele del romanzo, in quanto il libro di per sé era già “troppo bizzarro”, così decide di farne un sequel a modo suo, aggiungendo anche elementi che in molti adattamenti non vengono citati, come il Chicharampa.

E poi lui ha sempre preferito descrivere il mondo reale come triste, grigio, quasi privo di vita, mentre il mondo bizzarro come qualcosa di colorato, allegro e che ti fa venire voglia di andarci

veronicapiccinini
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Tim Burton ha una sensibilità incredibile nel rappresentare le caratteristiche e i mondi interiori dei personaggi. C’è un motivo se i suoi film sono così apprezzati e così ben riusciti

GasMetano
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Credo che l'amore per il film del '71 sia dovuto in parte alla nostalgia e in parte all'estetica che ricorda lo stile di disegno dei libri di Dahl. Quindi sì, è banalmente una questione di estetica. Personalmente io ho amato il film di Barton, esagerato come i libri di Dahl e con una vena grottesca che ben funziona a rendere il tutto d'impatto

ludosava
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Io da piccolo ero ossessionato dal film di Tim Burton e ancora oggi amo rivederlo. Amo le canzoni di Umpa Lumpa e quanto Willy Wonka sia bizzarro. Una delle mie scene preferite è quando Willy Wonka fa PALESEMENTE finta di non trovare la chiave giusta per aprire il cancello che portava agli scoiattoli

Alternis
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SEGUE LUNGHISSIMO MURO DI TESTO: Apologia del film del 1971.

Premessa: dei due ho visto prima il film del 2005, e da adolescente lo avevo adorato.
Ma dopo aver riscoperto quello del 1971 mi sono innamorata pure di quello.

Rispondo punto per punto:

- Scenografie e costumi. Contestualizza: non si potevano fare grandi cose in quegli anni, è naturale che gli effetti del nuovo film siano migliori (vedi il fiume di cioccolata). Davvero le attrezzature di oggi funzionano meglio di quelle di 50 anni fa? Ma dai? che strano. Dovremmo cestinare anche film come Labyrinth o la Storia infinita, che con quei pupazzi fanno un po’ ridere.
Direi invece che serve un pizzico di sana sospensione dell’incredulità.

- Charlie è adorabile in entrambe le versioni: dolce, affettuoso, che si preoccupa per tutti. Desidera il biglietto perché è curioso di visitare la fabbrica del + grande cioccolatiere del mondo, punto. Non ci sono differenze, non c’entra il nonno.
Però le storie leggendate del Joe 2005 sono carine, è vero.

- La famiglia è povera anche nel 1971: Charlie deve lavorare distribuendo giornali (OLTRE ad andare a scuola). Per di più suo padre è morto e sua madre deve sostenere turni di lavoro massacranti.

Però mi sono piaciuti i nonni del 2005: parlano tutti e 4, sono teneri. Il nuovo Joe è un nonnino buono e dolcissimo, mentre quello vecchio sapeva essere egoista e carogna.
Del film 2005 è bello vedere entrambi i genitori, e il licenziamento su due piedi del padre. Invece il bambino che dorme sotto il tetto sfasciato con la neve non è credibile nemmeno per la favola (sarebbe morto di polmonite), e il fatto che la famiglia condivida il prezioso cioccolato del suo compleanno rende Charlie più caro ma i suoi più scrocconi (giustamente nel 1971 rifiutavano. Parliamo dell’unico cioccolato che il piccolo vede in un intero anno.)

- “i bambini del vecchio film non sono né esagerati né spessi”.
Io trovo la vecchia Veruca più assatanata della nuova, e ci sta per una bambina viziata che non ottiene quello che vuole. Sei fortunato se non hai mai visto scenate di bimbi viziati: fai un giro ad un parco e vedrai parecchie Veruche, che strillano come aquile e sfasciano tutto perché mamma non ha preso loro il gelato.
Violetta del 2005 è + interessante, con il dramma delle aspettative ambiziose della madre sulle spalle: la cosa mi è piaciuta. Ma pure quella del 71 aveva un carattere impossibile ed un padre trionfo che non le dava le attenzioni (e gli insegnamenti) che avrebbe dovuto ricevere, ignorandola nel suo essere esibizionista e rude.
Augustus e Mike del 2005 sono + antipatici di quelli del 1971… ma è una soluzione di comodo per ‘giustificare’ al pubblichino benpensante le punizioni che ricevono (o meglio: si autoinfliggono).
Augustus rappresenta l’ingordigia cieca che pensa unicamente ad abbuffarsi e non ha altri sogni nella vita: quello del 71 era meno odioso e sformato, ma il nucleo c’era.
Mike è quello estraniato e violento, nel 71 come nel 2005: quello vecchio sparava a tutto quello che si muoveva, desiderava armi vere e avrebbe venduto volentieri i segreti di Wonka a Slughworth. Era meschino ed esaltato, lungi dall’essere ‘dolce’: considerare ‘santarellino’ il nuovo Charlie e ‘innocente’ il vecchio Mike la dice lunga su come vengono visti oggi i bambini.

