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Le campane di San Zenone a Tappia, Villadossola (VB) - Plenum e suonate a festa
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Villadossola (VB), Tappia, Chiesa di San Zenone
Concerto di 3 campane a corda in accordo maggiore (Fa#4 Milanoli 1771; Re#4 Antonio Busca 1556; Si3 1577)
Plenum discendente, suonate a festa con le cordette e con la campana maggiore a distesa
La prima cappella di San Zenone fu edificata in epoca longobarda, periodo durante il quale il santo vescovo era invocato dai fedeli come protettore contro le alluvioni e le malattie che affliggevano gli uomini, specialmente i neonati. L’antica cappella era soggetta alla vicina chiesa plebana di Domodossola, la cui giurisdizione si estendeva a parte dell’Ossola e a tutta la Valle Antrona. I fedeli di Tappia si radunavano all’interno di questo piccolo oratorio, composto da un'aula rettangolare chiusa da un’abside semicircolare. I primi documenti che attestano la presenza di un cappellano festivo risalgono al 1361 e al 1377, quando le celebrazioni erano officiate dai canonici di Domodossola o da alcuni preti provenienti da Villadossola e Seppiana. L’edificio fu restaurato e ampliato all’inizio del XVI secolo con la realizzazione della volta centrale dal gusto tardogotico, intervento che interessò anche parte della facciata, trasformata con l'aggiunta di un elegante rosone. Nel 1507 i fabbricieri fecero erigere un nuovo campanile, in sostituzione della torretta romanica piuttosto malconcia. Sulla torre fu issata l’antica campana medievale, accanto alla quale se ne aggiunse una di maggiori dimensioni nel maggio 1556, opera del maestro Antonio Busca. I fedeli fecero realizzare nel 1577 anche una terza campana di maggiori dimensioni, a completamento del concerto. La campana medievale si crepò pochi anni più tardi, rendendo necessaria la sua rifusione nel 1590. La visita pastorale di un delegato promosse nel 1592 la prosecuzione dell’opera di abbellimento dell’edificio, in particolare la controfacciata a quel tempo ancora grezza e incompiuta. Il vescovo Carlo Bascapè, giunto in visita pastorale a Tappia nel settembre 1596, trovò una chiesa era sufficientemente capace per la popolazione, ma era necessario istruire maggiormente i giovani alla vita religiosa. L’occasione diede una forte spinta alla crescita della comunità, che nel 1616 ottenne dal cardinale Ferdinando Taverna il titolo ufficiale di parrocchia. La nomina del primo parroco di Tappia coincise con la separazione dalla chiesa di Domodossola, dalla quale era stata dipendente sin dalla sua fondazione. Nel Seicento le famiglie di Tappia si rimboccarono le maniche al fine di completare la loro chiesa, eliminando anzitutto l’altare di San Giacomo, sostituito nel 1625 dalla nuova cappella della Beata Vergine Maria. Di fronte alla Madonna fu completata nel 1634 la cappella di San Rocco, in ringraziamento per aver risparmiato Tappia dalla tremenda peste del 1630. Nel 1642 fu eretta la Confraternita della Beata Vergine Maria, che andava ad affiancarsi a quella cinquecentesca del SS. Sacramento. Il campanile fu interessato da un’importante opera di rifacimento tra il 1653 e il 1663, in concomitanza con la sostituzione degli stalli del coro ligneo, lavoro richiesto dal vescovo Odescalchi dopo la visita pastorale del 1658. Nel 1677 iniziò la costruzione dell’oratorio della Confraternita del SS. Sacramento a ridosso della chiesa; negli stessi anni fu realizzato l’elegante portichetto d’ingresso, ricostruito poi nel Settecento. La campana del 1590 si crepò una seconda volta e venne rifusa nel 1695, accrescendone le dimensioni. Terminata la posa del coro, la chiesa fu interamente rifatta all'interno, a eccezione del coro e delle due cappelle laterali. Il corpo centrale fu completato nel 1706 in stile barocchetto, corrente artistica che influenzò la decorazione dell’altare maggiore, al quale fu aggiunto un magnifico ciborio piramidale in legno dorato. Nel 1722 furono aggiunte le balaustre dell’altare maggiore, completato nel 1724 con la posa dell’architrave dell’arco trionfale. Nel 1771 la campana del 1695 fu sostituita una terza volta, dopo essersi nuovamente crepata mentre suonava a festa. A fine Settecento il campanile fu dotato di un particolarissimo orologio meccanico, che nell’arco delle 24 ore ripete per quattro volte la serie da uno a sei rintocchi, seguita a un minuto di distanza dal segnare orario vero e proprio, secondo l’antico uso in voga nel Ducato di Milano. La chiesa di San Zenone acquistò nel 1833 un antico organo meccanico di fine Settecento, restaurato nel 2002. Nel 1952 fu costruita la nuova chiesa di San Giuseppe lavoratore, alla quale Tappia ha ceduto ufficialmente il titolo di parrocchia l’8 novembre 1953.
Un ringraziamento alle custodi e al parroco don Massimo.
