Le meravigliose Macchine del Serapeum

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La loro fattura trasuda alta tecnologia e sembrano ben inserirsi nel quadro generale che vuole ipotizzare le strutture della piana di Giza come gli ingranaggi di un'unica macchina
Vi aspetto alla tappa di TORINO di questo seminario che ci porterà a ripercorrere insieme le tracce tecnologiche che dalla piana di GIZA ci conducono in un entusiasmante viaggio fino nel bel mezzo dell’oceano atlantico, alla mitica isola di ATLANTIDE di Platone.
Facendoci le DOMANDE SCOMODE e camminando attraverso diverse discipline scientifiche ci lanceremo insieme alla ricerca delle evidenze e delle tracce dei saggi che, sfuggiti al grande cataclisma che distrusse e sommerse la loro isola nell'oceano, ritornarono nelle colonie antidiluviane in Mesopotamia ed Egitto per rifondare la "nostra" attuale civiltà.

VI ASPETTO
Questi argomenti saranno anche l'agenda delle diverse tappe del seminario "TECNOLOGIE ATLANTIDEE a GIZA" dove vi aspettiamo per conoscerci di persona:

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Комментарии
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Da piccolo mi sono sempre appassionato, oggi a 42 anni ho le idee più chiare, e tutto grazie a max!!! Continua così!

napoletanodoc
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visitato poche settimane fa. E' incredibile quanto poco sia promosso ed esposto all'attenzione dei turisti. Praticamente o ci inciampi sopra o non puoi sapere che esiste.

giuseppebarenghi
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Si creano ottime opportunità di dibattito portando a terzi gli studi di Massimo, bellissima divulgazione

GianlucaScagliarini-vizg
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Riguardando il Kavod, li ha detto di guardare solo stando nascosto e guardarlo da dietro da distante, che altrimenti rischia!

SyanLion
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Le tombe cosiddette da Zahi Awass saranno la tomba di questo Indiana Jones dei poveri

claudioargenzio
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Vorrei tanto venire a ascoltare Max a Torino ma non riesco...rifarla presto questa conferenza, verrò!

Ccandymann
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Secondo me potevano essere una sorta di accumulatori elettrici, delle grosse pile 👍🏻 E le protuberanze esterne una specie di "morsetti" 👌🏻

alessandrodorella
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Porto una mia esperienza, magari è utile a qualcuno chissà.
Durante il rifacimento di un letto di un fiume notai che le grandi ruspe che posavano i grossi massi di granito non uniformi, avevano tutte una particolarità.
La benna da un lato aveva un dente molto più lungo, il primo dente restava molto sporgente e vedevo questa specie di artiglio e non ne comprendevo l'utilità.
Poi quando li vidi all' opera capii.
Il manovratore attraverso quel dente riusciva a spostare il grosso masso e a tenerlo nella posizione ideale affinché gli operai potessero infilarci detriti di sostegno e il cemento in maniera da posizionarlo perfettamente e nella posizione ideale.

Risultava come un possente dito che alzava o spostava di lato il masso.
Probabilmente quelle protuberanze sporgenti che si riscontrano in moltissime costruzioni megalitiche potrebbero avere lo stesso scopo, cioè creare un perno di sollevamento?

andrewviole
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Cerco I tuoi libri da molto tempo e non riesco a trovarli, come posso fare per aversion, grazie max.

saveriocipriani
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Stamani sono andato al serspeum e ho notato, in tutte le camere che contenevano i box (e anche in quelle senza box se per questo ) vi sono delle nicchie, degli allargamenti profondi all'incirca trenta centimetri se non di più nelle pareti parallele si box, da ambo i lati . Chiunque sia andato la o che abbia visto foto delle camere contenenti i box li vede chiaramente. Mi sono fatto l'idea che siamo state fatte per permettere ai coperchi di essere ruotati per accedere al vano interno dei box . Che idea ti sei potuto fare a proposito ? Ciao e grazie

domenicofossati
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Può essere che che quel sottosuolo avesse diversità minerali..o forse si li abbiano trasportati ed eventualmente coperto

francescoceccarini
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Caro Max, mentre seguivo con molta attenzione queste spiegazioni riguardo ai box mi è venuto questo dubbio: Premesso che l'estrazione, il trasporto, il collocamento nelle alcove non è coerente dalla narrazione ufficiale i box sono di materiale robustissimo, all'interno levigati perfettamente e chiusi da coperchi pesantissimi significa che all'interno dovevano sviluppare una pressione eccezionale tanto da giustificarne quel tipo di costruzione, quindi cosa potrebbe sviluppare tale tipo di pressione se non una reazione chimica? Potevano forse essere riempiti con sostanze che portavano ad una reazione lenta tanto da avere il tempo di chiudere il coperchio per poi riaprirlo a reazione avvenuta? Magari in seguito ripulire l'interno perfettamente in modo da non lasciare residui ( per questo la necessità di superfici lucidissime)?
Cosa ne pensi?

massimosettegrana
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Come sempre bella ed interessante puntata. Vorrei fare una domanda del perchè non si trova più il libro "Aztlan. Il mito di Atlantide diventa storia" ? Nessuna libreria lo ha più, soprattutto Amazon ! Come posso fare per averlo ? Ringrazio anticipatamente 😉

andnyk
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" Nicchie ribassate " forse delle vasche che contenevano acqua.