- Oompa Loompa. La scena dei bruchi doveva far ridere?... Fa schifo e basta. Però mi piacciono in entrambe le versioni: sono belle le canzoni personalizzate del 2005 (adoro Violetta), ma usare lo stesso tema nel 1971 metteva i ragazzi tutti sullo stesso livello senza nemmeno degnarli di una personalizzazione musicale... e l'effetto non mi spiaceva, capitoli diversi di uno stesso libro.

- “Willy Wonka è vissuto da solo con gli oompa loompa per anni, è ovvio che sia diventato pazzo”.
E DAJE: Willy Wonka NON E’ PAZZO. è orrendamente riduttivo e superficiale classificarlo solo come ‘un povero asociale matto’.
Willy è un folletto eccentrico, sarcastico e brillante che non sopporta la meschinità e l’ipocrisia.
Vede le pecche degli altri e non scende a compromessi, perché gli danno fastidio (lecitamente). Possiede una vena da “giustiziere” un filino spiccata che lo fa deragliare dai binari della moralità e del ‘corretto’: segue la regola del “chi è autore del proprio male pianga sé stesso, adulto o piccino che sia”, e considera i bambini esseri umani senzienti al pari dei loro inutili genitori. Il che, volendo, è pure una forma di rispetto verso i ragazzi, perché li tratta come persone che per quanto piccole potrebbero scegliere di imparare. Non li giustifica come si fa oggi, con un laconico “poverino, non è colpa sua, è una vittima, è stato cresciuto male dai suoi, ormai è perduto”: presuppone che anche loro abbiano una testolina e che possano usarla per ragionare e svegliarsi, se vogliono. Non è mai troppo presto o troppo tardi.
Willy è genuino, colto, spietato… ma sotto sotto sensibile, umano, sognatore: rende reali i suoi sogni perché non accetta limiti dalla realtà, per lui tutto è possibile perché è libero da qualsiasi convenzione.
La cosa non lo rende irragionevole né pazzo.
Per quanto io adori il Willy di Johnny, mi infastidisce che non accetti subito la famiglia di Charlie: il vero Wonka non avrebbe mai separato il bambino dalla sua famiglia.
Si comporta freddamente non solo coi ragazzi che non vuole conoscere (allora perché li ha chiamati lì?), ma anche con lo stesso Charlie, al quale si interessa poco (solo quando gli offre la cioccolata perché lo vede magro).
È egocentrico: il suo fulcro è solo ottenere una rivincita sui suoi traumi del passato.
(E pure la scena delle marionette, come quella dei bruchi: ehm … sssì…. Ok… bello... *faccia da Mike*).
Willy Wilder non ha traumi particolari (o comunque non ne parla), ma ama alla follia la sua fabbrica e vuole lasciarla a una persona degna, un bambino onesto e affettuoso che faccia le cose “a modo suo e non a modo degli adulti”.
Il suo fulcro è il benessere della fabbrica e degli oompa loompa, nonché dello stesso Charlie: dopo che il bimbo ha superato la prova di onestà, lo perdona per avergli fregato la bevanda, lo abbraccia, ritrova la fiducia nell'umanità dicendo quella splendida citazione (COSI’ RILUCE UNA BUONA AZIONE, IN UN MONDO DISILLUSO) ed esorta Charlie a venire subito con tutta la sua famiglia, perdonando perfino nonno Joe che per rabbia avrebbe venduto i suoi segreti a Slugworth.


