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Shadow of the TOMB RAIDER | Recensione in 3 Minuti • leReceVeloci
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Recensione di Shadow of the Tomb Raider in 3 minuti.
Copia review fornita dal distributore.
Gioco provato su Xbox One X.
#leReceVeloci #nospoiler #recensione
● Testo della Recensione
Shadow è il terzo ed ultimo capitolo della nuova trilogia di Tomb Raider.
Con la necessità di fronteggiare una maledizione Maya che potrebbe portare all’apocalisse, Lara Croft si addentra nelle tombe e rovine del Perù, passando attraverso la giungla e le città antiche.
In questo suo viaggio dovrà superare veramente tanti enigmi: tutti ben pensati, relativamente soddisfacenti ed in generale più riusciti dei suoi recenti predecessori usciti negli ultimi anni.
Il sistema di combattimento si presenta come un gioco action in terza persona abbastanza classico, sebbene poi le varie abilità di Lara, la possibilità di nascondersi nella giungla e la possibilità di craftare al volo bombe e molotov sfruttando gli oggetti dello scenario, aggiungono quel tocco di personalità che rende tutto più vivace.
L’esplorazione è gratificante, permette di reperire tantissimi tipi di risorse che servono poi per craftare vestiti, bombe, tipologie di frecce e quant’altro. Gradito inoltre l’inserimento di erbe che permettono bonus momentanei, come la concentrazione che rallenta il tempo permettendoci di mirare con più precisione.
In tutto questo si inseriscono le scalate, ottimo escamotage per passare da una zona all’altra, che risultano essere sempre gratificanti.
Veramente apprezzabile, inoltre, il livello di sfida ampiamente personalizzabile.
Se le singole sezioni di gameplay sembrano essere estremamente riuscite, ciò che non convince in Shadow of the Tomb Raider è la sua struttura, molto confusionaria, che non offre un buon equilibrio tra le varie fasi.
Nella mia avventura mi sono trovato ad esplorare per quasi tutta la prima metà di gioco, a risolvere enigmi e profanare tombe, racimolando una quantità imbarazzante di risorse e di abilità, che però mai mi sono servite nei pochissimi combattimenti.
Arrivati ad un determinato punto dell’avventura poi, la struttura action esplode: combattimenti uno dopo l’altro, con un punto preciso in cui Lara perde il suo armamento, e quasi prende in giro il giocatore che faticosamente aveva potenziato il suo arsenale senza poterlo quasi mai utilizzare.
La storia è interessante, ma non colpisce mai per intensità, sebbene proponga un ottimo pretesto per continuare l’avventura. I personaggi comprimari svolgono bene il loro ruolo, ma non sono memorabili. Il doppiaggio in Italiano è molto valido, sebbene poi non sia accompagnato da una recitazione virtuale degna di nota.
Lara Croft è più matura, ed in generale il personaggio è più riuscito che in passato.
Le ambientazioni invece sono splendide. La giungla è rappresentata in maniera lussureggiante e, sebbene costruita come un lungo corridoio, riesce comunque a dare una sensazione di esplorazione appagante.
Le città che troveremo fungono come hub di gioco momentanei, nei quali trovare missioni secondarie, mercanti ed in generale npc che ci forniscono altri dettagli sul mondo di gioco.
Graficamente Shadow of the Tomb Raider offre un colpo d’occhio apprezzabile nella gestione dei panorami, ma presenta sui modelli dei personaggi dei colori più smorti rispetto ai suoi diretti predecessori.
La colonna sonora è gradevole, la longevità soddisfacente, anche e soprattutto grazie ad un backtracking molto riuscito.
In poche parole, la gestione della struttura di Shadow of the Tomb Raider va a piegare le gambe ad un titolo che presenta delle sezioni di gameplay pensate invece molto bene, se prese singolarmente.
In una parola: disarmonico.
Voto in dadocritic: 4/6
• Cosa significa il 4/6?
Videogioco molto ben fatto, capace di offrire ore di divertimento puro, se avremo la pazienza di sorvolare su qualche problemuccio qua e là.
