Colpa delle Stelle - Scena finale ITA (scena lettera)

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Colpa delle stelle (The Fault in Our Stars) è un film del 2014 con Shailene Woodley e Ansel Elgort
Signor Van Houten
Io sono una brava persona ma uno scrittore di merda, lei è una persona di merda ma un bravo scrittore: penso che faremo una bella coppia. Non voglio chiederle favori ma se ha tempo – e da quanto ho visto ne ha molto – per favore mi corregga questo, è un elogio funebre per Hazel.
Lei mi ha chiesto di scriverne uno ed io ci provo, solo che ci vorrebbe un po’ di stile… il fatto è che tutti vogliamo essere ricordati, ma Hazel è diversa, Hazel conosce la verità. Non voleva un milione di ammiratori, ne voleva uno, e lo ha avuto. Forse non è stata amata da molti, ma è stata amata profondamente, e questo non è più di quanto spetti a molti di noi?
Quando Hazel stava male io sapevo già di dover morire, ma non ho voluto dirglielo. Lei era in terapia intensiva e io sono sgattaiolato dentro, e per dieci minuti sono stato accanto a lei prima che mi beccassero. Aveva gli occhi chiusi, era pallida, ma le mani erano ancora le sue mani, ancora calde, e le unghie erano dipinte di un colore blu notte e io le ho tenute tra le mie; e mi sono forzato ad immaginare un mondo senza di noi, e che mondo senza valore sarebbe stato?
Oh è così bella… non ti stanchi mai di guardarla, non ti preoccupi mai se sia più intelligente di te, perché sai che lo è. E’ spiritosa senza essere cattiva. Io la amo, Dio se la amo… sono così fortunato di amarla Van Houten.
Non puoi scegliere di non soffrire a questo mondo, ma puoi scegliere per chi soffrire, e a me piace la mia scelta: spero che a Hazel piaccia la propria. Ok Hazel Grace?
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L'AVVERSITA' NELLE NOSTRE STELLE

"Mi chiamo Hazel. Augustus Waters è stato il grande amore avversato dalle stelle della mia vita."

Beh decisamente un inizio banale per un elogio funebre: scontato e forse comune, ma vero. E questo era sufficiente. In quella frase normalissima era racchiuso tutto l'amore e tutto il dolore che Lei potesse provare. Iniziare un discorso, anzi, quel discorso, si era rivelato più semplice di quanto potesse pensare, ma quando le cose iniziano sembrano sempre semplici, è quando si va avanti che le cose si complicano e Lei aveva appena iniziato a parlare.

"La nostra è stata una storia d'amore epica, e io non riuscirò ad aggiungere nemmeno un'altra frase senza scomparire in una pozza di lacrime. "

La voce si stava incrinando, la vista si stava offuscando, le mani tremavano e sudava freddo: le cose si stavano complicando.

"Gus sapeva. Gus sa. Non vi racconterò la nostra storia d'amore perché come tutte le vere storie d'amore morirà con noi, come deve. Speravo che facesse lui il discorso funebre per me, perché non c'è nessun altro che vorrei facesse..."

La vita è sempre meschina nella macchinazione dei suoi progetti: credi di poter vivere felicemente la tua adolescenza, andare al liceo, fare la cheerleader, magari fidanzarti con qualche affascinante giocatore di football e poi andare all'università. Scopri invece di avere il cancro, per di più praticamente incurabile e qui la vita si dimostra infame perché ti tiene sul filo del rasoio fino a quando non ti rendi conto di essere praticamente al punto di rottura. Sopravvivi per subire cure destabilizzanti e portarti dietro sempre la bombola dell'ossigeno e poi, per caso, dopo averti dichiarata depressa, finisci per incontrare il tuo vero amore e speri e sogni un futuro che finalmente riesci a vedere oltre la malattia. E a quel punto capisci quanto la vita si possa dimostrare infima: non sei tu quella destinata a morire, o almeno non in tempi brevi, è Lui. Questo ti logora lentamente come la carne cotta a fuoco basso, ma scopri anche una forza nuova, innata che capisci non necessaria a te, ma a Lui e ciò è più che importante. Perché se Lui sorride, anche tu sorridi; se Lui piange anche tu piangi.

"Non posso parlare della nostra storia d'amore, quindi vi parlerò di matematica. Non sono un matematico, ma una cosa la so: ci sono infiniti numeri tra 0 e 1. C'è 0, 1 e 0, 12 e 0, 112 e una lista infinita di altri numeri. Naturalmente c'è una serie infinita di numeri ancora più grande tra 0 e 2, o tra 0 e un milione. Alcuni infiniti sono più grandi di altri infiniti. Ce l'ha insegnato uno scrittore che un tempo abbiamo amato."

Si può pensare che Lei stesse divagando, ma non era vero. Stava parlando per metafore, proprio come piaceva a Lui, che viveva per metafore, tenendo in bocca una sigaretta ma non accendendola. Era una delle cose che amava di più di Lui e allo stesso tempo odiava, anzi amava e basta, perché non odiava niente di Lui. Ogni suo gesto era un qualcosa di magnifico e spettacolare: il semplice leggere il suo nome sul telefono squillante era la cosa che le donava più gioia nella giornata. E allora non le importava se alcune volte le sue metafore non le comprendeva a pieno, erano parte di lui e lui era il suo infinito personale.

"Ci sono giorni, e sono molti, in cui mi pesano le dimensioni della mia serie infinita. Vorrei più numeri di quanti è probabile che ne vivrò, e Dio, voglio più numeri per Augustus Waters di quelli che gli sono stati concessi. "

Doveva proprio essere disperata per rivolgersi ad un Dio nel quale credeva davvero poco, ma tutti dicevano che era buono e ascoltava le preghiere di tutti quello che si rivolgevano a lui. Ma la sua non era una vera e propria preghiera, più una supplica mal riuscita o un’esortazione o, forse, necessitava solo di un qualche appellativo. Lei voleva, desiderava più giorni, più tempo, ma il mondo non è un ufficio di esaudimento desideri e questo entrambi lo sapevano bene. Per di più il tempo era una delle cose a cui il mondo o l'universo era più attaccato e, quindi, era anche molto restio ad offrirne dell'altro.

"Ma Gus, amore mio, non riesco a dirti quanto ti sono grata per il nostro piccolo infinito. Non lo cambierei con niente al mondo. Mi hai regalato un per sempre dentro un numero finito, e di questo ti sono grata."

Stava ormai piangendo a dirotto. I freni inibitori erano completamente spariti e l'argine che conteneva tutte le sue lacrime era ufficialmente andato distrutto. Ormai aveva detto tutto, tutto quello che era scritto sul voglio, tutto quello che desiderava dire.
Ora poteva alzare lo sguardo offuscato dalle numerose lacrime per scontrarsi con quello di Lui.
Il dolce suono della voce di Lei lo aveva accompagnato e cullato per tutta la durata del discorso e non poteva evitare che la tenerezza gli invadesse l'animo quando la sentiva singhiozzare un po' più rumorosamente. La sua mente era riuscita a formulare in tutto questo solo due pensieri coerenti: il primo era la consapevolezza che lei era proprio un poeta; il secondo, all'apparenza banale, era: "Ti amo".
E anche lei, in quel momento riusciva solo a pensare: "Ti amo"...

CarmineCirino
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vale ma perchè sta roba nella raccolta dell'album? HAHAHAH

SL-yntu
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Come si chiama la canzone in sottofondo?

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