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Surmontil dà un sonno fisiologico

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La trimipramina (Surmontil) è un antidepressivo triciclico (TCA) venduto in farmacia con nome di Surmontil. È dotata di spiccato effetto sedativo, ansiolitico ed ipnoinducente. Se assunta in modo continuativo sviluppa effetto antidepressivo e antipsicotico. Il suo effetto complessivo è paragonabile a quello della Levomepromazina (Nozinan) e della Clozapina (Leponex), antipsicotici dotati di struttura chimica simile.
Il meccanismo dell’azione antidepressiva della trimipramina, non è ancora del tutto chiaro dal momento che, a differenza degli altri antidepressivi, non inibisce in misura significativa né la ricaptazione della serotonina, né quella della noradrenalina. È possibile che le proprietà antidepressive del farmaco siano riconducibili al suo antagonismo verso il recettore della serotonina 5HT2A, alla sua azione anticolinergica centrale (cioè cerebrale) e alla sua peculiare capacità di abbassare i livelli di cortisolo circolante, cortisolo che è secreto dalle due ghiandole surrenali in modo eccessivo negli stati di stress o di depressione.
L’azione antipsicotica di trimipramina poi, sembra da attribuire al suo effetto anti-dopaminergico diretto contro i recettori D1 e D2 della dopamina (analogamente ai neurolettici) oltre alla sua già citata capacità di inibire l’increzione (immissione in circolo) di cortisolo surrenalico il quale è in grado di far produrre al cervello dosi eccessive di dopamina e l’eccesso cronico di dopamina, può condurre a manifestazioni psicotiche. (Ricordo per inciso che il cortisolo è l’ormone dell’energia, della forza, dell’azione ma, se prodotto cronicamente in eccesso, esso causa molti guai, sia fisici che psichici, come nel morbo di Cusching). L’effetto sedativo e positivo sul sonno della Trimipramina, sono da attribuire poi alla sua azione antistaminica diretta contro i recettori H1, all’azione antiadrenergica sui recettori alfa1 e alla forte riduzione della produzione notturna di cortisolo, tipica di questo farmaco. Una peculiare, unica caratteristica di Surmontil rispetto a tutti gli altri farmaci ipnoinduttori, è quella di rispettare l’architettura del sonno cioè di migliorarlo sia oggettivamente che soggettivamente conservandone la durata e la corretta successione delle varie fasi, compresa quella importantissima di sonno REM, spesso compromessa dagli altri sedativi.
Il meccanismo dell’azione antidepressiva della trimipramina, non è ancora del tutto chiaro dal momento che, a differenza degli altri antidepressivi, non inibisce in misura significativa né la ricaptazione della serotonina, né quella della noradrenalina. È possibile che le proprietà antidepressive del farmaco siano riconducibili al suo antagonismo verso il recettore della serotonina 5HT2A, alla sua azione anticolinergica centrale (cioè cerebrale) e alla sua peculiare capacità di abbassare i livelli di cortisolo circolante, cortisolo che è secreto dalle due ghiandole surrenali in modo eccessivo negli stati di stress o di depressione.
L’azione antipsicotica di trimipramina poi, sembra da attribuire al suo effetto anti-dopaminergico diretto contro i recettori D1 e D2 della dopamina (analogamente ai neurolettici) oltre alla sua già citata capacità di inibire l’increzione (immissione in circolo) di cortisolo surrenalico il quale è in grado di far produrre al cervello dosi eccessive di dopamina e l’eccesso cronico di dopamina, può condurre a manifestazioni psicotiche. (Ricordo per inciso che il cortisolo è l’ormone dell’energia, della forza, dell’azione ma, se prodotto cronicamente in eccesso, esso causa molti guai, sia fisici che psichici, come nel morbo di Cusching). L’effetto sedativo e positivo sul sonno della Trimipramina, sono da attribuire poi alla sua azione antistaminica diretta contro i recettori H1, all’azione antiadrenergica sui recettori alfa1 e alla forte riduzione della produzione notturna di cortisolo, tipica di questo farmaco. Una peculiare, unica caratteristica di Surmontil rispetto a tutti gli altri farmaci ipnoinduttori, è quella di rispettare l’architettura del sonno cioè di migliorarlo sia oggettivamente che soggettivamente conservandone la durata e la corretta successione delle varie fasi, compresa quella importantissima di sonno REM, spesso compromessa dagli altri sedativi.
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