0:00 Intro con musica di @DavidLeonPiano
1:51 Plenum
5:09 Suonate a festa
9:36 Festa con maggiore a distesa
@campanaro29 @riccardoA6245
#italia #tradizioni #chiesa #campane #cultura #arte #4k #panorama #montagna #chiesacattolica #tramonto #concerto #restauro
Concerto di 3 campane a corda in accordo maggiore (Fa#4 Milanoli 1771; Re#4 Antonio Busca 1556; Si3 1577)
Plenum discendente, suonate a festa con le cordette e con la campana maggiore a distesa
La prima cappella di San Zenone fu edificata in epoca longobarda, periodo durante il quale il santo vescovo era invocato dai fedeli come protettore contro le alluvioni e le malattie che affliggevano gli uomini, specialmente i neonati. L’antica cappella era soggetta alla vicina chiesa plebana di Domodossola, la cui giurisdizione si estendeva a parte dell’Ossola e a tutta la Valle Antrona. I fedeli di Tappia si radunavano all’interno di questo piccolo oratorio, composto da un'aula rettangolare chiusa da un’abside semicircolare. I primi documenti che attestano la presenza di un cappellano festivo risalgono al 1361 e al 1377, quando le celebrazioni erano officiate dai canonici di Domodossola o da alcuni preti provenienti da Villadossola e Seppiana. L’edificio fu restaurato e ampliato all’inizio del XVI secolo con la realizzazione della volta centrale dal gusto tardogotico, intervento che interessò anche parte della facciata, trasformata con l'aggiunta di un elegante rosone. Nel 1507 i fabbricieri fecero erigere un nuovo campanile, in sostituzione della torretta romanica piuttosto malconcia. Sulla torre fu issata l’antica campana medievale, accanto alla quale se ne aggiunse una di maggiori dimensioni nel maggio 1556, opera del maestro Antonio Busca. I fedeli fecero realizzare nel 1577 anche una terza campana di maggiori dimensioni, a completamento del concerto. La campana medievale si crepò pochi anni più tardi, rendendo necessaria la sua rifusione nel 1590. La visita pastorale di un delegato promosse nel 1592 la prosecuzione dell’opera di abbellimento dell’edificio, in particolare la controfacciata a quel tempo ancora grezza e incompiuta. Il vescovo Carlo Bascapè, giunto in visita pastorale a Tappia nel settembre 1596, trovò una chiesa era sufficientemente capace per la popolazione, ma era necessario istruire maggiormente i giovani alla vita religiosa. L’occasione diede una forte spinta alla crescita della comunità, che nel 1616 ottenne dal cardinale Ferdinando Taverna il titolo ufficiale di parrocchia. La nomina del primo parroco di Tappia coincise con la separazione dalla chiesa di Domodossola, dalla quale era stata dipendente sin dalla sua fondazione. Nel Seicento le famiglie di Tappia si rimboccarono le maniche al fine di completare la loro chiesa, eliminando anzitutto l’altare di San Giacomo, sostituito nel 1625 dalla nuova cappella della Beata Vergine Maria. Di fronte alla Madonna fu completata nel 1634 la cappella di San Rocco, in ringraziamento per aver risparmiato Tappia dalla tremenda peste del 1630. Nel 1642 fu eretta la Confraternita della Beata Vergine Maria, che andava ad affiancarsi a quella cinquecentesca del SS. Sacramento. Il campanile fu interessato da un’importante opera di rifacimento tra il 1653 e il 1663, in concomitanza con la sostituzione degli stalli del coro ligneo, lavoro richiesto dal vescovo Odescalchi dopo la visita pastorale del 1658. Nel 1677 iniziò la costruzione dell’oratorio della Confraternita del SS. Sacramento a ridosso della chiesa; negli stessi anni fu realizzato l’elegante portichetto d’ingresso, ricostruito poi nel Settecento. La campana del 1590 si crepò una seconda volta e venne rifusa nel 1695, accrescendone le dimensioni. Terminata la posa del coro, la chiesa fu interamente rifatta all'interno, a eccezione del coro e delle due cappelle laterali. Il corpo centrale fu completato nel 1706 in stile barocchetto, corrente artistica che influenzò la decorazione dell’altare maggiore, al quale fu aggiunto un magnifico ciborio piramidale in legno dorato. Nel 1722 furono aggiunte le balaustre dell’altare maggiore, completato nel 1724 con la posa dell’architrave dell’arco trionfale. Nel 1771 la campana del 1695 fu sostituita una terza volta, dopo essersi nuovamente crepata mentre suonava a festa. A fine Settecento il campanile fu dotato di un particolarissimo orologio meccanico, che nell’arco delle 24 ore ripete per quattro volte la serie da uno a sei rintocchi, seguita a un minuto di distanza dal segnare orario vero e proprio, secondo l’antico uso in voga nel Ducato di Milano. La chiesa di San Zenone acquistò nel 1833 un antico organo meccanico di fine Settecento, restaurato nel 2002. Nel 1952 fu costruita la nuova chiesa di San Giuseppe lavoratore, alla quale Tappia ha ceduto ufficialmente il titolo di parrocchia l’8 novembre 1953.
Un ringraziamento alle custodi e al parroco don Massimo.
0:00 Intro con musica di @DavidLeonPiano
1:51 Plenum
5:09 Suonate a festa
9:36 Festa con maggiore a distesa
@campanaro29 @riccardoA6245
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