Barcellon_a-Juventu_s 0-3 • Highlights (HD) (2020/21)

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Juve, la lezione del Maestro Pirlo e di Ronaldo nel tempio di Messi.
CR7 stritola la Pulce e i bianconeri fanno la voce grossa in Champions.

Toccato il fondo o giù di lì in un derby rimesso in piedi quando l'acqua sfiorava la gola, la Juve si ritrova nella notte più importante e si prende un altro piccolo pezzo della storia del calcio.
La lezione della banda di Pirlo, questa volta Maestro per davvero, nella tana di Messi e del Barcellona è il primo passo verso un futuro che forse nemmeno a Torino sapevano immaginarsi e che proietta, di nuovo, i bianconeri tra le favorite di diritto di questa Champions League.
Diciamolo chiaramente, fino a ieri sera un po' tutti parlavano della "missione primo posto" nel girone senza troppa convinzione.
Certo, il Barcellona non era e non è esattamente il migliore degli ultimi anni, ma vincere al Camp Nou, dove nessuno aveva più fatto bottino pieno dal maggio 2013 (altro 0-3, questa volta contro il Bayern Monaco, poi campione d'Europa), era giustamente considerata un'impresa ai limiti dell'impossibile.
Farlo con quella sicurezza lì e con quel risultato lì, addirittura, era un pensiero che andava oltre il più roseo dei sogni.

Serviva una Juve più che perfetta e così è stato. Non solo perché Pirlo ha trovato un Ronaldo in edizione extra-lusso, ma anche e perché la squadra ha saputo reagire al momento più critico di questa prima parte di stagione e ha ritrovato in un amen tutta quell'arroganza calcistica che le vittorie avevano alimentato in questi anni e che si era invece affievolita nel dopo-Sarri (e forse in parte anche con lui).

La Juve che ha stritolato il Barcellona e si è presa il primo posto nel girone - passo fondamentale verso gli ottavi di finale - è una squadra mostruosa, di nuovo compatta e aggressiva, veloce e lucida.
Un carrarmato piazzato sul Risiko dell'Europa del pallone e trascinato da Ronaldo e Pirlo, i due fuoriclasse in bianconero.
Adesso non è soltanto il rumore che ha fatto la bomba scoppiata a casa Messi a fare paura, sono piuttosto numeri che non sono casuali e che, va da sè, non casualmente entrano nella storia bianconera.
Per dire: nessuna italiana aveva mai segnato tre reti al Barcellona al Camp Nou.
E, come detto, erano ben sette anni che nessuno ne usciva con la pellaccia salva e lo scalpo dei blaugrana stretto in mano.
Invece, anche quando non c'era forse da scommetterci un euro, voilà: vittoria, tre a zero secco e primo posto.
Ronaldo (assente all'andata)-Messi 1-0 e appuntamento alla prossima sfida.

Già, Ronaldo. Inutile dire che se manca lui il castello juventino perde i pezzi.
Ma è un'ovvietà che quasi non andrebbe ricordata. E' come strappare via il motore a a una Ferrari. Senza si può anche far rombare il motore ma la velocità non è la stessa.
I numeri di CR7 sono quasi un discorso a sè, perché trattasi di aggiornamenti quasi naturali di record che si sovrappongono.
Eccoli: il Camp Nou è lo stadio in cui Cristiano Ronaldo ha segnato più gol in trasferta in carriera (14 reti);
Cristiano Ronaldo ha segnato 14 gol nelle sue ultime 13 gare contro il Barcellona al Camp Nou considerando tutte le competizioni, ha segnato il suo 20° gol in carriera al Barcellona, anche se quelli di ieri sera sono i primi due contro questa avversaria in Champions League e ha realizzato la sua terza doppietta al Barcellona, dopo quelle nell'ottobre 2012 (in Liga) e nel febbraio 2013 (in Copa del Rey).
Sarà anche questione di stimoli e della voglia di stuzzicare il nemico Messi, ma nessuno sa fare la voce grossa come il portoghese nel tempio della Pulce.

Ora non resta che dar seguito a questa rinascita e far vedere di poter realmente puntare al bersaglio grosso senza dimenticare il campionato.
In Italia l'inseguimento al decimo scudetto di fila non è ancora incominciato.
In Europa per lucidare il sogno Champions è bastata una notte da leoni.
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