Ho finito, vostro onore.

floranox
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Capisco perché alcuni possano preferire la versione di Tim Burton di "Willy Wonka & la fabbrica di cioccolato", ma personalmente trovo che il film del 1971 abbia un fascino particolare. C'è una semplicità e una genuinità nella narrazione e nella produzione che si sposa bene con la storia, dando vita a un mondo di fantasia che sembra sia magico sia realistico. Inoltre Gene Wilder offre una performance memorabile e iconica. La sua interpretazione è sottile e riesce a essere allo stesso tempo affascinante e leggermente inquietante. Il film del 1971 ha anche un senso dell'umorismo molto particolare, che mescola comico e macabro in modo perfetto. Questa combinazione unica di toni contribuisce a creare un'atmosfera fiabesca pur con un budget ridottissimo, rendendo il film adatto a tutte le età. Se poi andiamo oltre il mattatore Wilder, il resto del casting è perfetto. Odioso chi deve essere odioso, untuoso chi deve essere untuoso ecc. Stereotipi da ... fiaba, appunto. Infine, c'è un certo charme negli effetti speciali, sebbene non siano all'avanguardia come quelli del film di Burton (anzi, proprio per questo), aggiungono un tocco di autenticità e nostalgia. Il film di Burton è assolutamente apprezzabile, ma resta una spanna sotto. La scenografia, i costumi e le canzoni originali del '71 sono diventate iconiche e hanno un posto speciale nel cuore di molti fan. Quelle di Burton ? No. Le scelte cromatiche di Burton, perfettamente in linea col suo stile sono vincenti ? No. Prova ne è che il prequel si rifà in maniera netta a quello del '71. Resta l'argomento dell'aderenza al libro. Che è debole. Stiamo giudicando un'opera a sè stante. E secondo questo metro Blade Runner, Shining e il Signore degli Anelli sarebbero orrendi. Per me, e sottolineo il per me, mentre il film di Tim Burton è sicuramente apprezzabilissimo e visivamente inconfondibile, credo che il film del 1971 abbia una qualità unica e intramontabile che continua a renderlo un classico amato da generazioni di spettatori. Quale ? E' cinema, signori, si parla di magia.

marioluciani
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La scena di Pure Imagination del film del 71 è una scena stupenda, inquietante quanto meravigliosa la scena del tunnel. Sarò strano io 😅

snakeeater
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Io sono educatrice e un'appassionata di Roald Dahl, forse non hai colto nel romanzo, sicuramente una critica a chi è più benestante ed è snob ma soprattutto, l'incanto della favola infantile, del dolce che assume le forme della fantasia ma anche della paura: nel divenire di Charlie, bambino molto povero che ha avuto un'occasione come gli altri, amico intimo di Willy, conoscere un mondo di sognatori e loro regole, che nel film di Burton viene iperbolizzato in particolari aggiunti dal regista sul passato di Wonka. Il primo film è stato sufficiente con le tecniche cinematografiche di allora per essere fedele e incantevole e Gene Wilder è stato un grande attore. Vidi questo film da più piccola appena uscito e ricordo sia il grosso merchandising dietro sia che non mi piaceva rispetto al primo, senza snobismi; ma De Gustibus, specialmente quelli del regista e del produttore di turno. :))

bunchiestota
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Io preferisco quello di Tim Burton, perché, in alcune parti non in tutte, è molto simile al libro. L’errore che fa Burton, purtroppo, è rendere Charile un personaggio Mary Sue, cioè un santarellino che non sbaglia mai, preferisco la scelta del film con Wider, anche se la cosa è gestita male.
Per il resto per me è tutto perfetto.
Devo, però, farti un appunto Enrico, perché la backstory del padre di Willy Wonka è proprio un ricordo d’infanzia di Burton stesso. So che non centra una bega in quello che succede nel libro, però mi piace questo tocco personale al tutto.

lucabasilico
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E' una questione generazionale. Io sono vecchio, avevo quello. In più amavo Wilder che trovo un attore eccezionale perchè riesce ad essere inquietante e comico, come in molti suoi film. Se togli questi due fattori non ci può essere battaglia: quello di Tim Burton è superiore.

sottocolle
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Se ben ricordo la lavoratrice nel 2005 non solo non è entusiasta del ritrovamento ma tenta anche di fottersi il biglietto.

