Meglio leggere libri di merda o non leggere?

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Questa è una risposta all'omonimo video di @YasminaPani , che si chiede se l'alternativa migliore al leggere libri brutti e mediocri sia non leggere proprio.
Da lavoratrice in editoria ma, soprattutto, da lettrice, mi premeva riesumare la discussione (vecchissima online) per ribadire che i libri non sono necessariamente uno strumento per migliorarsi, che lo spirito critico si costruisce nel tempo - anche grazie alle pessime letture - e che non leggere affatto non è un'opzione gratificante.

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Комментарии
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Ciao, grazie di aver risposto al mio video. Mi pare però che ci siano state delle incomprensioni, a partire dalla mia visione della letteratura, che di certo non è paternalistica ed etica ma semmai è l'opposto. Non ho infatti detto che la letteratura deve insegnare sotto un profilo etico e morale, non c'è nessuna frase nel video che faccia pensare questo. Io sto parlando del valore collettivo della letteratura, e delle conseguenze sociali della diffusione di libri di merda spacciati per libri seri. Tu stai parlando d'altro, semplicemente, tanto è vero che hai esordito con "ognuno legge quello che gli pare", che è a dir poco banale e soprattutto irrilevante se stiamo facendo un discorso sociale.
In secondo luogo, io non ho affatto parlato di patentini e di certo non ho espresso una visione classista della società secondo la quale se nasci in una famiglia che ti insegna a leggere, bene, se no ciao. Trovo interessante che tu prenda le mie parole per mettermene in bocca delle altre: chi guarda il tuo video senza aver visto il mio penserà di me tutt'altra cosa da ciò che sono. Gli esempi che fai, tipo Lolita è un bel libro, non hanno alcun senso, ma del resto tu, come affermi, fai un discorso da lettrice: io faccio un discorso da docente e divulgatrice, e in quanto tale SO che la critica letteraria non è affatto soggettiva, che ci sono parametri per giudicare un libro, e che di conseguenza Lolita è un gran libro, e questo non c'entra niente col fatto di trovarlo gradevole. Se stiamo ancora confondendo qualità letteraria e gusto personale non ci sono le basi per affrontare la discussione, non sul mio terreno almeno. Ma poi io non ho mai detto che la critica è unanime su tutto: cosa c'entra?
Veniamo ora all'apprendimento linguistico, che è proprio il mio campo al 100% dato che sono linguista, e quindi questa parte mi ha messo un po' in imbarazzo. Mi "spoileri" che la lingua si apprende in ogni contesto? Davvero? E dire che ho anche spiegato quali sono le peculiarità dell'apprendimento attraverso la lingua scritta... Per te è facile rispondermi con cose ovvie perché semplicemente non hai capito cosa ho detto. Del resto, paragoni il modo di parlare della Valerio al suo modo di scrivere, come se ci fosse il minimo collegamento tra le due cose (non c'è); e soprattutto non conosci gli autori che ho menzionato quindi non ho capito come fai a contraddirmi.
Che tu voglia insegnarmi la differenza tra stile personale e incapacità, di nuovo, mi mette un po' in imbarazzo: hai preso la punteggiatura come se io avessi menzionato solo questo, ma ho fatto un discorso più ampio, e, di nuovo, una persona che non sa scrivere si distingue in un attimo da una persona che scrive in modo peculiare.
Che la gente stupida si convinca di essere intelligente di nuovo io non l'ho detto nei termini in cui l'hai detto tu, e mi sembra anche ovvio. Certo che è sempre esistita ed esiste sempre, ma se una Chiara Valerio che è incapace di scrivere passa per intellettuale capisci che il sistema di valori è un po' compromesso? Capisci che se io devo comprare un libro e voglio sceglierne uno di valore andrò a cercarmi il suo, se non ho di mio competenze per orientarmi? E capisci quindi che mi convincerò di aver letto un gran libro, che quello sia un esempio di gran libro? Questa cosa è sotto gli occhi di tutti. Ripeto: io non ho parlato di singoli lettori, anzi alla fine del video ho proprio detto esplicitamente questa cosa, sto parlando di sistema.

