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Un coro di “no” dopo il via libera alle trivelle con il 'Decreto Energia”.
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La questione è arrivata anche nel piccolo schermo. E’ dell’altro giorno la voce della Regione Veneto "La Regione intende ribadire in questo contesto la sua più ferma contrarietà ad un’ipotesi di ripresa di estrazione del gas naturale se non a valle di tutti i necessari studi e rilievi che consentono di escludere con certezza effetti negativi sull’ambiente e sul tessuto economico sociale. Posizione rappresentata e condivisa da tempo con il Governo, in questo caso con i Ministri dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica Gilberto Pichetto Fratin e delle Imprese e Made in Italy Adolfo Urso: giova rammentare che - su proposta del Presidente della Regione del Veneto, è stato costituito, dal Ministro dell'Ambiente e della sicurezza Energetica, con nota del 27 gennaio 2023, un tavolo tecnico specifico per approfondire i potenziali effetti ambientali delle attività di coltivazione di idrocarburi in Adriatico, nonché le problematiche segnalate dalle comunità locali, con particolare riferimento al rischio subsidenza e alla verifica di tutte le adeguate garanzie tecnico-scientifiche a tutela dell'ambiente".
Il coro di “no” è proseguito anche ieri mattina, infatti, nel corso di “Restart” di Rai 3. La trasmissione televisiva si è collegata in diretta dall’idrovora di Ca’ Giustinian, nei pressi di Porto Viro, con alcuni componenti del coordinamento Polesine No Trivelle (Rete dei comitati polesani a difesa dell'ambiente, Italia Nostra, Lipu, Wwf, Legambiente e sostenuto da Greenpeace). Il tema snocciolato, ovviamente, è quello dell'opposizione alle estrazioni di metano davanti al Delta del Po Veneto: si è parlato dei rischi per il territorio, i suoi abitanti, la sua economia ed il futuro dell’area. “Le estrazioni Delta Po hanno portato danni e ne porteranno in futuro. Noi come comitato cerchiamo l’approccio nella sensibilizzazione alla cittadinanza per porre l’attenzione sui rischi”. Sul tema è intervenuto anche il primo cittadino di Porto Tolle Roberto Pizzoli: “Prenderei la questione sotto un altro aspetto. In 20 anni di impegno politico non ha visto un piano energetico nazionale con una veduta medio-lunga. I vari governi che si sono succeduti, di qualsiasi ‘colore’ politico, hanno ogni volta cambiato rotta sul tema. La Regione Veneto ha evidenziato tutte le criticità legate alla ripresa delle estrazione, in primis la subsidenza. E’ e sarà una battaglia che, come istituzioni, porteremo avanti insieme” E sulla questione interviene anche il segretario provinciale del Pd Angelo Zanellato: “Ricordo a tutti noi che il Delta del Po continua lentamente ma ancora a sprofondare. In alcune aree siamo vicini ai 4 mt sotto il livello medio mare. Se a questo andiamo a aggiungere il fatto del continuo ed inesauribile scioglimento dei ghiacciai ed innalzamento dei mari. Abbiamo la certazza che i primi territori ad essere inghiottiti da mare, saranno quelli che sono attualmente sotto il livello medio mare”.
Il coro di “no” è proseguito anche ieri mattina, infatti, nel corso di “Restart” di Rai 3. La trasmissione televisiva si è collegata in diretta dall’idrovora di Ca’ Giustinian, nei pressi di Porto Viro, con alcuni componenti del coordinamento Polesine No Trivelle (Rete dei comitati polesani a difesa dell'ambiente, Italia Nostra, Lipu, Wwf, Legambiente e sostenuto da Greenpeace). Il tema snocciolato, ovviamente, è quello dell'opposizione alle estrazioni di metano davanti al Delta del Po Veneto: si è parlato dei rischi per il territorio, i suoi abitanti, la sua economia ed il futuro dell’area. “Le estrazioni Delta Po hanno portato danni e ne porteranno in futuro. Noi come comitato cerchiamo l’approccio nella sensibilizzazione alla cittadinanza per porre l’attenzione sui rischi”. Sul tema è intervenuto anche il primo cittadino di Porto Tolle Roberto Pizzoli: “Prenderei la questione sotto un altro aspetto. In 20 anni di impegno politico non ha visto un piano energetico nazionale con una veduta medio-lunga. I vari governi che si sono succeduti, di qualsiasi ‘colore’ politico, hanno ogni volta cambiato rotta sul tema. La Regione Veneto ha evidenziato tutte le criticità legate alla ripresa delle estrazione, in primis la subsidenza. E’ e sarà una battaglia che, come istituzioni, porteremo avanti insieme” E sulla questione interviene anche il segretario provinciale del Pd Angelo Zanellato: “Ricordo a tutti noi che il Delta del Po continua lentamente ma ancora a sprofondare. In alcune aree siamo vicini ai 4 mt sotto il livello medio mare. Se a questo andiamo a aggiungere il fatto del continuo ed inesauribile scioglimento dei ghiacciai ed innalzamento dei mari. Abbiamo la certazza che i primi territori ad essere inghiottiti da mare, saranno quelli che sono attualmente sotto il livello medio mare”.