subcultras
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Premetto che non ho mai visto il film del '71 e considero il film di Burton la "mia" versione, lì comunque il lato un po' più oscuro di Willy Wonka viene accennato. C'è sempre il tema dell'abbandono, del freak emarginato tanto caro a Burton, ma prima di scoprirlo Willy è appunto strano e a tratti inquietante, dato che consente a dei bambini di visitare una fabbrica nel mezzo di lavorazioni ed esperimenti non ancora verificati, con pericoli mortali che lui trova anche divertenti. Una cosa che apprezzo tanto è che lui, avendo vagamente osservato i ragazzini prima che andassero alla fabbrica, sembri sapere che fine faranno di lì a breve, tanto che le prove sembrano selezionate apposta per "punire" ogni bambino e smontare la loro certezza (il bimbo ingordo che capita nel paradiso terrestre per lui e finisce vittima della sua tentazione, o la campionessa di gomme che viene punita proprio dalla sua "disciplina" e competitività), infatti malgrado tenti di avvertire i bambini su cosa non fare, non pare così preoccupato ogni volta che uno di loro finisce vittima della sua fabbrica (anzi, è piuttosto tranquillo). Anche il fatto che gli Umpa Lumpa abbiano già pronta una coreografia ogni volta che un bambino finisce vittima della fabbrica fa pensare che sia loro che Willy sapessero la fine che avrebbero fatto (e viene anche sottolineato volutamente nel film). Ci viene spiegato che Willy odi il concetto di famiglia e genitori, quindi una teoria che mi pongo è che lui tenti di punire i bambini viziati e ingordi e i genitori che li hanno resi tali per mostrare i loro lati deboli, distruggendo il concetto di famiglia e genitorialità che lui ha rinnegato. Di fatto, facendo così, lui dimostra a sé stesso ed agli altri che la famiglia è inutile, o a tratti perfino dannosa, nella crescita di un figlio.
Questo renderebbe l'idea di una persona non proprio a posto, squilibrata ed emarginata, che andrebbe a smontare un po' la credenza che Johnny Depp abbia fatto un Willy Wonka simil Jack Sparrow, comico e over the top da risultare macchiettistico

matteolopresti
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"La fabbrica di cioccolato" è uno dei film di Tim Burton che preferisco di più. Questa retrospettiva mi serviva proprio, per alleggerirmi la giornata

loscrittorecurioso
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Tutto giusto, però i meme con Gene Wilder nun se battono. Patrimonio dell'umanità.

Onnya-Lemox
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Provo davvero una grandissima stima per ciò che fai e che porti sul canale. Spicca proprio l'enorme bagaglio di cultura e passione nella materia che ti porti dietro. Hai tutto il mio supporto (dall'alba del canale) sei un punto di riferimento e una grandissima fonte di ispirazione, so che questo commento non ha molto a che fare col contesto del video ma vorrei che tu sapessi quanto davvero ciò che fai è importante per tutti noi. Meriti molto e ti sono grato, perché condividi qualcosa di utile, interessante e sempre particolarmente originale mai visto prima. Con questo mi godo il video e ti auguro una buona giornata <3

mastermoon
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Quando alle elementari ho letto il libro, quello che mi piaceva era immaginare i sapori e le forme dei dolci descritti, poi quando ho visto il primo film mi è piaciuto vedere come li avevano realizzati. Inolte l'atmosfera aveva per me (bambina) mantenuto la stessa magia. Il 2° film era più cupo e per questo l'ho potuto apprezzare di più qualche anno dopo. Quindi credo che siano semplicemente stati scritti per target leggermente differenti

veronicafinetto
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Fra i due film de La fabbrica di cioccolato (dato che Wonka è un prequel che parla solo del cioccolatiere), continuo a preferire quello del 1971: per me, è più affine a ciò che dovrebbe essere una fiaba moderna, con un protagonista che ha delle prove da superare (Charlie), una figura tipo mentore al suo fianco (il nonno Joe, ma anche Wonka stesso), esempi negativi da proporre (gli altri ragazzini) e una certa dose di cinismo e malizia (come il fatto che venga totalmente glissato il destino dei ragazzini scartati).

Inoltre, è un film che comunica immediatamente la sua appartenenza agli anni 70, e questo gli ha donato una sua personalità.

Infine, per quanto il film con Depp non mi dispiaccia, anche sul fronte delle canzoni preferisco i motivi del film con Wilder (lui poi è stato spettacolare in quel ruolo, sia cantato che recitato...un vero e proprio mago moderno, ambiguo, sia sopra le righe che tremendamente serio e quasi minaccioso, ma anche dotato di grande intelligenza e buon cuore).

Toshiro
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