stefanoguadagni
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Precisazione: non è che la nostra tecnologia non possa assolutamente replicare le casse del serapeum, o altre strutture ed artefatti, bensì le macchine industriali in uso attualmente non ne hanno la capacità perché non ve né richiesta, il che è ben diverso, perché se la necessità si dovesse creare, con grande sforzo ingegneristico e con cifre spropositate potremmo certamente costruirle. Questo non riduce "l'assurdità" degli artefatti, anzi, ne sottolinea la complessità, e prova il fatto che avessero un ben preciso uso pratico al di fuori delle sepolture sacre. Lasciamo stare per ora la logistica che è un'altro problema non da poco.
Per quanto riguarda la lavorazione, il motivo per cui la forma finale veniva data in loco, ha a che fare con le proprietà fisiche del granito ed altra roccia ignea usata come diorite o quarzite, ovvero il fatto che si deforma con i cambiamenti di tempetatura, il che significa che queste casse per "funzionare" avevano bisogno di tolleranze ben precise, proprio come un motore, dove se un cilindro devia di qualche millesimo perde compressione e quindi efficenza. Questa ovviamente è un'ipotesi, ma essendo pratici sembra l'unica, perché ogni kilo in meno chiaramente aiuterebbe nel trasporto, e se si trattasse di sarcofagi non vi sarebbe certo preoccupazione per deviazioni millimetriche dovute agli sbalzi di temperatura.
Resta a questo punto la domanda principale, quale potrebbe essere lo scopo per tanta precisione? Quale reazione chimica, o quale reazione fisica in generale, avveniva dentro queste enormi casse? Continuando sulla stessa linea di pensiero, tanto peso e tanto spessore probabilmente servivano a mantenere una certa pressione all'interno, come per le piramidi ma in scala minore, come dice anche Max.
Purtroppo non potremmo mai sapere per certo quale fosse l'uso specifico di questi oggetti, come poi, di nuovo, le piramidi e molti templi, questo per via di tutto ciò che manca, che non c'è più, tutte le parti che per un motivo o per un altro sono state portate via o cancellate dal tempo, ma analizzando i materiali di queste strutture e le loro proprietà fisiche possiamo almeno farcene un'idea, per esempio la risonanza era un particolare importantissimo, e certamente non è un caso se le "camere" delle piramidi risuonano come fossero strumenti, con degli echi incredibili che provano una vastissima conoscenza della fisica del suono oltre a quella dei materiali, perché il granito, ad esempio, sotto pressione genera elettricità grazie alla sua composizione cristallina. C'è n'è da dire per anni ed anni, la realtà dei fatti è che con le conoscenze attuali stiamo facendo enormi progressi nel capire quest'antica megalitica infrastruttura, ci sono fior fiore di esperti in ogni campo scientifico ed ingegneristico che confermano ciò che ho malamente accennato, per chi lo vuole quindi, la verità, o per lo meno ciò che vi si avvicina di più, è disponibile con un click o sfogliando un libro, sono gli storici, gli archeologi e soprattutto gli egittologi cosiddetti "ufficiali" che frenano la divulgazione di queste scoperte in favore di una narrativa logicamente zoppa, piena zeppa di contraddizioni e dogmatismo, nonché una pesante disonestà intellettuale. Le ragioni per questa chiusura mentale ed incapacità di accettare i fatti sono diverse, tutte legate all'ego purtroppo, ed al fatto che in ambito accademico il consenso è più importante dei fatti, il peer review non vuol dire nulla, se non che un gruppo di persone appartenenti alle stesse istituzioni concordano su un certo argomento, avrebbe più peso se il consenso venisse da fonti diverse. In conclusione, l'autorità delle istituzioni accademiche è totalmente arbitraria, auto attribuita e supportata da tutte le varie altre istituzioni pubbliche e governative, inclusi i media, per cui almeno che l'agenda non cambi, possiamo dimenticarci dichiarazioni cosiddette ufficiali, ma come ho già detto, vi sono svariati esperti nei campi scientifici d'interesse che confermano l'ipotesi che si tratti di tecnologia e non di arte funeraria o religiosa, che è stata invece attribuita alle varie strutture più recentemente quando sono state ritrovate, probabilmente millenni dopo la loro costruzione.

nicksothep
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E se invece di spostare il granito lo avessero "fabbricato in loco" con delle casseformi così come si fa con il calcestruzzo?

fatom
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Vi sono dei geroglifici sui box o sulle gallerie che possono dare qualche informazione ulteriore ???

domenicofossati
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Ma se ti sta dicendo che non sono "Tombe" perchè continui a chiamarle "Tombe"?

OrazioGiordanoEdilblucase
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Quando sento parlare di extraterrestri e di eventuali prove del loro passaggio o della loro esistenza, mi viene un po’ da sorridere.
In fin dei conti quale prova più evidente se non la nostra stessa natura, l’uomo. Mentre tutte le altre specie che abitano il nostro pianeta hanno seguito la teoria dell’evoluzione universale di Darwin, questa teoria non si può applicare alla nostra evoluzione. I tempi che abbiamo impiegato per arrivare dove siamo sono stati straordinariamente brevi. In teoria, avremmo dovuto impiegare migliaia, se non milioni, di anni per svilupparci come specie, ma il nostro salto evolutivo è stato troppo rapido per seguire il normale processo evolutivo. È evidente che qualcosa o qualcuno abbia accelerato questo percorso, e l’intervento esterno sembra la spiegazione più plausibile per giustificare la nostra evoluzione così rapida e unica.

andreagiacomella
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E se le protuberanze e i fori fossero funzionali all'ACCORDATURA dei blocchi scavati??

GiulioCavallini
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