Luoghi | ROMA | La 125 dei primi Paninari

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La prima, storica, moto eretta a icona dai primi paninari, sedicenni neopatentati, fu la Zündapp KS 125, alla quale seguì nell'immaginario il Fantic Strada Sport, poi le Gilera KZ/KK e la Honda NS tra le stradali, mentre tra le enduro la prima fu l'apripista Cagiva SXT (madre della Aletta Rossa e nonna delle Elefant) e la Honda XT (anche nella cilindrata 600, come la Yamaha Tenerè) poi l'Aprilia Tuareg quando a metà degli anni '80 si diffusero tantissime 125 oggi indicate come le migliori mai costruite!

Eppure tra la miriade di moto soltanto alcune divennero iconiche dei Paninari. La tedesca Zündapp seguendo la scia tracciata dai nuovi scooter Vespa e Lambretta (quest'ultima fu il ferro di mio padre 16/17enne tra 1955/56 come Marty McFly) e nel 1956 a Monaco presentarono “Bella”, con motore bicilindrico trasversale di 151 cc. Negli anni '70 fu la volta di una 125 in varie versioni che vendette molto e utilizzata pure nelle competizioni, vincendo il titolo europeo Classe 125 all’interno del World Motocross Championship nel 1973 e nel 1974 con il belga André Malherbe e l’ISDT Trophy nel 1975 e nel 1976 con la nazionale tedesca, ma fu dal 1978 che iniziò il boom del marchio Zündapp in Italia con nuovi modelli raffreddati a liquido. La nascita dei Paninari a inizi anni 80 andò di pari passo con l’uscita dei modelli KS 125cc e 175cc: un sogno per molti sedicenni che le definivano “più motociclette” di tutte le altre.

Al pari di tutto il costoso outfit di brand di qualità (all'epoca chiamato Pan-look, ossia l'abbigliamento iconico del paninaro) anche questa motocicletta era costosa. La distribuzione milanese tramite una concessionaria di Via Porta Tenaglia a Milano, adiacente all’area frequentata da quei giovani. L’esplosione del marchio Zündapp in Italia derivò soprattutto dal mondo paninaro, che valorizzava la città come universo in cui muoversi da novello cavaliere metropolitano con il destriero rappresentato moto e la versione stradale 125cc faceva al caso proprio. Il prezzo la identificava come moto non per tutti, anzi decisamente "per ricchi" tanto che nel marzo 1981 fu ad esempio la moto dell'allora sedicenne Alessandro Gassman figlio del noto attore, mentre mio fratello sedicenne nel marzo 1983 ebbe la Cagiva SXT acquistata direttamente in fabbrica dai fratelli Castiglioni in persona e sempre targata VA, cosa che è Roma era ancora più da paninari!! Prezzi giustificati dalla Qualità dei materiali e manodopera, come all'epoca Timberland fatte a mano e Moncler con piume d'oca! La KS aveva soluzioni tecniche innovative che altre moto non avevano: sospensioni da 35 millimetri, basse vibrazioni del motore, raffreddamento a liquido che dava pochissimi problemi a favore di un miglior rendimento.

Per i primissimi Paninari del "Bar Al Panino" in Piazza Liberty a Milano, come ogni movimento che si rispetti, anche la moto doveva comunicare un’identità precisa e le modifiche erano all’ordine del giorno. Innanzitutto, la colorazione aveva il suo peso e molti la volevano verde come le Kawasaki o le BMW dell’epoca; poi il manubrio veniva sostituito con un modello più sportivo per darle quello stile cafè racer, ripreso negli anni e si cambiava anche il codino e copri sella passeggero. A livello tecnico le modifiche riguardanti il motore erano essenziali: il 125 cc sviluppava 17 Cv per una velocità di punta intorno ai 123 Km/h, ma elaborandolo (molte volte sostituendolo direttamente con il 170 cc) si arrivava comodamente ai 150 Km/h che si sa che quando si è "incoscienti" minorenni la velocità è tutto e in quegli Anni dinamici si voleva vivere velocemente, sempre di corsa come tutti i milanesi!

Nel 1984 l’azienda tedesca chiuse per bancarotta. Il motore venne adottato dall'italiana Laverda che lanciò sul mercato la LZ 125 (sigla appunto del motore Laverda-Zündapp) mentre la fabbrica la rilevarono i cinesi trasformandola in Xun-Da poi assorbita da Honda: squalo del mercato che da allora segnò l'epoca con il modello NS125 (le varie f, r, ecc) e dagli Anni 90 ad oggi domina con lo scooter SH 150.

Roma, 4 Ottobre 2024
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