YasminaPani
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Io, da lettrice, sono d' accordo con Yasmina: riesco a leggere poco perché lavoro a tempo pieno e studio, quindi voglio avere la certezza che quel che leggo sia di qualità, è sufficiente rivolgersi a case editrici di alto livello? No, perché quelle case editrici pubblicano anche i libri degli influrncer o dei calciatori. Ora, se il mio tempo è già limitato per leggere potrò avere tempo per andarmi a leggere critica e recensioni? Ovviamente no, infatti leggo quasi solo classici, meravigliosi eh, ma ogni tanto sarebbe bello leggere qualcosa di più recente.
Ho anche notato che quando mi trovo alle bancarelle del libro usato compro ad esempio i Mondadori vecchi e frusti pur non conoscendo l' autore perché inconsciamente della vecchia Mondadori mi fido, ma non lo farei mai con libri nuovi ( e non solo per questioni economiche). Vorrei avere fiducia nelle case editrici, ma l' ho persa

paola
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Seguo da un po' la professoressa Pani; la trovo colta e spassosa. In quel video esprimeva un parere condivisibile: il mio amore e molte mie amicizie sostengono la sua tesi, seguendo il principio del "tu sei quel che leggi". Dal canto mio son partita da adolescente trattandomi bene con Dumas, Calvino, Baudelaire, Tolstoy, Tolkien, Flaubert e il mio amato Dostoevskij. Poi mi son concessa la varietà passando per Fabio Volo, Baricco, Murgia, Twilight, Harry potter ed addirittura 2 harmony. So riconoscere un libro "da ombrellone" da uno scritto bene? Certo. Ma bello o brutto è questione del momento che vuoi concederti. Penso che Saramago scriva male perché non usa la punteggiatura? Non può essere il criterio col quale giudicare quel tipo di genio. La Pani provoca; la sua idea ha una valenza condivisa e condivisibile. Per me tutte le posizioni sono valide e tutti i libri son stati scritti per essere letti. A seconda del momento, spirito, voglia, strumenti ed inclinazioni. Non si vive di solo Dostoevskij.

AndyHandsASMR
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👏👏👏 onestamente ho mal sopportato il video in questione quando mi è capitato di vederlo. Non mi piace chi giudica, chi critica e chi tende a dividere le persone e le opinioni.
Come hai detto tu evviva la libertà e la democrazia, poi non scordiamo che un libro ci salva sempre ❤

concettasicolo
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Non sapevo di questa polemica con la Pani, della quale conosco il canale.
Argomento che spesso torna a scaldare gli animi il quale è stato trattato da filosofi del calibro di Joan Stuart Mill.
Penso che la cosa importante sia saper distinguere un libro bello da un libro brutto (forse è questo il vero problema)e poi ognuno possa scegliere in piena libertà.

paolorusso
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Nel 2024 dover sentire discorsi cosí snob mi fa veramente storcere il naso! Credo che ognuno abbia un'attivitá di svago che lo fa evadere e spegnere il cervello. Se per qualcuno quell'attivitá é leggere un libro non capisco dove sia il problema. Forse quando si smetterá di vedere la lettura esclusivamente come un'azione elitaria e culturale le cose andranno un po' meglio. Ottimi spunti di riflessione come al solito 😊

MessaggiInBottiglia
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Ciao Federica! Ti ringrazio per questo contenuto! Sono stata felicissima quando ho visto il titolo perché avevo già visto il video in questione, mi aveva fatta storcere il naso ma non avevo argomentazioni contrarie così strutturate. Grazie per queste importanti riflessioni ❤

giorgiaquattromini
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Federica questo tuo video è prezioso. Molto chiaro e puntuale e, sopratutto, emerge la tua preparazione che fa davvero la differenza. Grazie!

SILVIAGRASSO-np
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Ciao, video molto interessante, sono d'accordo in parte con te, nel senso che dipende dal tipo di libro, secondo me. A livello di libri pensati per l'intrattenimento, credo valga il principio del "ognuno legge quello che vuole", anche perché tracciare una linea tra libri di m e non non è sempre così semplice. Se si parla, però, di libri di saggistica invece noto effettivamente che c'è un problema, perché mi è capitato spesso di trovare libri in libreria scritti da persone non qualificate per parlare di determinati argomenti e questo ovviamente porta alla diffusione di informazioni sbagliate o di parte, ma a parte informare o lettori sul fatto di prendere l'abitudine di controllare l'autore prima di acquistare non c'è altro da fare.

lucag.
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Io credo il discorso di Yasmina valga: la stragrande maggioranza delle persone ha tempo limitato. Ergo, non puoi, secondo me, spaziare più di tanto nella lettura. Io personalmente devo lavorare, pulire casa, fare spesa, tanta palestra ecc, quindi ringrazio se posso leggere 20 pagine al giorno di una “ribellione di Atlas”. Ergo, andare a leggere i libri del compare Giannino non mi viene neanche in testa. Meglio leggere Atlas, e se non leggi, a giocare con il cane. Saluti.