Esempi: The Evil Within 2, Thief (reboot), The Order 1886, For Honor, Sniper Elite 4.
Copia review fornita dal distributore.
Gioco provato su Xbox One X.
#leReceVeloci #nospoiler #recensione
● Testo della Recensione
Shadow è il terzo ed ultimo capitolo della nuova trilogia di Tomb Raider.
Con la necessità di fronteggiare una maledizione Maya che potrebbe portare all’apocalisse, Lara Croft si addentra nelle tombe e rovine del Perù, passando attraverso la giungla e le città antiche.
In questo suo viaggio dovrà superare veramente tanti enigmi: tutti ben pensati, relativamente soddisfacenti ed in generale più riusciti dei suoi recenti predecessori usciti negli ultimi anni.
Il sistema di combattimento si presenta come un gioco action in terza persona abbastanza classico, sebbene poi le varie abilità di Lara, la possibilità di nascondersi nella giungla e la possibilità di craftare al volo bombe e molotov sfruttando gli oggetti dello scenario, aggiungono quel tocco di personalità che rende tutto più vivace.
L’esplorazione è gratificante, permette di reperire tantissimi tipi di risorse che servono poi per craftare vestiti, bombe, tipologie di frecce e quant’altro. Gradito inoltre l’inserimento di erbe che permettono bonus momentanei, come la concentrazione che rallenta il tempo permettendoci di mirare con più precisione.
In tutto questo si inseriscono le scalate, ottimo escamotage per passare da una zona all’altra, che risultano essere sempre gratificanti.
Veramente apprezzabile, inoltre, il livello di sfida ampiamente personalizzabile.
Se le singole sezioni di gameplay sembrano essere estremamente riuscite, ciò che non convince in Shadow of the Tomb Raider è la sua struttura, molto confusionaria, che non offre un buon equilibrio tra le varie fasi.
Nella mia avventura mi sono trovato ad esplorare per quasi tutta la prima metà di gioco, a risolvere enigmi e profanare tombe, racimolando una quantità imbarazzante di risorse e di abilità, che però mai mi sono servite nei pochissimi combattimenti.
Arrivati ad un determinato punto dell’avventura poi, la struttura action esplode: combattimenti uno dopo l’altro, con un punto preciso in cui Lara perde il suo armamento, e quasi prende in giro il giocatore che faticosamente aveva potenziato il suo arsenale senza poterlo quasi mai utilizzare.
La storia è interessante, ma non colpisce mai per intensità, sebbene proponga un ottimo pretesto per continuare l’avventura. I personaggi comprimari svolgono bene il loro ruolo, ma non sono memorabili. Il doppiaggio in Italiano è molto valido, sebbene poi non sia accompagnato da una recitazione virtuale degna di nota.
Lara Croft è più matura, ed in generale il personaggio è più riuscito che in passato.
Le ambientazioni invece sono splendide. La giungla è rappresentata in maniera lussureggiante e, sebbene costruita come un lungo corridoio, riesce comunque a dare una sensazione di esplorazione appagante.
Le città che troveremo fungono come hub di gioco momentanei, nei quali trovare missioni secondarie, mercanti ed in generale npc che ci forniscono altri dettagli sul mondo di gioco.
Graficamente Shadow of the Tomb Raider offre un colpo d’occhio apprezzabile nella gestione dei panorami, ma presenta sui modelli dei personaggi dei colori più smorti rispetto ai suoi diretti predecessori.
La colonna sonora è gradevole, la longevità soddisfacente, anche e soprattutto grazie ad un backtracking molto riuscito.
In poche parole, la gestione della struttura di Shadow of the Tomb Raider va a piegare le gambe ad un titolo che presenta delle sezioni di gameplay pensate invece molto bene, se prese singolarmente.
In una parola: disarmonico.
Voto in dadocritic: 4/6
• Cosa significa il 4/6?
Videogioco molto ben fatto, capace di offrire ore di divertimento puro, se avremo la pazienza di sorvolare su qualche problemuccio qua e là.
Esempi: The Evil Within 2, Thief (reboot), The Order 1886, For Honor, Sniper Elite 4.
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