'Napoli: Urban Participation and Co-creation HUB' - LE INTERVISTE

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«Nella nostra città si lavora per creare un rapporto più stretto tra lo spazio e la persona, che difende i beni comuni, opera una rigenerazione urbana, e si interrompe quindi quel processo di speculazione edilizia - ha detto il sindaco di Napoli Luigi De Magistris durante l'evento "Napoli: Urban Participation and Co-creation HUB" - Tutto questo è diventato anche un processo amministrativo e giuridico, con le delibere sui beni comuni, sugli usi civici, le proprietà collettive democratiche. Su questo Napoli è in prima linea.»

«Il concetto di rigenerazione urbana è ormai molto diffuso e Napoli è capofila di un processo che si è avviato anche in altri luoghi - ha sottolineato Antonelal Bozzaotra, presidente dell'Ordine Psicologi Campania durante l'evento "Napoli: Urban Participation and Co-creation HUB" - E' La possibilità di pensare in maniera partecipata a come trasformare i nostri territori per promuovere benessere psicologico e sociale. Quello che è stato fatto, a partire da Porta Capuana, è un progetto che va osservato e condiviso.»

«In questo contesto, la competenza degli psicologi è quella in una formazione sistemica, e quindi la capacità di essere operatori di secondo livello, di creare sistemi e di leggerli - ha spiegato Caterina Arcidiacono, Prof. di Psicologia di Comunità all'Università degli Studi di Napoli Federico II e Coordinatrice di Community Psychology Lab - Questo richiede competenze nel fare interviste, focus group, nell'osservare, nel raccogliere e decodificare la voce dei cittadini, anche quella inespressa, di bisogni non ben formulati ma che emergono da situazioni di problematicità. Il secondo livello riguarda la capacità di connettere e fare rete, che ha una base nel team building e punta a connettere energie e risorse diverse e quindi essere presente nei processi decisionali, portando competenze di tipo umano-relazionale che cognitivo-razionale.»

«L'idea della co-creation è tra le linee progettuali dell'Urban innovative action e la Commissione europea continua a spingere in questa direzione - ha dichiarato Raffaele Barbato, coordinatore dei programma di urban innovation della UE - La particolarità di questo approccio sta proprio nel fatto che tutti gli operatori presenti sul territorio devono partecipare e contribuire, però il ruolo centrale dev'essere svolto dal Comune, ma in una maniera diversa, passando da unico soggetto attuatore delle politiche a 'direttore d'orchestra', individuando le potenzialità del territorio, creare un ecosistema e orchestrarlo. Il Comune deve utilizzare la propria capacità di spesa pubblica per alimentare questo ecosistema. Se non c'è il direttore d'orchestra si crea frustrazione nei soggetti che hanno grande vitalità e che perdono così la capacità propositiva. Il paradosso di Napoli è che l'eco-sistema è vivo, ma manca il ruolo di direttore d'orchestra, anche se l'Amministrazione in carica sta andando in questa direzione.»
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