erickalexander
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Sinceramente mi sembra molto sciocco pensare che un essere umano non possa leggere un saggio, un romanzo valido o anche un romanzo di puro intrattenimento. Mi piace leggere di tutto e penso che qualsiasi libro alla fine possa insegnarti qualcosa o farti riflettere.

lellaofgreengables
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Sinceramente, ho finito le parole per esprimere quanto io apprezzi la tua competenza in materia di libri e letteratura. Sono d'accordo con te su tutta la linea. Senza cadere in altre inutili e sterili polemiche, vorrei dire che quello che più mi meraviglia è il fatto che la persona che ha pubblicato il video originario sia un'insegnante e, nel suo discorso, sembra far passare il concetto che le nuove generazioni (che, con ogni probabilità, sono composte da ragazzi/e a cui lei stessa insegna) siano del tutto incapaci. Anche noi, ma anche la stessa professoressa, a 20 anni non eravamo di certo dei pensatori illuminati. Ora che di anni ne abbiamo più di 30, siamo sicuramente diventati più accorti su tante cose, libri compresi. Ma siamo diventati più accorti semplicemente perché abbiamo accumulato un bagaglio di esperienze (anche di lettura) molto maggiori rispetto a quelle che avevamo accumulato a 20 anni. Ok l'appiattimento argomentativo a cui ultimamente si sta assistendo. Ma come si può far passare il concetto che un ragazzo di 20 anni legga solo e necessariamente libri che mancano di argomentazione? Personalmente, conosco ragazzi 20enni e anche più giovani che leggono anche classici, ad esempio. Piuttosto, anziché continuare a dire che i ragazzi giovani non leggono (cosa che, oltretutto, non mi risulta) o che non capiscono nulla, che non sanno discernere un buon libro da un brutto libro, varrebbe la pena interrogarsi su cosa si potrebbe concretamente fare per dare loro quegli "strumenti" di cui la professoressa parla nel suo video. Anziché dire ai ragazzi "piuttosto che leggere quella roba, non leggere affatto" oppure "se devi leggere quella roba, tanto vale che tu rimanga analfabeta", cerchiamo di pensare a dei metodi coinvolgenti per avvicinarli sempre di più alla lettura. E tra questi metodi, sicuramente non rientra l'obbligare i ragazzi a leggere classici solo perché vengono inclusi nel programma scolastico. Non sono un'insegnante, non è mia intenzione diventarlo, ma sono stata anche io una studentessa e conosco bene le motivazioni che mi hanno portata ad appassionarmi alla lettura. E di sicuro non è stato perché un professore o qualcuno della mia famiglia mi ha obbligata a leggere solo ed esclusivamente determinate cose. Piuttosto, si è trattato di qualcuno che mi ha aiutata a capire l'importanza di un determinato autore o di un determinato libro, che ha messo in luce le caratteristiche di quel libro e i punti di contatto che ci potevano essere con me. Anziché sparare a zero, facciamola crescere quella "consapevolezza" di cui si è parlato nel video. E, occhio: consapevolezza non significa fare in modo che un ragazzo legga Faulkner anziché Twilight. Ma significa, dal mio punto di vista, capire il perché si sta scegliendo di leggere un determinato libro. Il che può includere anche il fatto che "oggi sono triste e quindi voglio leggere un libro divertente che mi tiri su, anziché mettermi a leggere il maggiore romanzo postmoderno che sia mai stato scritto". Un abbraccio, Federica 😘

kinzah
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Grazie, grazie veramente Federica, quel video mi aveva un pò triggerato e tu ne hai reso perfettamente le ragioni 😅
Mi ha un pò fatto impressione quando ha parlato di critica letteraria in termini di scienza, senza poi la controparte di interpretazione.
Certo che ci sono criteri oggettivi dati da studi, ma parlare solo di oggettività, sembra un pò estremo.
So che non si dice, ma letteralmente, l'hai asfaltata! 😂

elena_
Автор

Ciao Federica, ho visto anche io il video e non posso che concordare. Grazie per aver messo in fila tutti questi pensieri.

annafilipponi
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Ci andrei piano con la parola democrazia...plutocrazia mi sembra più corretto.😢

paolorusso
Автор

Che bel video, Federica! Pieno di spunti e riflessioni arricchenti. Grazie mille!

MarinaDiazJurnet
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Poco tempo fa mi è capitato quel libro sotto gli occhi e l'ho guardato per capire dove voleva andare a parare. Una sequela di banalità che temevo, un arroganza da "io la penso giusta" che non ho capito, il tutto condito da continue volgarità del tutto gratuite che forse dovevano dare un tono da "dura che la sa lunga" e invece mi hanno fatta sganasciare lasciandomi interdetta. Da lettrice onnivora per puro piacere personale, continuerò a non capire questo snobismo nei confronti di chi legge "poco e male"; come se uno a cui piacciono i film si dovesse sparare solo i pacchi polacchi perché quello si che è vero cinema. Ma state sereni, leggete se ne avete voglia, quanto volete e quello che cavolo vi va. Con tutti i difetti del caso fortunatamente viviamo in un paese libero e tali ci dobbiamo sentire. Grazie per il video e per queste banalità a quanto pare necessarie!!! 😊

aealessandra
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Sottoscrivo tutto. Ho ricominciato a leggere dopo molti anni, alle scuola medie per l'estate la mia professoressa scelse " la ragazza di bube" . Mi allontanò dalla lettura totalmente. Ricominciando mi sono sentita una lettrice inadeguata perché amante dei fantasy. Come era possibile che non riuscissi a leggere i classici? Ero forse stupida? È passato del tempo prima che riuscissi a non ascoltare queste vicine nella testa, mi domando però cosa succede a chi di base non è un forte lettore, avrei forse smesso di leggere?

martalism
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Personalmente non dirò mai che è meglio non leggere piuttosto che leggere qualcosa che non ritengo abbastanza degno, non fosse altro che perché ho imparato la lezione di Libri da ardere, l’opera di Amélie Nothomb che ho visto in teatro con Elio De Capitani: costretti a bruciare un libro dopo l’altro per scaldarsi e sopravvivere, l’ultimo libro che salveremmo non è il più classico o il più importante, ma quello che soggettivamente e del tutto emozionalmente abbiamo amato di più.
La letteratura è in se stessa così profondamente umana che le variabili sono tante quante le persone e le loro storie.
Quello che mi sento di aggiungere è che sarebbe importante avere consapevolezza di ciò che si legge, anche in relazione a ciò che quel libro vuole o vorrebbe essere.
Faccio un esempio che spero non offenda nessuno: Finché il caffè è caldo è stato un caso editoriale ed è stato amato da milioni di persone, e questo mi sta benissimo se abbiamo consapevolezza che si tratta di un chick lit un po’ riveduto in chiave nipponica, ma mi sta un po’ meno bene se buttiamo nel fuoco Il Conte di Montecristo nella convinzione che Finché il caffè è caldo giochi anche solo nello stesso campionato.
E non perché si tratta di un libro di evasione, ma perché si tratta di un libro di evasione brutto, scritto male, melenso e questo al netto del fatto che io stessa l’ho letto e ho pianto come una fontana.
Anche Zia Mame è un romanzo di evasione, e addirittura ha una storia editoriale tale per cui quasi lo si può definire raffazzonato, eppure, la mano del genio: Zia Mame è un capolavoro assoluto nel suo genere.
Ecco, in un mondo in cui l’editoria lotta per sopravvivere, e deve pubblicare i peggio mappazzoni scritti da influencer spacciandoli per letteratura perché il numero dei loro follower garantisce un certo numero di vendite, penso diventi essenziale educare noi stessi a capire e distinguere cosa leggiamo, e questo non per limitarci a leggere i classici o letteratura impegnata, ma per sapere cosa stiamo leggendo e perché.
Se voglio il classico leggo il classico.
Se voglio evasione esiste evasione di livello letterario alto.
Se voglio il “libro di m*” ho diritto di leggere il libro di m* senza che nessuno venga a farmi la morale con spocchia o addirittura con maleducazione come nel video di cui parli: però ecco, vorrei che in quel momento fossimo consapevoli - serenamente consapevoli - di leggere un libro di m*.
In un mondo ideale le case editrici farebbero scelte dettate dal senso del valore del loro ruolo sociale, e ad esempio reinvestirebbero i guadagni del libro dell’influencer per pubblicare autori emergenti di valore o classico fuori catalogo, ma siccome non viviamo nel mondo dei Mini Pony le nostre scelte, i soldi che spendiamo e come decidiamo di spenderli, orientano il mercato.
Quindi sono d’accordo, leggiamo quello che vogliamo ma, se possibile, leggiamo responsabilmente 🙂

charlotteatouchof
Автор

Però c'è differenza tra libro leggero, da intrattenimento e libro brutto.

robertoderrico